Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





giovedì 31 marzo 2011


Bambino profugo


Senza nome

Sono in fondo al mare,
uccisa bambina,
l'acqua nei polmoni
e all'aria addio.
Bagnati gli occhi,
nessuna lacrima
e né la madre stretta
vicina.
Nel sonno,
la culla,
fondale di sabbia,
non mi nasconde
all' ingorda fame
di altra gola.
Sono in fondo al mare,
uccisa bambina,
nata per caso
là,
dove la morte
è nata prima della mia vita.

31-3-2011 Maria Serritiello

dedicata al bambino, senza nome,affondato tra gli 11, di ieri




mercoledì 30 marzo 2011


I GRANDI SCENEGGIATI

LUISA SANFELICE

Luisa Sanfelice è il titolo di un film italiano del 1942 ispirato al romanzo La Sanfelice, scritto da Alexandre Dumas padre, in cui viene descritta la figura storica di Luisa Sanfelice.
Il film era sceneggiato dallo scrittore teatrale Luigi Chiarelli, mentre la regia era di Leo Menardi.
Interpreti principali erano Laura Solari e Massimo Serato, impegnati nei ruoli principali di Luisa Sanfelice e Fernando Ferri. Fra gli altri attori impegnati nel cast figuravano Osvaldo Valenti, Carlo Ninchi e Luigi Pavese.
Sullo stesso argomento narrativo sono stati girati successivamente, nel 1966, lo sceneggiato televisivo omonimo Luisa Sanfelice, con Lydia Alfonsi e Giulio Bosetti, e, nel 2004, la miniserie televisiva con lo stesso titolo - Luisa Sanfelice, appunto - con Laetitia Casta e Adriano Giannini nei ruoli principali



Luisa Sanfelice è una nobildonna napoletana che si innamora perdutamente di un giovane giacobino. Arrivano le armate di Napoleone, il re deve fuggire. Ma poi le truppe inglesi arrivano alla riscossa e i simpatizzanti repubblicani sono obbligati a fuggire. Luisa, accusata a torto di aver provocato la morte di un banchiere fedele al re, viene processata e giustiziata, nonostante un disperato tentativo dell'amante di farla evadere.


martedì 29 marzo 2011


I GRANDI SCENEGGIATI

"LA PISANA" DI IPPOLITO NIEVO

NEL SEGNO DELLE CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI DELL'ITALIA UNITA


La Pisana è il titolo di uno sceneggiato televisivo tratto dal romanzo Le confessioni di un italiano (1867) di Ippolito Nievo. Fu prodotto dalla RAI nel 1960 e rivelò al grande pubblico l'attrice Lydia Alfonsi

Lo sceneggiato, voluto dal direttore dei programmi televisivi Rai Sergio Pugliese, fu realizzato con grande dispendio di mezzi e risorse per celebrare il centenario dell'Unità d'Italia e quello della morte di Ippolito Nievo. La prima puntata dello sceneggiato fu preceduta da un documentario di Nelo Risi dal titolo Vita breve ed eroica di Ippolito Nievo. Lo sceneggiato andò in onda in prima visione dal 23 ottobre al 27 novembre 1960 su Raiuno, che all'epoca si chiamava "Nazionale".

Fece scalpore, all'epoca della registrazione dello sceneggiato, una scena audace in cui la Pisana (Lydia Alfonsi), in camicia da notte, invitava Carlino (Giulio Bosetti) nella sua camera da letto.

Durante la lavorazione nacque un legame sentimentale tra la stessa Alfonsi e il regista Giacomo Vaccari.

Così Ippolito Nievo introduce la Pisana nel suo libro Le confessioni di un italiano

« La Pisana era una bimba vispa, irrequieta, permalosetta, dai begli occhioni castani e dai lunghissimi capelli, che a tre anni conosceva già certe sue arti da donnetta per invaghire di sé, e avrebbe dato ragione a color che sostengono le donne non esser mai bambine, ma nascer donne belle e fatte, col germe in corpo di tutti i vezzi e di tutte le malizie possibili. »


Il cast
Numerosi attori di fama recitarono nello sceneggiato. Tra questi: Laura Adani, Franca Bettoia, Gian Maria Volontè, Umberto Orsini, Ludovica Modugno, Pina Cei, Marina Berti, Mario Scaccia, Fulvia Mammi, Claudio Gora, Edoardo Toniolo, Tonino Pierfederici, Sandro Merli, Ennio Balbo, Carlo Maestri, Ivano Staccioli, Silvio Spaccesi, Silvano Tranquilli, Maria Teresa Albani.

La voce di Napoleone Bonaparte è di Enrico Maria Salerno.

L'AUTORE

Ippolito Nievo (Padova, 30 novembre 1831 – mar Tirreno, 4 marzo 1861) è stato uno scrittore e patriota italiano dell'Ottocento.

LA TRAMA

Giunto all'età di ottant'anni, il nobiluomo Carlo Altoviti, che da ragazzo tutti chiamavano Carlino, racconta insieme la propria vita e uno spaccato di storia italiana. Carlino è già un uomo e ha una carica importante a Venezia quando i francesi invadono prima il Friuli, dove il giovane aveva trascorso l'infanzia, e quindi porgono fine alla millenaria esistenza della Serenissima.
Orfano di una sorella della contessa di Fratta, Carlo trascorre i suoi primi anni nel castello della zia. Si innamora di una cugina, la Pisana, una fra le più belle e inquiete figure della letteratura italiana. Pisana ha un animo generoso e incostante, ama farsi corteggiare, sa tessere intrighi come una donna navigata. Non vuole che nessuno le dica come deve comportarsi: però sarà lei, nei momenti più difficili, a compiere spontaneamente sacrifici che nessuno avrebbe osato chiederle.
Fervente patriota, Carlo Altoviti è coinvolto negli eventi più movimentati della vita nazionale, e corre fra Milano e il Lazio, Genova e Napoli. Nel frattempo l'incostante Pisana si è sposata con un vecchio gentiluomo che non ama, il Navagero, e ha anche altre relazioni. E' però lei a salvare Carlino quando, a Napoli, partecipa ai moti rivoluzionari del 1821 e viene condannato a morte. Lo segue nel suo esilio a Londra, lo assiste amorosamente, per curarlo arriva a chiedere l'elemosina per strada. Ma quando Carlino è colto da una cataratta agli occhi, e si teme che perda la vista, Pisana non resiste più. Muore consunta dalle sofferenze, ringraziando Carlino per il suo affetto.
Altoviti, che la stessa Pisana aveva incoraggiato a sposarsi con Aquilina Provedoni, torna in famiglia, riacquista la vista e riprende casa a Venezia. Là, insieme ai figli, vivrà "nient'altro che di memorie". Ha operato intensamente, può riposarsi. Ma gli affetti domestici non lo distolgono dal ricordo dell'unica donna che ha veramente amato, la capricciosa, infedele, buona, bellissima Pisana.

Carlo Altoviti
Tipico personaggio risorgimentale, Carlo Altoviti è un rivoluzionario, un liberale, un cospiratore mazziniano: atteggiamenti politici che oggi parrebbero un pò confusi, ma che nella sua epoca contribuiscono all'azione per l'indipendenza italiana. Spesso deluso, ripetutamente sconfitto, Carlino non perde mai la sua fede. Il suo ideale romantico si esprime nell'amore verso la Pisana e nell'amore verso la patria divisa, che un giorno sarà unita. Nel romanzo, la sua figura ha particolare vivezza quando l'autore ne descrive l'infanzia al castello di Fratta, piccolo mondo paesano dominato dai capricci della Pisana. Un ambiente che Carlino ottantenne ricorda anche con ironia, ma soprattutto con nostalgia.

Pisana
Fra i protagonisti femminili dell'Ottocento italiano, nessuno ha la sua forza, vivezza, vitalità. E' la prima che mostra di interessarsi all'0rfano Carlino, pur tiraneggiandolo e, a volte, mostrando di trascurarlo. Il bambino la adora e sopporta ogni suo salto d'umore. Gli basta starle vicino, accontentandosi di un suo sorriso. Intelligente ed estrosa, la Pisana non segue nessuna regola e si lascia condurre dalla vita. Sposa un vecchio nobile un pò per capriccio, un pò per far dispetto a Carlo: ma quando l'amico d'infanzia si trova in difficoltà, accorre ogni volta per aiutarlo. Appare, scompare, riappare, sempre ridente e inafferrabile, finchè la durezza della vita travolgerà anche la sua affascinante figura.


domenica 27 marzo 2011


QUALUNQUEMENTE


LA RECENSIONE
DI MARIA SERRITIELLO

Il film: Qualunquemente

Trama : Cetto La Qualunque torna, dopo una latitanza di quattro anni in sud America, al su paese di origine, in un non ben identificato Marina di sopra. Durante la sua fuga forzata, l’imprenditore calabrese, non ha perso tempo e si è rifatto una famiglia, che conduce a casa sua, in Calabria, dove abita la regolare moglie Carmela e il figlio Melo. La convivenza, successivamente, risulterà alquanto agitata. Il suo ritorno, appreso con entusiasmo dai suoi storici amici-compari, ha qualche difficoltà: il paese si avvia ad essere un posto di legalità, avverso ai suoi affari, non propriamente regolari. Urge trovare un rimedio e sarà quello che l’impegnerà in una battaglia elettorale, per essere eletto sindaco, ai danni di una persona immacolata, come lo è il suo avversario, Giovanni De Santis. Vincerà? Ci si augura di no….



