Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





mercoledì 12 gennaio 2011



L'IMPROVVISA TEMPESTA
DI MARIA SERRITIELLO

Ci sono morti che sono più “morte” di ogni altra, quella di “Antonella”, mia cugina, è una di esse, per come si conforma:l’età e chi lascia. La notizia m’invade improvvisa e mi trascina in un vortice di antico dolore e di ricordi levigati negli anni. Ogni giovedì, del tempo giovane, sedevamo a tavola, nella casa di sua nonna, mia prozia ed insieme a suo fratello e mio fratello, costruivamo discorsi sul divenire, progettandoci la vita. Poi, come capita, i progetti si realizzano difformi da come sono stati pensati. Ci vedevamo di rado, ma sempre con tanto affetto ed ogni volta ripromettendoci di non far passare tanto tempo per il prossimo incontro.

Ecco, oggi l’incontro c’è stato, fuori città, in una squallida ed angusta sala mortuaria, già chiusa in una bara, senza un segno di riconoscimento, confusa tra i pochi parenti dell’altra salma, allineata nel poco spazio e con una fioca luce ad illuminare entrambi.

La sera è gelida, oscura, invernale ed ancor di più, con la morte che si manifesta solamente cruda, senza nessuno orpello di umana pietà.

Incontro, mentre mi allontano, lo sguardo della tua vecchia madre, un tempo due occhi azzurri limpidissimi, ora divenuti come fondo opaco di bicchiere, inespressivi, atterriti e ciechi. Il grande dolore cambia ogni cosa e Lei, dopo aver visto e sentito l’ ultimo tuo respiro ha cambiato gli occhi, per non vedere ciò che dovrà vedere per se e per tua figlia.

Ora comincia il calvario per tuo fratello "Un pezzo della mia vita che se n’è andato" mi dice e negli occhi un lampo con lo stesso terrore della madre, privato com’è della certezza che unisce la solida radice dei fratelli.

Oggi ti dirò “ addio” e sarà l’addio alla gioventù, tu viva, era giovane, con la tua morte, improvvisamente è invecchiata.

L’improvvisa tempesta

L’improvvisa tempesta
e il sole non più sole,
ma notte.
Cammino diverso, ora,
con le stelle più vicine,
con il cielo disteso
sempre
e con gli astri in tua compagnia.
Il mare della nostra infanzia
in affondo,
e bastava parlarci
per essere felici!

11 gennaio 2011 Per Antonella Napoli

Maria Serritiello


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