Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





domenica 19 aprile 2009




Nella prima Domenica dopo Pasqua si svolge a Pagani (SA) la processione della "Madonna delle galline".

Parallelamente alla processione un gran numero di persone si riunisce nel paese per danzare e suonare fino a notte inoltrata.Questo curiosa festa religiosa, dal nome insolito, si rifà ad un episodio leggendario: un'effigie della Madonna, sotterrata anticamente per sottrarla alla temperie iconoclasta o alle scorribande saracene, fu rinvenuta grazie al 'raspare' di alcune galline.

In realtà, si hanno notizie che già dal VII secolo i contadini Paganesi offrissero in dono delle galline come devozione alla Vergine. Al culto dell'immagine dette un forte impulso la guarigione di uno storpio avvenuta agli inizi del secolo XVII e attribuita all'intervento della Madonna delle Galline'.

Questa festa rievoca l'antica venerazione della dea Demetra, divinità protettrice della natura e delle messi.

amma r’ ‘e galline mie
Miettece ‘a mana toia Figlio’
Figlio’ viene ca mo’ t’ ‘o sana
‘o cannarone Figlio’
Figlio’chesta nun se chiamma festa
Si nun t’accatt’ ‘o sciore Figlio’
‘a Madonna cumme s’ ‘a sceglie
‘a jurnatella soia ..Figlio’
Figlio’ viene a n’atu quarto r’ora
Che nun ce truove manc’ ‘o patrone
Figlio’ a Madonna jesce’ ‘e nove
E s’arretir”a calat’ ‘e ll’ora ..Figlio’

Nei racconti sulle leggende dei miracoli si afferma inoltre che la gallina più bella del pollaio si senta chiamata e si diriga spontaneamente in Chiesa in occasione della festa per onorare la Madonna.

Questo culto si è affermato lentamente, l’effige è stata nascosta per secoli sotto terra nel periodo dell’iconoclastia e delle invasioni saracene. In seguito, il santuario è diventato meta di pellegrini provenienti da tutto il Meridione.

La vera particolarità di questo culto è che nei giorni di festa la chiesa si riempie di volatili, che nonostante tutti i fuochi , botti vari., rumori e confusione, non scappano ma restano ai piedi del quadro della Madonna, anche quando la domenica la ottocentesca statua della Vergine viene portata in processione.

La processione della Madonna delle Galline rientra nel mito e nel culto delle “Sette Madonne - sorelle” che si manifesta nell’arco annuale delle feste campane ed è caratterizzato dai temi della madre, del sesso e della morte.

Durante la processione i genitori fanno passare per buon augurio i loro bambini sotto il trono della Madonna, mentre nelle case si aspetta il pasaggio della Madonna per preparare il menu’ caratteristico a base di:

tagliolini fatti in casa

ragu

carciofi

La tradizione vuole che mangiando questi tagliolini bisogna macchiarsi la camicia.

Nel pomeriggio mentre la processione continua, si svolge il raduno dei tamorrari provenienti da ogni parte che accompagnano con orginalissimi canti tradizionali che lasciano molto spazio all’improvvisazione.

Sorprendenti testi in onore della Madonna delle Galline.

Suoni e canti si alternano per tutta la notte fino al mattino, momento in cui si riaprono i battenti del santuario e si consegnano le tamorre alla Madonna, quasi a dichiarare chiuso il rito di fede e tradizione.



DIFFICILE CAPIRE QUESTA FESTA SE NON SI E' DELLA ZONA.IO VI SONO STATA ED E' LA PIU' COINVOLGENTE A CUI HO PARTECIPATO.SONO LE RADICI DEL POPOLO CAMPANO,MERIDIONALE E CONTADINO.LA TAMMORRA,UNO STRUMENTO POPOLARE FATTO DI PELLE ANIMALE,HA FATTO BALLARE SULL'AIA TANTI POVERI CONTADINI MASSACRATI DAL LAVORO.UN DIVERTIMENTO INGENUO CHE SOLO UNA VOLTA SI POTEVONO CONCEDERE E FINO ALL'ALBA.PROPRIO VENERANDO LA MADONNA DELLE GALLINE.

ECCO L'INIZIO DELLA FESTA SI APRE IL SANTUARIO



GIACCHINO MOSCARIELLO CANTORE TRADIZIONALE


FRANCO TIANO IL RE DELLA TAMMORRA,CANTANTE, ATTORE E SIMBOLO DI PAGANESITA'(scomparso precocemente).

FRANCO AVEVA UNA CARATTERISTICA ,PER LA MADONNA DELLE GALLINE ,PREPARAVA IL TOSELLO (BALDACCHINO) PIU'BELLO.




COSI' SI CONCLUDE LA FESTA,I SUONATORI DI TAMMORRA LE DEPOSITANO E SE NE PARLA L'ANNO PROSSIMO.

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