Commento



Malevolo, beffardo, irriguardoso verso ogni regola, Cetto La Qualunque è il peggio che si possa immaginare del bestiario umano. Quello che inquieta, di questo personaggio, è che La Qualunque non è lontano dall’attuale realtà. Certo, Cetto, non lo si trova rappresentato, tout court, in una sola persona, ma le sue negatività si scoprono, purtroppo, spalmate in tante losche figure, in giro nella nostra Italia, per cui i difetti si moltiplicano e si riconoscono in tanti altri. Corrotto, depravato, ignorante, disprezza la natura, le donne, le tasse e la legalità. Cetto, con la sua esagerazione, legittima alcuni personaggi, seduti in parlamento, li sberleffa, li caricatura e fa capire in quale abisso si è sprofondati. Bravissimo, Antonio Albanese, sempre in prima linea in film di denunzia, senza il quale il film non sarebbe stato possibile. Un gigante invadente, Cetto, con la sua parlata incalzante, caricaturale, dialettale e con gli avverbi sbagliati, infilati in rapida successione. I vestiti sgargianti, per sé e per le donne che frequenta, la casa in cui abita, di dubbio gusto ed ogni cosa di cui di si occupa volgare, tratteggiano il personaggio in modo grottesco e ne fanno di lui una maschera, in linea con le attuali figure che popolano il Paese, allo stremo morale. Si ride ma con grande amarezza, sotto gli occhi dello spettatore c’è, purtroppo, un campionario d’italianità, ultima maniera. Il “Partito du Pilu”e “Na beata minchia”, lui gradasso e grottesco, sono le sole cose grossolane che può promettere, come programma di uomo politico. La maschera e le frasi, create da Antonio Albanese, ben otto anni fa, sono destinate a diventare un must, rivelandosi di profetica attualità. Tutti i personaggi che girano intorno a Cetto, sono uguali a lui, per inciviltà e immoralità, buona l’ interpretazione, un cast davvero eccellente, forse solo un po’ caricaturale. Una metafora, il film, dei nostri poveri giorni, uno studio antropologico della villania e la cafonaggine, divenuto comportamento usuale.



Gli interpreti



A cominciare dall’interprete principale e a seguire, tutti i personaggi sono indovinati nel ruolo che impersonano. Caricaturali, sì, ma efficaci. Su ognuno, però, si eleva, come gigante ossessivo, Antonio Albanese, una maschera burlesca, che non ha mai sbagliato, in tutto il film, un’inquadratura, una battuta e per due ore scarse, violando la legge, lo fa in modo accattivante ed è forse questo il maggior danno che il pubblico subisce.



Il Regista

Giulio Manfredonia, (Roma, 3 novembre1967) è un regista e sceneggiatore italiano. Nipote del famoso regista Luigi Comencini dopo varie esperienze come aiuto regista di Antonio Albanese e Cristina Comencini esordisce nella regia nel 2001, con la commedia fantastica “Se fossi in te”. Allo stesso genere appartiene il successivo “E’ già ieri” (2004)), remake di una fortunata commedia americana, “Ricomincio da capo” (Gondhog Day) (1993), con Antonio Albanese nel ruolo che fu di Bill Murray. “Si può fare” (2008) è invece ispirato alla storia vera di una cooperativa di ex pazienti di un manicomio gestita da un sindacalista e da uno psichiatra, il film riscuote un discreto successo. Nel 2010 dirige nuovamente Antonio Albanese, questa volta nei panni del suo famoso personaggio di Cetto La Qualunque.

Spunti di riflessioni

Cetto La Qualunque, un personaggio grottesco, da cui, assolutamente, difendersi. Un modello iniquo, improponibile per i giovani…



Regia: Giulio Manfredonia

Gli Interpreti: Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina

Giudizio

Distinto

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

sabato 26 marzo 2011


OTTOCENTO DI SALVATOR GOTTA

LE ULTIME 3 PUNTATE PER CONOSCERE LA STORIA DELL'ITALIA UNITA






venerdì 25 marzo 2011


OTTOCENTO DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE PER CONOSCERE LA STORIA DELL'ITALIA UNITA








giovedì 24 marzo 2011


ELIZABETH TAYLOR E RICHARD BURTON


BELLISSIMI ED INTIMENTICABILI, ALL'INDOMANI DELLA SCOMPARSA DI LIZ.....








OTTOCENTO DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE PER CONOSCERE LA STORIA DELL'UNITA' D'ITALIA









mercoledì 23 marzo 2011



CURIOSITA'

CHE STRANO ANNO!...Quest'anno avremo quattro date insolite 1/1/11, 11/1/11, 1/11/11, 11/11/11 e non è tutto...


... Prendi gli ultimi due numeri dell'anno in cui sei nato. Ora aggiungi gli anni che compirai o hai gia compiuto quest'anno e il risultato sarà 111 per tutti. QUESTO è L'ANNO DEL DENARO!!! Quest'anno ottobre avrà 5 domeniche, 5 lunedì e 5 sabati.Ciò accade solo ogni 823 anni. Questi anni particolari sono conosciuti come "Moneybags" (borsa porta soldi).



.

LIZ TAYLOR

UN PO' PIU' SOLI ORA CHE MOLTI MITI DELLA GIOVINEZZA, APPENA TRASCORSA, SE NE VANNO AD UNO AD UNO....

Elizabeth Rosemond Taylor, nota come Liz Taylor, DBE (Hampstead, 27 febbraio 1932 – Los Angeles, 23 marzo 2011), è stata un'attrice inglese,considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza.

La turbolenta vita sentimentale di Liz Taylor, morta oggi a Los Angeles a 79 anni, ha nutrito per anni i rotocalchi rosa. Ha avuto otto mariti, quattro figli e nove nipoti. Il primo ad impalmarla fu il miliardario Conrad Hilton, proprietario della catena dei famosi alberghi. Si sposarono nel 1950, divorziarono l'anno successivo. Liz lo ha ricordato come ''distratto e manesco''. Poi venne l'attore inglese Michael Wilding: matrimonio nel '52, divorzio nel '56.

Nacquero due figli, entrambi attori, Chris e Michael jr. Di lui, Liz ha detto: ''qualsiasi cosa facessimo, anche solo prendere insieme una tazza di caffe', era per me un indescrivibile divertimento''. Poi nel '57 il brevissimo matrimonio con il produttore Mike Todd: lui mori' l'anno dopo in un incidente aereo. Da quell'unione nacque Liza, scultrice. Dopo il matrimonio nel '59 con il cantante Eddie Fisher, arrivo' il famoso colpo di fulmine con Richard Burton: si sposarono nel '64, divorziarono 10 anni dopo, si risposarono nel '75 e divorziarono di nuovo nel '76.

Fu passione e litigio, amore folle e disastroso, ''Burton ha cambiato radicalmente la mia vita - disse - mi ha insegnato a non aver paura di niente''. Appena divorziata da Burton, nel '76 Liz Taylor sposo' il senatore John Warner che duro' fino all'82. Nel '91 fu la volta di Larry Fortensky, un muratore di 20 anni piu' giovane di lei, conosciuto al Betty Ford Center dove entrambi cercavano la disintossicazione dall'alcool. Il matrimonio e' finito con un divorzio nel '96. L'ultimo flirt attribuito (ma non confermato) riguarda un suo collega, l'attore Rod Steiger, che nel '67 vinse l'Oscar con ''In the heat of the night''.




martedì 22 marzo 2011


ANNI 50'-60'-70'

LA GRANDE DOMANDA:

Se eri un bambino negli anni ‘50, ‘60 ’70,

COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE ?

1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né
airbag...
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata
speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di
piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei
medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino invece che dalla
bottiglia dell'acqua minerale...
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che
avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non
avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il
problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima
del tramontoNon avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva
rintracciarci. Impensabile .
9.- La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il
pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà ).
10.- Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente
, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di
nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti , pane olio e sale , pane e burro
, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di
sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...
12.- Condividevamo una bibita in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia
e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi ,
televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori , dolby
surround , cellulari personali , computer , chatroom su Internet
... Avevamo invece tanti AMICI.
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa
dell'amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza
bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto?
Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis , si formavano
delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti
per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma
.
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno
lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno
soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente
prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17.- Avevamo libertà , fallimenti , successi ,
responsabilità ... e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere ? ed a crescere e
diventare grandi ? .
Se appartieni a questa generazione , invia questo
messaggio ai tuoi conoscenti della tua stessa generazione …. ed
anche a gente più giovane perché sappiano come eravamo
prima......






