Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





giovedì 27 gennaio 2011


L'interno di un dormitorio del campo di concentramento di Buchenwald. Vi si ammassavano centinaia di deportati denutriti

FONTE:ANSA.IT

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, arrivando nella città polacca di Auschwitz, aprirono i cancelli del campo di sterminio svelando al mondo gli orrori che vi erano stati consumati.

Nel 2000 il Parlamento italiano istituì il 27 gennaio il Giorno della Memoria, in "ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti".

Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche dall'ONU, in seguito alla risoluzione del 1 novembre 2005.

Oggi l'appuntamento e' per le 11 al Quirinale: alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si celebra il Giorno della Memoria, istituito con la legge 211 del 20 luglio 2000 ''in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti''.



Train de vie - Un treno per vivere è un film del 1998 diretto dal rumeno Radu Mihăileanu che tratta in maniera ironica il tema della Shoah.




« Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe felice. L’unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato cancellato dalle loro barbarie. »
(Radu Mihăileanu)

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