Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





sabato 15 gennaio 2011




FONTE:CORRIERE DELLA SERA .IT
DI CARLOTTA DE LEO


Sacchetti di plastica, addio
dopo tre anni di rinvii
Dal 1 gennaio in vigore il divieto di commercializzare le buste non biodegradabili. I produttori: sarà battaglia

Con la riunione del Consiglio dei ministri anche l'ultimo ostacolo è stato superato. «Dal primo gennaio entra in vigore il divieto di commercializzare le buste di plastica non biodegradabili». Poco prima di lasciare il Pdl per approdare al gruppo misto, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha dato il via a una rivoluzione dei consumi che fa felici gli ecologisti che da tempo chiedevano all'Italia di dichiarare fuorilegge l'inquinante polietilene.


Buste di plastica
RICICLARE LE SCORTE - E così, dopo tre anni di rinvii, dal primo gennaio 2011 l'Italia dice addio alle vecchie buste di plastica. Il decreto Milleproroghe approvato esclude ogni ulteriore proroga, mentre in una bozza precedente si proponeva di arrivare a una graduale sostituizione dei sacchetti entro il 2012. «Io mi sono opposta all'ennesimo rinvio previsto nella bozza: sarebbe stato insopportabile - ha spiegato il ministro - Mi sono molto battuta e tutto il governo si è dichiarato favorevole. E' una scelta scelta moderna, in linea con la sensibilità dei cittadini che saranno ben contenti di contribuire col proprio comportamento a una maggiore attenzione all'ambiente. Per le scorte faremo accordi coi produttori e i consorzi che riciclano la plastica, non credo che ci saranno problemi».

DECISIONE CONTESTATA - I produttori di plastica annunciano battaglia. Il provvedimento potrebbe essere impugnato a Bruxelles sulla base di un precedente: una norma analoga, sostengono i produttori aderenti a Unionplast-Confindustria, era già stata ritirata in passato dal governo francese. Ma gli ambientalisti per ora festeggiano: «Vigileremo affinchè questa importante misura da noi fortemente voluta non sia nuovamente messa in pericolo dalle pressioni delle lobby dei produttori di plastica» aggiunge Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. «Al ministro Prestigiacomo va il nostro plauso per aver scongiurato, una ulteriore proroga allo stop alle buste di plastica previsto dalla legge Finanziaria del 2007 - ha detto il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - Tra ordinanze di comuni virtuosi, come Torino, e iniziative volontarie della grande distribuzione nel nostro Paese la rivoluzione è già in corso».

ROMA BIO - La decisione del governo, infatti, è stata anticipata da una serie di comuni come Torino e Caiazzo che hanno da tempo bandito i sacchetti di plastica con apposite ordinanze. «Anche la Capitale si era già attivata e siamo contenti che l’appello del sindaco Alemanno dello scorso 26 settembre, in cui annunciava nel 2011 un’ordinanza contro i sacchetti di plastica, sia stato accolto in pieno dal governo» spiega l’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo. A Roma vengono consumate ogni anno un miliardo e 600 milioni di buste di plastica che hanno un utilizzo medio di 20 minuti, mentre il pianeta ci mette in media 200 anni per "digerirle". «Mettere al bando il polietilene è un buon inizio - spiega Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio - Ovviamente per azzerare l'impatto e il costo ambientale l'unica soluzione è quella della sporta riutilizzabile, e soltanto dopo i sacchetti biodegradabili. A questo punto, è necessario stabilire con chiarezza un periodo di transizione per smaltire le scorte al termine del quale sono necessari controlli e multe per chi trasgredisce". "Siamo già al lavoro per dare attuazione alla legge - ribatte De Lillo - e per estendere la concertazione a tutte le parti interessate all’entrata in vigore di questa norma».

BIO SHOPPER DI TOPOLINO - La notizia della messa al bando delle shopper di plastica arriva anche in via del Corso affollata per lo shopping natalizio. I clienti escono ed entrano di negozio in negozio: il portafogli si fa più leggero e le braccia si appesantiscono. Le buste che ciondolano a ogni passo sono per lo più griffate e di ecologica carta. Solo pochi commercianti della strada usano ancora i sacchetti in polietilene che dal primo gennaio non potranno più essere prodotti e commercializzati. «Ci adegueremo anche noi - spiega una commessa del Disney Store - . Stiamo esaurendo le forniture e probabilmente già prima della fine dell'anno arriveranno le nuove buste ecologiche che non abbiamo ancora visto. Potrebbero però essere simili a quelle attualmente in vendita». Più che sacchetti, si tratta di vere e proprie borse in juta colorata decorata con i tanti personaggi della Disney: «Ne abbiamo di due tipi, piccole e grandi. Sono capienti e resistenti e possono essere riutilizzate» dice la commessa indicando una mamma che ne ha una in spalla.

«CI METTEREMO IN REGOLA» - Tra i negozianti che usano ancora il polietilene non manca la confusione. «Non è vero che la plastica è fuorilegge dal primo gennaio. Mi hanno detto che hanno già fatto ricorso perchè la nuova legge è in contrasto con quanto dice l'Europa» afferma un commesso che anticipa la protesta dei produttori di plastica. «Abbiamo già ordinato le nuove buste - conferma la cassiera di un negozio di oggettistica - Appena finiamo le scorte ci adegueremo. Dobbiamo farlo anche perchè questa è la principale via dello shopping a Roma. Magari qualcuno in periferia potrà anche essere meno solerte...».

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