"OTTOCENTO" DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE PER CONOSCERE LA STORIA DELL'ITALIA UNITA







lunedì 21 marzo 2011



IL MARTINI, COMPIE 100 ANNI

Da Hemingway a 007 il re dei cocktail compie 100 anni

Nel 1911 al Knicker-bocker Hotel di Times Square, noto come il countryclub della 42esima strada, scomparso dalla topografia newyorchese, pare lavorasse un barman italiano chiamato Martini di Arma di Taggia. Sarebbe stato lui a spostare due terzi di gin con un terzo di vermuth

La ricetta
8 parti di gin London DRY
2 parti di vermouth Martini Extra Dry
Cubetti di ghiaccio
2 olive verdi (o scorzetta di limone)

Mettere nello shaker gli ingredienti e agitarlo bene col ghiaccio
Versare in un bicchiere ghiacciato, guarnire con le olive.
Servire subito






"OTTOCENTO" DI SALVATOR GOTTA


ALTRE 4 PUNTATE PER CONOSCERE L'UNITA'D'ITALIA








LA PRIMAVERA DI BOTTICELLI

LA POESIA DI PRIMAVERA
DI MARIA SERRITIELLO

CAPRICCIO DI PRIMAVERA

Sgambetta incerta la primavera,
su gambi sottili,
arcuati,
non raddrizzati ancora dall’amore.
Entra nella mia casa,
da poco rassettata,
con il vestito nero della nonna
e con la borsa della spesa,
di vera pelle
a quadri ritagliata.
Sul tavolo di marmo,
striato da qualche venatura,
è lì che si confonde
tra buone cipolline,
arguto radicchio
e stizzosi ravanelli.
Un cavolo rugoso,lascivo;
le tocca i seni appena in sboccio,
e calorosa la verza,con maestria,
le arriccia i capelli.
Anche zefiro la tenta,
se tenero,le soffia tra le gambe.
Ecco:
l’ape matura
le dà l’esempio
e succhia,il maschio polline,
da fiore in fiore.

MARIA SERRITIELLO
DA "SOLOA META'" EDIZIONE PALLADIO





domenica 20 marzo 2011


"OTTOCENTO" DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE PER CONOSCERE LA STORIA DELL'UNITà D'ITALIA








LA RECENSIONE
DI MARIA SERRITIELLO


Gianni è un uomo, decisamente, normale, alto, fisico asciutto e sessant’anni portati senza curare, in particolar modo, l’aspetto ed il vestiario. Da quando è andato in pensione, passa le sue giornate a servizio completo della famiglia: moglie ancora in carriera, per cui indaffaratissima, figlia, come tutte le ragazze d’oggi, defilata da ogni responsabilità casalinga e madre ultranovantenne, nobile romana, che vive, sì, per conto suo con badante, nella sua villa appena fuori Roma, ma è sempre bisognosa del figlio, chiamato ed usato a tutte le ore. Nella composizione familiare, così fatta, non manca il fidanzato della figlia, istallatosi nella casa, quasi non avesse un nucleo parentale, il gatto da accudire ed il cane da portare a passeggio. Una vita, la sua, senza particolari emozioni, se non una sommatoria di bollette da pagare, file interminabili da sopportare, commissioni varie da sbrigare, al posto della moglie e della figlia e spesa al mercato. Gianni si mostra mansueto a questa vita, la sua natura è pacifica e senza grilli per la testa, la sua famiglia ha bisogno dei suoi servigi e lui volentieri lo fa. Un giorno, però, Alfonso, un suo amico, sveglio ed impenitente don Giovanni, gli fa notare che, la tabaccaia sotto casa, ha un relazione amorosa con un loro coetaneo, malandato e per nulla avvenente, un ometto sempre in tuta. Che cosa scatena in Gianni la scoperta, si dovrà attendere la visione dell’opera cinematografica....

Commento

Il film, un gustoso spaccato sulla terza età, è stato girato con garbo, eleganza e animato, a tratti, da un dialogo divertente. La flemma di Gianni, sia verbale che fisica, crea nello spettatore, un senso d’attesa, in fondo al quale, prima o poi, ci dovrà pur essere qualcosa che rompa il monotono equilibrio della sua persona. Camicia abbondante su pantaloni larghi e spiegazzati, in una Roma estiva ed assolata, Gianni porta il suo corpo a guinzaglio, come per il cane. Confida all’amico, che ha la sensazione di essere diventato trasparente, tanto da non riuscire a rimediare neanche un sorriso dalle donne che incontra, eppure lui le ascolta, le vizia e le capisce. Il film, un piccolo cammeo di nicchia, nell’affrontare la normale quotidianità di Gianni, è perfino malinconico, ma il regista ci aveva abituato a quest’atmosfera decadente della terza età, già nel suo primo film “Il pranzo di ferragosto.” L’occhio sulla vecchiaia, sulla sua condizione, che si perde nell’efficientismo della realtà attuale, è il maggior pregio di questo piccolo film di riflessione e d’analisi.

Gli Interpreti

Se il protagonista del film è anche il regista, tutto diventa più facile. Gianni Di Gregorio è perfetto nel personaggio che interpreta, soprattutto perché è lui stesso ad essere rappresentato, la sua realtà quotidiana, i suoi pensieri trasformati in immagine. Timido, gentile, svagato, vistose borse sotto gli occhi, gira il film per le strade di Roma, città che conosce per esservi nato e i rituali che include: sosta al bar, passeggiate nei giardini sotto casa, in compagnia del suo cane e quello della vicina e puntata giornaliera al mercato rionale, sono quelli che lui compie ogni volta. In questo film, Gianni Di Gregorio, come già nell’altro, “Il pranzo di ferragosto”, ha avuto il merito di esprimere i suoi pensieri in modo chiaro e diretto senza dire molto. Più smaliziato, rispetto alla precedente esperienza, si affida all’autoironia per fare di questo film un elegante cammeo, quasi unico, nell’attuale scialbo panorama della cinematografia.

Anche Valeria Bendoni, nel ruolo della madre ultranovantenne di Gianni, interpreta con naturalezza il personaggio. L’anziana signora ha una sicurezza dinanzi alla macchina da presa che sorprende, non fosse altro per il fatto che è alla sua seconda esperienza e che la sua carriera non è che all’inizio.

Tutte le altre caratterizzazioni dei personaggi, che intervengono nel film, sono di un buon livello.

Il Regista

Gianni Di Gregorio, atto di nascita 1949, romano, è un attore regista e sceneggiatore italiano. Ha curato la sceneggiatura di numerosi film, contribuendo anche nel ruolo di attore e regista del film “Pranzo di ferragosto”, per cui ha ottenuto il David di Donatello per il miglior regista esordiente .

Tra le sceneggiature più popolari: Gomorra, Gianni e le donne e Sembra morto …. ma è solo svenuto.

Spunti di riflessione

La terza età, una condizione a cui nessuno ci prepara e si prepara.

Regia. Gianni Di Gregorio

Attori: Gianni Di Gregorio, Valeria Bendoni, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Teresa Di Gregorio

Giudizio

Distinto

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

sabato 19 marzo 2011


"OTTOCENTO"DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE, NELLA GIORNATA DI OGGI, PER CONOSCERE L'UNITA' D'ITALIA









venerdì 18 marzo 2011


OTTOCENTO DI SALVATOR GOTTA

ALTRE 4 PUNTATE DEL ROMANZO STORICO DELL'UNITA' D'ITALIA








giovedì 17 marzo 2011


QUANDO LA TELEVISIONE ERA LA BUONA MAESTRA

6 DICEMBRE 1959, SULL'UNICA RETE NAZIONALE, IN QUATTRO PUNTATE ED IN BIANCO E NERO, PRESE IL VIA'IL ROMANZO: " OTTOCENTO" DI SALVATOR GOTTA

Ottocento è uno sceneggiato televisivo in 5 puntate, tratto dal romanzo di Salvator Gotta, trasmesso dal Programma Nazionale il 6 dicembre 1959 per successive quattro domeniche, per la regia di Anton Giulio Majano con Sergio Fantoni, Lea Padovani, Warner Bentivegna, Virna Lisi e Mario Feliciani. Dedicato alle vicende del risorgimento italiano, vissuto attraverso le memorie di Costantino Nigra, diplomatico piemontese.

Si segnala per l'accurata ricostruzione di ambienti e arredi.

Di alcuni anni dopo (1967) è una sorta di spin-off di questa fiction televisiva, dedicata alla figura di Camillo Benso, conte di Cavour: Vita di Cavour, girato da Piero Schivazappa, con Renzo Palmer nei panni dello statista

Salvator Gotta (Montalto Dora, 18 maggio 1887 – Rapallo, 7 giugno 1980) è stato uno scrittore italiano.

Biografia

Laureato all'Università di Torino, esordì nella produzione letteraria con Pia, del 1912, La porta del cielo, del 1913, Ragnatele, del 1915, anno in cui si arruolò volontario fra gli alpini. Da questa esperienza trasse nel 1926 il romanzo per ragazzi Il Piccolo Alpino, che ebbe grande successo. Aderì subito al fascismo e nel 1925 fu autore del testo dell'inno ufficiale fascista "Giovinezza". Il piccolo alpino Giacomino Rasi divenne così un piccolo squadrista ne l’Altra guerra del piccolo alpino, del 1935, e infine un Piccolo legionario in Africa Orientale nel 1938. Modificando i versi dell’inno goliardico di Nino Oxilia, Giovinezza, che era già divenuto, modificato, l’inno dei nazionalisti di Filippo Corridoni, consegnò al regime l’inno ufficiale del Partito fascista, che esaltò in diverse opere, come Mistica Patria, del 1932. Scrisse anche sceneggiature per il cinema e opere teatrali come Mille lire, del 1923 e La damigella di Bard, del 1936. Aderì alla RSI.

Continuò a scrivere, anche nel dopoguerra, romanzi di evasione, ormai dimenticati. Divenne popolarissimo tra gli adolescenti negli anni '60 e '70 perché teneva una rubrica di domande e risposte sul settimanale a fumetti Topolino e per i suoi romanzi storici sul Risorgimento. Fu influenzato dai veristi e da Antonio Fogazzaro. A Fogazzaro, Giacosa e a Gozzano dedicò un suo libro autobiografico, Tre maestri (1976). La sua autobiografia è contenuta nel libro L'almanacco di Gotta, Mondadori


GRAZIE A YOU TUBE, POSSIAMO RIVEDERE LO SCENEGGIATO, CHE PER LE NUOVE GENERAZIONI DIVENTA UNA FONTE STORICA.....

PER MOLTI ANNI, I MIEI ALUNNI DELLE TERZE CLASSI HANNO RIPASSATIO LA STORIA ATTRAVERSO LE VICENDE AMOROSE DI COSTANTINO NIGRA E LA CONTESSA DI CASTIGLIONE. PRUDENTEMENTE PRIMA DI YOU TUBE AVEVO REGISTRATO LO SCENEGGIATO PER VISIONARLO, POI, CON I MIEI RAGAZI,CONDIVIDENDO UN'EMOZIONE....

I PEZZI SONO TANTI LI POSTERO' A QUATTRO LA VOLTA,A PUNTATE....







mercoledì 16 marzo 2011


YARA GAMBIRASIO

Ciò che mi colpisce, dalle attuali indagini, e che Yara abbia avuto una lunga agonia. Sola, al freddo di una notte e senza una ragione....Nessuno e meno che mai la piccola Yara, dove andarsene da solo, privo del conforto della stretta di
mano della madre, ad accompagnarlo al grande passo...

Yara

Nell’aria
gelida e serale,
nel campo
ispido di canne
e oltre l’aguzza periferia,
le volute,
già cedevole ricordo,
improvviso rimpianto
e sola agonia.
Il cielo minaccia di neve
e coltre bianca L’ammanta
e nessuna parola L’accompagna.

Maria Serritiello

16 marzo 2011 Per Yara

martedì 15 marzo 2011



FONTE:ANSA.IT

Fukushima, nuova esplosione e incendio. Due persone estratte vive dalle macerie

Un'esplosione nel reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, e un incendio nel n.4, hanno aggravato oggi la crisi provocata nell'impianto dal doppio disastro del terremoto e dello tsunami della settimana scorsa. In una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva, il primo ministro Naoto Kan, indossando una tuta da lavoro, come sempre in questi giorni e come tutti i funzionari governativi, ha chiesto a tutti coloro che vivono ad una distanza di 20-30 chilometri dalla centrale di rimanere al chiuso. Il premier ha chiesto ai cittadini giapponesi di mantenere la calma e ha ricordato i tecnici e i soldati delle Forze di Autodifesa, l' esercito giapponese che, ha sottolineato, "continuano a pompare acqua nei reattori mettendosi in una situazione estremamente pericolosa". L' esplosione di oggi (avvenuta alle 6 del mattino, le 22 di ieri sera in Italia), è stata la terza ad essersi verificata nell' impianto di Fukushima, che ospita dieci reattori. Il successivo incendio si è verificato nel reattore n.4, uno di quelli che si riteneva non fosse stato danneggiato dal disastro di venerdì scorso. L' Ambasciata italiana ha affermato in un comunicato che dopo l' esplosione di oggi "le condizioni sono gravemente peggiorate" e, pur invitando alla calma, ha diffuso un avviso affermando che "quanti ritengono di poter lasciare il Giappone nelle prossime ore, possono al momento farlo con i mezzi ordinari", e "chi non abbia necessità di recarsi in Giappone nei prossimi giorni dovrà astenersi dal farlo".

DUE VIVI SOTTO MACERIE, UNA DONNA DI 70 ANNI - Una donna di 70 anni e un uomo sono state ritrovate vive nella prefettura di Miyagi a quattro giorni dal devastante sisma che ha colpito il nordest del Giappone. Lo rende noto la tv Nhk.

NUOVO BILANCIO POLIZIA, SEIMILA FRA MORTI E DISPERSI - La polizia giapponese ha affermato che sono 2.475 i morti accertati per il terremoto e lo tsunami di venerdì scorso, mentre risultano al momento disperse 3.611 persone. Un bilancio ancora provvisorio, dato che la distruzione seminata dallo tsunami nel nordest del Paese fa ritienere che il conto finale sarà di decine di migliaia di vittime. La polizia ha aggiunto che migliaia di sopravvissuti al doppio disastro non siano ancora stati raggiunti dai soccorsi. Ieri, 1.300 persone che sono rimaste bloccate per tre giorni sull'isola di Oshima, nella prefettura di Miyagi, sono state tratte in salvo dai soccorritori, secondo le autorità locali.

PUTIN ORDINA CONTROLLI SETTORE ATOMICO - Il premier russo Vladimir Putin ha incaricato l'agenzia atomica russa di analizzare la situazione "nel settore atomico russo" alla luce dell'incidente nucleare in Giappone e, nel termine di un mese, presentare un resoconto al governo. Lo scrive l'agenzia Ria Novosti. Il premier, aggiunge l'agenzia, ha dato l'incarico nel corso di una riunione svolta a Novo-Ogareva, a sud di Mosca, con il capo della Agenzia Rosatom Serghiei Kirienko.

GOVERNO, CALA LIVELLO RADIOATTIVITA' CENTRALE - Il livello di radioattivita' rilevato all'entrata principale della centrale nucleare di Fukushima 1 (Daiich) e' calato. Lo ha detto il portavoce governativo Yukio Edano.

AIEA: FUGA RADIOATTIVA DOPO INCENDIO FUKUSHIMA - Le autorità giapponesi hanno dichiarato che l'incendio al reattore numero 4 della centrale nucleare di Fukushima ha provocato una fuga di radioattività nell'atmosfera: lo ha detto l'Aiea, l'agenzia atomica dell'Onu.
Le autorità nipponiche hanno riferito all'Aiea che la fuga dalla centrale di Fukushima ha fatto registrare livelli di radioattività nell'aria di 400 millisiviert per ora.

ACQUA IN REATTORI 1-2 STABILE, INCERTO IN N.4 - Le iniezioni di acqua nei reattori 1 e 2 della centrale di Fukushima 1 sono su livelli stabili. Lo ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano, nel briefing sugli sforzi per stabilizzare la struttura. Quanto al reattore 4, quello spento ma che ha registrato oggi un incendio, il livello dell'acqua "non è confermato".Questa mattina il reattore numero 4 é stato interessato da un incendio, provocato dallo scoppio dell'idrogeno, secondo le spiegazioni fornite. Dopo averlo spento, si è posto il problema di procedere alla verifica del riempimento della vasca di decantazione dove sono custodite le barre carburante spento, ma non "é stato ancora possibile completare le operazioni".

LIEVE AUMENTO TEMPERATURA IN REATTORI 5 E 6 - Un lieve aumento della temperatura é stato rilevato nei reattori numero 5 e 6 nell'impianto nucleare di Fukushima 1. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce del governo giapponese Yukio Edano.

GOVERNO, CALA LIVELLO RADIOATTIVITA' CENTRALE - Il livello di radioattività rilevato all'entrata principale della centrale nucleare di Fukushima 1 (Daiich) è calato. Lo ha detto il portavoce governativo Yukio Edano.

A FUKUSHIMA CONTENITORI NOCCIOLO INTEGRI - Sono integri i contenitori del nocciolo dei reattori 1, 2 e 3 della centrale di Fukushima 1. Lo hanno confermato, a quanto si apprende, il gestore della centrale, la Tepco, e l'Autorità giapponese per la sicurezza nucleare e industriale (Nisa).

OMM, VENTI PORTANO RADIOATTIVITA' SU OCEANO - I venti stanno per ora spingendo la nube radioattiva fuoriuscita dalla centrale di Fukushima verso l'oceano, quindi via dalla terraferma giapponese, riducendo così il pericolo di contaminazione nella regione: lo ha detto da Ginevra l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm), la cui portavoce, Clara Nullis, ha spiegato che tuttavia i venti sono in continuo cambiamento. "Il tempo nella zona dell' incidente - ha detto la portavoce dell'Omm a Ginevra - è sinora condizionato dalla meteorologia al largo (del Giappone), il che significa che i venti stanno disperdendo i materiali (radioattivi) introdotti nell'atmosfera dal sito dell'incidente verso l'oceano aperto, ovvero verso nord-est e verso est rispetto all'impianto nucleare". Allontanandoli quindi dal Giappone e dagli altri Paesi dell'est asiatico. "Queste condizioni - ha poi precisato la Nullis - sono però suscettibili di cambiamento con lo sviluppo dei sistemi meteo nell'immediato futuro".

G8: RISCHIO NUCLEARE 'ESTREMAMENTE ELEVATO' - Il rischio nucleare è "estremamente elevato" in Giappone, che deve far fronte a diversi gravi incidenti in più reattori nucleari. Lo ha dichiarato stamattina in apertura dei lavori del G8 esteri a Parigi il ministro francese Alain Juppé, dopo un colloquio con l'omologo giapponese, Takeaki Matsumoto. "La situazione - ha continuato il capo del Quai d'Orsay parlando ai microfoni di Europe 1 - è estremamente grave. Ieri sera a Parigi abbiamo avuto un incontro con il ministro giapponese (degli Esteri, Takeaki Matsumoto, ndr), che ci ha fornito tutte le informazioni di cui dispone. Il rischio è estremamente elevato".

MARTEDI' NERO, BORSA TOKYO CHIUDE A -10,55% - La Borsa di Tokyo ha chiuso con un ribasso del 10,55% dell'indice Nikkei, che è riuscito a fine contrattazioni a contenere il ribasso, spinto in corso di seduta fino a -14, provocato dal panico diffuso tra gli investitori per l'aggravarsi della crisi nucleare. In chiusura, l'indice Nikkei 225 dei valori principali è crollato da quota 1.015,34 punti a 8.605,15 punti. L'attività ha raggiunto il livello record di 5,78 miliardi di azioni scambiate sul primo mercato. L'indice allargato Topix ha segnato una caduta di 80,23 punti a 766,73, con un calo del 9,47%. Per l'indice Topix è il ribasso maggiore registrato dall'ottobre 2008. Per entrambi gli indici è, in termini percentuali, il terzo peggiore di tutti i tempi.

AUTOBUS ITALIA RECUPERA CONNAZIONALI A SENDAI - L'ambasciata d'Italia a Tokyo ha organizzato la partenza di un autobus - oggi da Niigata - diretto a Sendai (Nord-est) dove si trovano una quindicina di connazionali per trasferire, chi di loro lo desidera, in altre zone più sicure del Paese. Lo si è appreso alla Farnesina. L'appuntamento dato dall'Ambasciata agli italiani presenti a Sendai - si tratta di alcuni nuclei familiari con bambini - è all'Hotel Westin.


NILLA PIZZI

SABATO 12 MARZO E' SCOMPARSA NILLA PIZZI, LA REGINA DELLA CANZONE ITALIANA. NON ERO RIUSCITA A POSTARE LA NOTIZIA, RIPARO ADESSO CON LA SUA BIOGRAFIA.

« Grazie dei fior, fra tutti gli altri li ho riconosciuti, mi han fatto male eppure li ho graditi, son rose rosse e parlano d'amor. Grazie dei fior e addio per sempre addio, senza rancor »
(Nilla Pizzi, Grazie dei fiori)

Nilla Pizzi, all'anagrafe Adionilla Negrini Pizzi (Sant'Agata Bolognese, 16 aprile 1919 – Milano, 12 marzo 2011), è stata una cantante italiana, fu la prima vincitrice del Festival di Sanremo nel 1951

Figlia di Angelo, contadino che cura anche la manutenzione stradale per conto del comune e di Maria, sarta a domicilio, Nilla Pizzi ha due sorelle minori: Liliana e Denisa, le quali in seguito daranno vita ad un laboratorio di maglieria molto rinomato in paese. Le tocca in sorte un nome di battesimo sbagliato, per un errore anagrafico, dato che avrebbe dovuto chiamarsi Dionilla, per accontentare la nonna[1]

Dopo aver frequentato l'avviamento professionale, si impiega dapprima come piccinina di sartoria, poi al panificio militare di Casaralta e infine come collaudatrice di apparecchi radio alla Ducati di Bologna.

Prima ancora che nel mondo della canzone, la Pizzi si mise in evidenza nel campo delle rassegne di bellezza che, alla fine degli anni trenta, cominciavano a fare la loro apparizione. Partecipò al concorso Cinquemila lire per un sorriso, ideato nel 1939[2] dal pittore e grafico pubblicitario Dino Villani, concorso che fu in un certo senso l'antesignano della futura manifestazione Miss Italia (che prese avvio solo nel dopoguerra).

Il 24 settembre 1940, sposa Guido Pizzi, un giovane manovale edile che nonostante abbia il suo stesso cognome, molto diffuso nella zona, non è un suo parente. Pochi giorni dopo il matrimonio, il marito viene richiamato alle armi e la coppia si separerà per sempre senza più riunirsi.

Sempre nel 1940, tramite l'appoggio di uno zio ufficiale dell'esercito, inizia ad esibirsi negli spettacoli organizzati per le Forze Armate, facendosi addirittura eleggere mascotte del 35º Reggimento Fanteria di Bologna.

Nel 1942 Nilla Pizzi vince, davanti a diecimila concorrenti, un concorso per Voci Nuove indetto dall'EIAR (la
futura RAI-Radiotelevisione italiana), interpretando i brani Tu musica divina, successo di Alberto Rabagliati e Domani non m'aspettar, già cavallo di battaglia di Oscar Carboni. Inizia ad esibirsi con l'orchestra Zeme, debuttando alla radio nello stesso anno, eseguendo il motivo Casetta fra le rose, composto da Guido Cergoli.

Passata nella formazione di Cinico Angelini, il 20 febbraio 1944 incide il suo primo disco per la Parlophon, duettando con Bruna Rattani in Valzer di primavera e accompagnando Elsa Peyrone in Ronda solitaria. Il 23 febbraio, arriva anche la sua prima canzone solista: Alba della vita (che la Pizzi però ha sempre negato di aver interpretato, sostenendo che si sia trattato di un errore della Parlophon sull'etichetta[3][4]).

Allontanata dalla radio dopo un giudizio negativo sentenziato dal maestro Tito Petralia nella primavera del 1944, a causa della sua voce considerata troppo sensuale ed esotica per il regime fascista, nella stagione 1945/1946 gira i teatri e le sale da ballo di tutta Italia, al seguito dell'orchestra del maestro Cinico Angelini, al quale si è nel frattempo legata anche sentimentalmente, ma si esibisce anche con l'orchestra Gimelli e con quella della sala Gay di Torino.

Fa ritorno stabilmente alla radio nel 1946, con sé un contratto discografico che la lega alla Cetra; reclamata da La Voce del Padrone, che rivendicava un precedente contratto, è costretta ad incidere utilizzando alcuni pseudonimi quali Isa Marletti, Ilda Tulli, Conchita Velez, Carmen Isa; alcuni dischi escono senza alcuna dicitura (come anonimi). Tutto questo fino al 1949 anno in cui la Pizzi potrà finalmente tornare ad incidere solo col proprio nome.

Nonostante tutto, nel frattempo è diventata popolarissima, raccogliendo ampi consensi lanciando brani come Chico chico, Càe Càe (entrambe in duetto con Tony Stella), Ho lasciato il paese del cuore, Tchiou Tchiou, Oh papà!, Cocoricò (una delle prime composizioni di Renato Carosone, su testo di Giovanni D'Anzi, che si firma Notorius), Maria de Bahia (con Alfredo Clerici e Clara Jaione), Donde vien, donde vas? (col Duo Fasano), La ultima noche, Dopo di te, O mama mama, Vivere baciandoti, È troppo tardi, Cantando, Ancora, La raspa, Acercate mas, Quizas quizas quizas, Samba del tranvai.

Nel periodo cha va dal 1948 ed il 1950 cambiarono le tendenze ed i gusti del pubblico, grazie all'affermazione dello stile latino-americano imposto attraverso Hollywood da Xavier Cugat e Carmen Miranda, e quindi si diffusero anche in Italia brani al ritmo di samba, rumba, baiòn, calypso e cha cha cha. Nilla Pizzi seppe destreggiarsi anche in brani allegretti grazie ad interpretazioni ironiche.

Celebri anche i suoi duetti col collega Luciano Benevene, (col quale, finito l'amore per Angelini, ha imbastito una movimentata storia d'amore), che spaziano da canzoni come Bongo Bongo, Che si fa con le fanciulle? fino alla fortunatissima Avanti e indrè.

[modifica] Gli Anni 50: le vittorie a SanremoIl 1950 la vede interprete di numerosi motivi che si rivelano subito altrettanti successi come Ciliegi rosa, Che bel fiulin, Nulla, scritta per lei da Casasco, contrabbasso dell'orchestra Angelini, Italia mia,Quiereme mucho.

Nel 1951 vince il primo Festival di Sanremo con Grazie dei fiori, piazzandosi anche seconda con La luna si veste d'argento, cantata in duetto con Achille Togliani. Grazie dei fior venderà 36 mila copie a 78 giri, vero record per l'epoca.

L'anno successivo trionfa nuovamente al Festival di Sanremo conquistando l'intero podio (primo, secondo e terzo premio) rispettivamente con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega, che rimane un record a tutt'oggi mai eguagliato da nessun altro cantante. Luca Goldoni parlando della Pizzi in un suo articolo la definisce "la Regina della Canzone Italiana", titolo con cui passerà alla storia. Le sue canzoni segnano un'epoca: Vola colomba accompagna il ritorno di Trieste all'Italia mentre Papaveri e papere, che vende 75 mila copie, viene tradotta in quaranta lingue, fa il giro del mondo e ispira anche il titolo di un film con Walter Chiari. Ne incide una storica versione pure il tenore Beniamino Gigli.

Nel 1952 nasce il Festival di Napoli, che vince con Desiderio 'e sole in coppia con Franco Ricci, conquistando anche il terzo posto con Margellina, cantata in abbinamento con Sergio Bruni.

Al Festival di Sanremo del 1953 si piazza "solo" seconda con Campanaro presentata in coppia con Teddy Reno. Subito però si rifà con altre incisioni che ne confermano l'alto successo: Me voy pa'l pueblo, Anema e core, El marinerito, Stelle e lacrime, Inganno, Malasierra (canzone di cui cura anche il testo), Padam padam, Non è la pioggia, Chérie, Mandolino napoletano, Duska, 'O ciucciariello, Mondina, Eternamente, Canzone appassionata, Statte vicino a me.

Nel frattempo riempie le cronache rosa la sua love story col cantante Gino Latilla, col quale duetta in numerosi celebri motivi come Colpa del bajon, Col tricche-ballacche, El bajon, Amico tango, Volevo dir di no.

Sostituita da Vittoria Mongardi al Festival di Sanremo del 1954, colpita dal tentato suicidio di Gino Latilla (dopo essere stato lasciato da lei), decide di cambiare casa discografica, diventa magrissima e si fa bionda. È la protagonista di alcuni fortunati film musicali come Ci troviamo in galleria di Mauro Bolognini (dove recita accanto a Carlo Dapporto e Sofia Loren), e Canzone appassionata di Giorgio Simonelli.

I suoi ammiratori fondano in suo onore a Torino, il primo fan club della storia della canzone italiana, chiamato Il salottino di Nilla. Nasce inoltre la moda delle "cartoNille", fac-simile delle cartoline postali che recano invece la scritta "cartonilla postale", con varie immagini della Pizzi incollate davanti, che i suoi fans si scambiano per gli auguri natalizi e le comunicazioni sui suoi concerti.

Nel 1954 lancia alla Piedigrotta, sotto le stelle di Anacapri, la celeberrima Luna caprese, ricevendo ben otto richieste bis; per tutto il mese di maggio inoltre dà il buongiorno ai radioascoltatori con il motivo O mese d'e rrose. L'anno successivo partecipa assieme a Teddy Reno e Alberto Talegalli alla rivista musicale Rosso e nero di Corrado, ottenendo ampi successi. Compie poi una fortunata tournée in America, partecipando a trasmissioni radiofoniche e televisive, incidendo dischi e trionfando con la canzone Croce di oro; il Progresso Italo-Americano di New York scrive che il titolo di "Regina della Canzone Italiana" non è affatto una trovata pubblicitaria ma bensì il giusto appellativo per la Pizzi.

Nel 1957 vince il Festival di Velletri con Dicembre m'ha portato una canzone in coppia con Nunzio Gallo; parallelamente trionfa al Festival della canzone siciliana con il motivo Sicilia bedda. Intraprende con Paolo Bacilieri una tournée in Russia, da cui porterà in Italia i brani Kira e Podmoskovnye večera (conosciuta in italiano come Mezzanotte a Mosca), incisi con la Roman New Orleans Jazz Band di Carlo Loffredo. Nello stesso anno sposa segretamente ad Acapulco il chitarrista Carlo Porti, dal quale si separerà pochi mesi dopo.

Nel 1958 torna al Festival di Sanremo dove si piazza seconda e terza a Sanremo, rispettivamente con L'edera e Amare un altro ripetute da Tonina Torrielli e da Gino Latilla (è l'unica cantante che riesce a insidiare il boom di Domenico Modugno, vincitore con Nel blu dipinto di blu).

Nel 1959 vince Canzonissima (con il brano L'edera), il Festival di Barcellona (in coppia con Claudio Villa che presentava Binario), il Premio della Critica del Festival della canzone italiana (Premio della Critica Sanremese) (con Adorami). Inoltre si piazza terza al Festival di Napoli con Vieneme 'nzuonno, assieme a Sergio Bruni.

[modifica] Gli Anni 60, 70 e 80Nel 1960 ritorna al Festival di Sanremo ed entra in finale con la canzone Colpevole in coppia con Tonina Torrielli, mentre viene eliminato dopo il primo ascolto il brano Perdoniamoci, ripetuto da Achille Togliani. Negli anni sessanta, con l'avvento degli urlatori, viene messa da parte dalle nuove tendenze musicali; riuscirà tuttavia a continuare a riscuotere successi sotto l'egida della casa discografica RCA Italiana.

Apre un elegante night ad Acapulco chiamandolo Portofino, omaggiando Fred Buscaglione prematuramente e tragicamente scomparso proprio in quel periodo. Tra i frequentatori del locale, grossi nomi del calibro di Frank Sinatra, Sammy Davis jr., Curd Jurgens e Caterina Valente.

Nel 1962 si presenta al Primo Cantagiro dove canta Un mondo per noi, senza purtroppo arrivare in finale. Nello stesso anno intraprende la prima di una serie trentennale di fortunate tournée in Australia, dove appare anche alla tv locale.

Nel 1964 è tra i 42 partecipanti della prima edizione di Un disco per l'estate 1964, con la canzone Abbronziamoci insieme. Nello stesso anno partecipa, dimostrando grande autoironia, alla parodia televisiva de I tre moschettieri per la serie Biblioteca di Studio Uno, diretta da Antonello Falqui ed allestita dal Quartetto Cetra, interpretando la Regina Anna d'Austria e Claudio Villa - ovviamente - Re Luigi XIII.


Nilla Pizzi, ospite di Mina a Milleluci (1974)Riceve dal Governo Libico il prestigioso premio "Grande Cervo d'Oro" e nel 1965 vince il Festival di Sandrigo (Vicenza) con il motivo Ti, te se timido. Diretta da Alberto Lattuada interpreta Sostrata nella riduzione cinematografica de La mandragola di Machiavelli, accanto a Totò, Romolo Valli, Rosanna Schiaffino e Philippe Leroy.

È del 1968 un'altra fortunata tournée americana, durante la quale ha l'onore di esibirsi al fianco di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Perry Como e Rosemary Clooney.

Nel 1970 incide l'album Scritte per me, con dodici pezzi firmati dai più grandi autori e compositori italiani come Pino Calvi, Carlo Donida, Bruno Pallesi, Leo Chiosso, Carlo Alberto Rossi fino allo scrittore Leonida Répaci e ai conduttori Pippo Baudo e Paolo Limiti. L'album segna il passaggio alla sua nuova casa discografica: Equipe.

Nel 1972 il suo album Con tanta nostalgia vince il Premio della Critica Discografica, allora molto ambito.

Nel 1981 Gianni Ravera la chiama a presentare il Festival di Sanremo, accanto a Claudio Cecchetto.

Nel 1986 forma assieme a Carla Boni, Gino Latilla e Giorgio Consolini, il gruppo "Quelli di Sanremo", col quale si esibisce in numerose manifestazioni e incide anche alcuni dischi.

Attiva nel corso di tutti gli anni settanta e gli anni ottanta, è presente in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, compie tournée in tutto il mondo (in particolare in Australia e Canada) e si esibisce nelle piazze e nei teatri di tutta Italia. Si trova poi impegnata anche a sostenere il Partito Comunista tramite le sue esibizioni alle edizioni della Festa dell'Unità.

[modifica] Gli Anni 90Negli anni novanta è stata spesso ospite dei programmi televisivi RAI condotti da Paolo Limiti (E l'Italia racconta... 1996, Ci vediamo in TV 1998, Alle 2 su Raiuno 2000, Ci vediamo su RaiUno 2002) in cui ha reinterpretato più di cinquecento canzoni di vario genere e repertorio. È spesso ospite di trasmissioni televisive in veste di cantante ed opinionista. Nel 1992, fu vittima di Marco Balestri nella trasmissione Scherzi a parte, dove ricevette un forte calore alle natiche causato da una finta poltrona.

In occasione del Festival di Sanremo 1994 fece parte del gruppo Squadra Italia, appositamente costituito per l'occasione, cantando il brano Una vecchia canzone italiana, classificatosi diciannovesimo.

Nel 1992 le è stato attribuito il premio "Personalità Artistica" alla Carriera.

Un cammeo è sicuramente una sua partecipazione ad uno sketch con Aldo Giovanni & Giacomo con Giovanni che interpretava il DJ DiscoMetallaro Jhonny Glamour in una puntata di Mai Dire Gol Del Lunedì

Approfittando della sua notorietà e del suo carisma, soprattutto sugli anziani, compariva nelle televisioni private come imbonitrice in televendite di "Piramidi della fortuna"[5]: piccole piramidi in rame che promettevano fortuna, amore e soluzione di tutti i problemi di salute. Secondo quanto annunciava Nilla Pizzi durante la trasmissione che andava in onda su Rete Mia, la piramide avrebbe avuto la capacità di far risbocciare l'amore tra due persone semplicemente ponendo le foto dei due protagonisti sotto l'oggetto e sarebbe anche stata in grado di migliorare le condizioni economiche degli acquirenti. Veniva venduta a un prezzo superiore alle 200.000 lire fino al 1995, quando un'indagine della questura di Genova interruppe bruscamente l'affare.

[modifica] Gli Anni DuemilaNel 2001 ha reinterpretato il brano Grazie dei fiori in chiave rap, assieme alla boyband 2080. Con lo stesso gruppo presenta il brano Io e te alla commissione selezionatrice del Festival di Sanremo 2002, che viene, con sua grande amarezza, respinto. Il 1º giugno 2002 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nomina Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.

L'anno seguente, nel 2003, durante il Festival di Sanremo le viene assegnato il prestigioso Premio alla Carriera. Nello stesso anno torna in sala di registrazione, incidendo l'album Insieme si canta meglio, che comprende dodici duetti con grandi nomi dello spettacolo quali Platinette, Valeria Marini, Don Backy, Mino Reitano ed altri. Nell'estate dello stesso anno, stupendo tutti, decide di partecipare ad un tour estivo in tutta Italia accompagnata dalla star televisiva Platinette, un progetto presto interrotto a causa di problemi di salute. Colpita da una patologia vascolare, è stata costretta a seguire un lungo periodo di riabilitazione, che l'ha tenuta lontano dal mondo dello spettacolo per un intero biennio. È tornata sui suoi passi tra il 2005 e il 2006 apparendo ospite di altre trasmissioni televisive come Domenica In e Sanremo contro Sanremo. Nel 2006 ha inciso uno bellissimo duetto assieme a Michele Paulicelli intitolato Vicino a chi se non a te, che attualmente rimane la sua ultima incisione.

Il 2008 e il 2009 l'hanno vista tra i protagonisti dell'estate musicale di Ozzano dell'Emilia dove si è esibita assieme a Giorgio Consolini, col quale ha duettato anche nel settembre del 2008 a Capannori durante i festeggiamenti del 40º Anniversario dell'Associazione Lucchesi nel Mondo.

Le voci divulgate da Lorena Bianchetti il 22 febbraio 2009 nel corso del programma Domenica In, circa un "peggioramento delle sue condizioni di salute", sono state ampiamente smentite. Nel giorno del suo 90º compleanno le sono arrivati gli Auguri personali del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e molti quotidiani e trasmissioni televisivi l'hanno giustamente omaggiata; Mina, nella sua rubrica all'interno del quotidiano La Stampa, ha scritto che: "Io ho imparato molto dalla sua voce, ed è giusto ammetterlo, finalmente". Nel corso dei festeggiamenti ha annunciato la prossima uscita di un cd contenente canzoni e poesie e una crociera tra le isole greche.

Nilla Pizzi ha aderito ufficialmente al progetto Amiche per l'Abruzzo. L'iniziativa è partita da Laura Pausini che ha organizzato insieme ad altre cinquanta cantanti italiane, tra cui la Pizzi, un concerto che si è tenuto il 21 giugno 2009 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano. Il ricavato della serata è andato alla ricostruzione in Abruzzo. Il 4 luglio 2009 Nilla Pizzi ha ritirato personalmente un premio alla carriera conferitole, durante la festa della decennale della squadra azzurra 2000, ad opera di Lele Mora. Il 14 agosto 2009 le è stato conferito un altro premio alla carriera ad Alassio da parte del comune di Sanremo.

In settembre è stata nuovamente in tournée in crociera sul Mediterraneo assieme al collega Giorgio Consolini.

Nilla Pizzi ha fatto un inatteso ritorno in televisione durante la trasmissione televisiva Domenica Cinque condotta da Barbara D'Urso, il 15 novembre 2009, apparendo in un collegamento in diretta dalla casa di Lele Mora dove la Pizzi era invitata insieme ad altri colleghi ed amici tra cui Loredana Bertè.

Ospite durante la terza serata nella quale si festeggiavano i 60 anni del Festival, è intervenuta sul palco del Festival di Sanremo 2010 dopo l'omaggio tributatole da Carmen Consoli, che ha interpretato Grazie dei fiori, che la Pizzi portò al successo vincendo il primo festival della canzone italiana del 1951: Nilla Pizzi, ultranovantenne, è stata accompagnata sul palco da quattro giovani che l'hanno aiutata a gestire l'abito che ha indossato per la serata disegnato e realizzato da uno stilista napoletano, ed ha accennato il ritornello di Vola colomba dimostrando di avere ancora un'intonazione perfetta e di aver mantenuto la sua caratteristica voce bruna e ferma. Subito dopo, la cantante è stata insignita del premio Città di Sanremo.

In questa occasione il critico TV Mariano Sabatini scrive sul quotidiano Metro:

Sanremo si addice a Nilla Pizzi. Benché ami dire di essere nata con il Festival, la “regina” della canzone italiana veleggia gagliardamente verso i 91 anni e stasera duetterà sul palco dell'Ariston con una delle colleghe più originali e dirompenti, Carmen Consoli, sulle note di Grazie dei fiori ... Un simile spirito indomito, non intaccato dai recenti problemi di salute brillantemente risolti, sia d'esempio ai coetanei e ai non pochi giovani afflitti da abulia.


Domenica 28 febbraio 2010 Nilla Pizzi ha partecipato, in qualità di ospite, al 'Carnevale di Cento', dove è salita sul palco e, accompagnata alla chitarra da Giovanna Nocetti, ha intonato alcune delle sue più famose canzoni.

Nel numero di marzo 2010 della rivista musicale Musica leggera viene pubblicata una lunga intervista, rilasciata dalla Pizzi ad Enzo Giannelli, in cui la cantante racconta le fasi principali della sua carriera; questa risulterà essere l'ultima intervista ufficiale rilasciata dalla cantante.

Il 29 marzo 2010 Nilla Pizzi è apparsa come ospite della trasmissione televisiva condotta da Paolo Limiti Minissima 2010, andata in prima serata su Rai 2 per celebrare i settanta anni della tigre di Cremona. Durante la serata la Pizzi ha cantato dal vivo ed ha ricordato il suo duetto a Mille luci con Mina in cui cantarono Papaveri e papere.

Il 9 luglio 2010 Nilla Pizzi, accompagnata dal suo agente, Lele Mora, ha inaugurato la terza edizione del "Padova Pride Village", e, aiutata dalla cantautrice Giovanna Nocetti, ha intonato i ritornelli di "Vola Colomba" e "Papaveri e Papere".

Nell'agosto 2010, insieme al collega di sempre Giorgio Consolini, ha partecipato ancora una volta ai festeggiamenti dell' "Estate di Ozzano".

A settembre 2010 ha iniziato i lavori per la registrazione di un nuovo album di inediti che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2011 ma non è riuscita a completarlo a causa della sua scomparsa, avvenuta la mattina del 12 marzo 2011 in una clinica di Milano, all'età di 91 anni. Nella stessa clinica il 13 e 14 marzo 2011 è stata allestita la camera ardente mentre i funerali della cantante si terranno il 15 marzo 2011.


HO SCRITTO QUALCHE GIORNO FA SULL'ALTRO MIO BLOG.....

Non volevo parlarne, ho tergiversato per tutta la giornata.E' troppo presente il panico di quel lontano 23 novembre del 1980.Il terremoto colpisce l'uomo e in ciò che ha di più caro:la casa, il ricovero che lo protegge,quando calano le tenebre. Sono nella mia abitazione,tra le mie cose, gli oggetti cari, i ricordi accumulati, i libri e la mia vita di tutti i giorni, nell'altra parte del mondo, in Giappone, i miei fratelli dagli occhi a mandorla, patiscono il terremoto prima e lo tsunami dopo, con la perdita di vite, case ed affetti. Dio vi protegga, vi siamo vicini nella fratellanza e la preghiera.
(Maria Serritiello)
RIPORTO ANCHE IN "SOLO A META'" LA TRISTE NOTIZIA

Forse più di mille morti. Allarme per le centrali atomiche, evacuate. Panico a Tokyo

E' probabile che siano più di 1.000 le vittime del violento terremoto e dello tsunami che ha devastato il Giappone. Lo riferisce l'agenzia ufficiale giapponese Kyodo. Il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Giappone ha causato uno tsunami con onde alte fino a dieci metri. Apprensione per gli effetti sulle centrali nucleari del paese. Intanto una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dalla gigantesca ondata. Su una spiaggia sono invece stati ritrovati oltre 250 cadaveri di persone travolte dallo tsunami. L'agenzia atomica internazionale dell'Onu, Aiea, ha annunciato che le quattro centrali nucleari giapponesi più vicine all'epicentro sono state bloccate con successo e si stanno ora raccogliendo informazioni su quali Paesi e strutture nucleari possano essere a rischio per lo tsunami scatenato dal sisma.

Ma il governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagi e ha fatto anche sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non sta procedendo come previsto, dopo che un inizio di incendio era stato segnalato in un edificio che ospita una turbina nella stessa centrale. Secondo stime dei media, il terremoto, uno dei piu' violenti da quando viene misurata la magnitudo dei sisma ha causato almeno 42 morti ma si teme che il bilancio possa aumentare dato che una nave con circa 100 persone a bordo è stata travolta dallo tsunami.

"AL MOMENTO NO VITTIME ITALIANE" - "Le autorità giapponesi hanno riferito all'Ambasciata d'Italia a Tokyo che al momento non vi sono vittime italiane". LO rende noto la Farnesina che, in comunicato, assicura che il Ministro Frattini segue da vicino l'evolversi della situazione e si mantiene in continuo contatto con l'Ambasciatore Petrone.

IL PAPA: ADDOLORATO - Benedetto XVI è profondamente addolorato" per le "tragiche conseguenze" del terremoto in Giappone e assicura la sua "vicinanza" a tutte le vittime. Lo afferma un telegramma inviato a nome del Papa dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al presidente della Conferenza episcopale giapponese.

LA PAURA DEL CT ZACCHERONI - "Ho sentito i cigolii, e poi ho visto ondeggiare tutto. Sembrava di stare in una casa di gomma". Alberto Zaccheroni, ct della nazionale di calcio giapponese, racconta così gli interminabili attimi di terrore vissuti durante il devastante sisma che ha scosso il Giappone. "Io il terremoto non sapevo cosa fosse - dice l'allenatore romagnolo - ora purtroppo sì: sono cadute suppellettili, è venuto giù un armadio con i cassetti. Poi siamo scesi tutti in strada: l'asfalto si muoveva".

CROLLATA UNA DIGA - Un diga nella prefettura di Fukushima si e' spezzata riversando tutta l'acqua a valle che ha spazzato via decine di case. Lo riferisce l'agenzia Kyodo, anche se non e' chiara l'entita' delle conseguenze.

SISMA GIAPPONE: HA SPOSTATO ASSE TERRA - È praticamente certo, secondo gli esperti, che il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Giappone ha provocato lo spostamento dell'asse terrestre. Tuttavia è ancora molto presto per determinarne l'entità. Secondo una prima stima dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) l'asse si è spostato di "quasi 10 centimetri", ma per il Centro di Geodesia spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è necessario raccogliere ancora molte misure prima di avere la misura esatta.

CENTINAIA DI CADAVERI SU UNA SPIAGGIA - Tra 200 e 300 cadaveri sono stati ritrovati su una spiaggia di Sendai, nell'isola di Honshu nel nord-est del Giappone, colpita dallo tsunami seguito al terremoto che ha devastato oggi il Giappone. Lo riferisce l'agenzia di stampa giapponese Jiji.

STATO EMERGENZA CENTRALE NUCLEARE - Il governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagi, in seguito al violento terremoto che ha colpito oggi il Giappone. Lo riferisce la Bbc. Il governo fa anche sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non sta procedendo come previsto.

TSUNAMI SU NAVE CON 100 PERSONE - Una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami che ha colpito il nord est del Giappone. Lo riferisce l'agenzia di stampa Kyodo

PIEGATA ANTENNA TOKYO TOWER - L'antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto del pomeriggio. Lo riferiscono le tv nipponiche.

TSUNAMI 10 METRI IN CITTA' SENDAI - Uno tsunami di 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, mentre nella prefettura di Aomori, più a nord sempre nell'isola di Honshu, si sarebbero avuto onde addirittura più alte. Lo riferisce Fuji Television.

PRIMA VITTIMA A IBARAKI - Una prima vittima ufficiale del potente sisma che ha colpito il Giappone è stata registrata nella prefettura di Ibaraki, a nord di Tokyo. Lo riferisce tv Asahi, secondo cui una persona sarebbe rimasta schiacciata sotto il tetto crollato di una casa.

5 MORTI IN CROLLO CASA RIPOSO - Cinque persone sono state trovate morte per il crollo di una casa di riposo nella città di Minamisoma, nella prefettura nord-orientale di Fukushima. Lo riferisce il comando locale dei vigili del fuoco.

ALLERTA TSUNAMI PRATICAMENTE TUTTO PACIFICO - L'allerta tsunami è stata decretata in tutto il Pacifico tranne che per Stati Uniti e Canada continentali. I paesi in cui è in vigore un'allerta sono in particolare Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Per il momento non si ha notizia di gravi tsunami al difuori del Giappone

domenica 13 marzo 2011


VISIONI DEL VIAGGIO 5-9 MARZO 2011

RAVENNA



PADOVA



TREVISO


IL CARNEVALE DI VENEZIA


Il Carnevale di Venezia è uno dei più conosciuti ed apprezzati carnevali del mondo

Le sue origini sono molto antiche: la prima testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. L’istituzione del Carnevale da parte delle oligarchie veneziane è generalmente attribuita alla necessità della Serenissima, al pari di quanto già avveniva nell’antica Roma, di concedere alla popolazione, e soprattutto ai ceti più umili, un breve periodo dedicato interamente al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale i veneziani e i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati.

Attraverso l’anonimato che garantivano maschere e costumi, si otteneva una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. Evidentemente tali concessioni erano largamente tollerate e considerate un provvidenziale sfogo alle tensioni e ai malumori che si creavano inevitabilmente all'interno della Repubblica di Venezia, che poneva rigidi limiti su questioni come la morale comune e l'ordine pubblico dei suoi cittadini.

Indossando maschere e costumi era possibile celare totalmente la propria identità e si annullava in questo modo ogni forma di appartenenza personale a classi sociali, sesso, religione. Ognuno poteva stabilire atteggiamenti e comportamenti in base ai nuovi costumi ed alle mutate sembianze. Per questo motivo, il saluto che risuonava di continuo nell’atto di incrociare un nuovo "personaggio" era semplicemente Buongiorno signora maschera

Con l’usanza sempre più diffusa dei travestimenti per il Carnevale, a Venezia nacque dal nulla e si sviluppò gradualmente un vero e proprio commercio di maschere e costumi. A partire dal 1271, vi sono notizie di produzione di maschere, scuole e tecniche per la loro realizzazione. Cominciarono ad essere prodotti gli strumenti per la lavorazione specifica dei materiali quali argilla, cartapesta, gesso e garza. Dopo la fase di fabbricazione dei modelli, si terminava l’opera colorandola e arricchendola di particolari come disegni, ricami, perline, piumaggi e quant’altro. I cosiddetti mascareri, che divennero veri e propri artigiani realizzando maschere di fogge e fatture sempre più ricche e sofisticate, vennero riconosciuti ufficialmente come mestiere con uno statuto del 10 aprile 1436, conservato nell’Archivio di Stato di Venezia

Uno dei travestimenti più comuni nel Carnevale antico, soprattutto a partire dal XVIII secolo, rimasto in voga ed indossato anche nel Carnevale moderno, è sicuramente la Bauta (da pronunciarsi con l'accento sulla u). Questa figura, prettamente veneziana ed indossata sia dagli uomini che dalle donne, è costituita da una particolare maschera bianca denominata larva sotto ad un tricorno nero e completata da un avvolgente mantello scuro chiamato tabarro. La bauta era utilizzata diffusamente durante il periodo del Carnevale, ma anche a teatro, in altre feste, negli incontri galanti ed ogni qualvolta si desiderasse la libertà di corteggiare od essere corteggiati, garantendosi reciprocamente il totale anonimato. A questo scopo la particolare forma della maschera sul volto assicurava la possibilità di bere e mangiare senza doverla togliere

Un altro costume tipico di quei tempi era la Gnaga, semplice travestimento da donna per gli uomini, facile da realizzare e d’uso piuttosto comune. Era costituito da indumenti femminili di uso comune e da una maschera con le sembianze da gatta, accompagnati da una cesta al braccio che solitamente conteneva un gattino. Il personaggio si atteggiava da donnina popolana, emettendo suoni striduli e miagolii beffardi. Interpretava talvolta le vesti di balia, accompagnata da altri uomini a loro volta vestiti da bambini

Molte donne invece, indossavano un travestimento chiamato Moretta, costituito da una piccola maschera di velluto scuro, indossata con un delicato cappellino e con degli indumenti e delle velature raffinate. La Moretta era un travestimento muto, poiché la maschera doveva reggersi sul volto tenendo in bocca un bottone interno (e per questo motivo chiamata anche servetta muta).

Durante il Carnevale le attività e gli affari dei veneziani passavano in secondo piano, ed essi concedevano molto del loro tempo a festeggiamenti, burle, divertimenti e spettacoli che venivano allestiti in tutta la città, soprattutto in Piazza San Marco, lungo la Riva degli Schiavoni e in tutti i maggiori campi di Venezia


CARNEVALE DI CENTO

Il Carnevale di Cento è una manifestazione che si svolge nella città di Cento, in provincia di Ferrara.

Il Carnevale a Cento ha origini antiche, come dimostrano alcuni affreschi del pittore seicentesco Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Dal 1990 la manifestazione è diventata un evento folkloristico importante, grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro dove per alcuni anni sfilavano maschere del carro vincitore dell'edizione precedente e alla costante presenza di personaggi dello spettacolo italiano e internazionale

Da diversi anni sono sei le società carnevalesche che si sfidano al carnevale di Cento. Attualmente le società che prendono parte al carnevale sono:

I Ragazzi del Guercino;
Toponi;
Mazalora;
Riscatto;
Ribelli;
Risveglio

Il Carnevale impegna solitamente le cinque domeniche precedenti la quaresima. La sfilata ha inizio nel primo pomeriggio. I carri di carnevale compiono due giri del percorso accompagnati dalla musica e da un gruppo di figuranti in maschera impegnati nelle coreografie. Peculiare è il ricco gettito di gonfiabili e coriandoli lanciato da ogni carro agli spettatori. In Piazza Guercino è allestito un palcoscenico, dove il Patron del Carnevale presenta la manifestazione sempre accompagnato da volti noti del mondo dello spettacolo.

La terza domenica, solitamente, le società preparano una sorpresa coreografica da esibire in piazza. L'ultima domenica avviene la proclamazione della classifica e la premiazione della società vincitrice. A Cento è assegnato anche un trofeo per il gettito e uno per i costumi, l'animazione e musica. All'ultima parata segue tradizionalmente il rogo della maschera locale "Tasi" accompagnato da uno spettacolo pirotecnico.

Il carnevale di Cento è conosciuto per la grande abilità dei suoi carristi nel comporre e assemblare i loro carri, con maschere acquistate da altri carnevali italiani, in particolare dal Carnevale di Viareggio