Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





mercoledì 1 aprile 2009





Le origini di questa festa, che si tramanda da secoli in molti paesi del mondo, sono incerte.

Non si conosce esattamente il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni - basate più su congetture teoriche che su dati scientificamente provati - che avvolgono la nascita di questa tradizione in un alone di mistero

L’ipotesi più accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 A.C., quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo venivano derisi e scherniti

Un’altra ipotesi, abbastanza diffusa, si rifà invece al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita. In questa occasione, tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie

Con l’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose al fine di far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della Pasqua. Le persone che, nonostante ciò, si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo.

Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo

Ogni paese ha un suo modo di chiamare la festa del primo aprile.

In Messico ad esempio, la chiamano "Dia de los Innocentes", perché in origine il primo aprile ricordava la strage degli innocenti compiuta da Erode

In Francia, come del resto anche in Italia, si usa invece l’espressione "Poisson d’Avril" ("pesce d’aprile"), in riferimento al Sole che, alla fine di marzo, lascia il segno dei Pesci per entrare in Ariete

Nei paesi anglofoni, come ad esempio il Regno Unito e gli Stati Uniti, invece , la ricorrenza del primo aprile si chiama "April fool’s day" ("Il giorno dello sciocco d’aprile"), dove il termine "fool" richiama alla mente il "Fool", il folletto delle corti medioevali, sottolineando così la connotazione scherzosa della festa.

In Germania "Aprilscherz" è più semplicemente lo "Scherzo d’Aprile".

In Scozia invece, il pesce d'aprile corrisponde al "Taily day", il giorno delle natiche. Gli scozzesi non hanno come tradizione quella di attaccare un pesce dietro le spalle degli sventurati, ma piuttosto un cartello con la scritta "prendimi a calci".

Infine, nel Sud-Est Asiatico, si chiama huli. E' una festa tradizionale simile al nostro pesce d'aprile e si celebra il 31 marzo.


Vediamo quali sono i Paesi in cui viene ancora festeggiato il pesce d’aprile e quali caratteristiche assume.

Francia
In Francia si ritiene che derivi dalla sostituzione del vecchio rito pagano legato all’arrivo del nuovo anno, quello del primo gennaio, e sia da ascriversi a Re Carlo IX, che nel 1564, adottò il Calendario gregoriano.
Lo scherzo oggi più diffuso tra i bambini francesi è quello di attaccare dietro la schiena dei loro amici un cartello a forma di pesce.

Regno Unito
Nel Regno Unito le origini della festa, probabilmente importata dalla Francia, si attestano intorno al XVIII secolo. In Scozia, il "pesce d’aprile" dura due giorni. Durante il secondo giorno, chiamato "Taily Day" ("Giorno delle natiche"), gli scozzesi si divertono attaccando dietro le spalle del Gawk, lo sciocco, un cartello recante la scritta "Kick me" (Prendimi a calci). Possiamo ben immaginare l’ilarità che in questo giorno si scatena in Scozia!

Stati Uniti
Negli Stati Uniti, la festa deriva dalla tradizione inglese. Quando gli inglesi si stabilirono in America perpetuarono l’uso di festeggiare il primo di aprile con scherzi veri e propri, a volte anche pesanti.
Italia
In Italia l’uso di festeggiare il pesce d’aprile, che risale al periodo a cavallo tra il 1840 e il 1860, è stato importato dalla Francia a ragione delle relazioni commerciali che intercorrevano con la città di Genova. In un primo momento la tradizione attecchì solo tra i ceti medio-alti, poi si diffuse anche tra il resto della popolazione.
E’ tradizione appendere un pesce di carta dietro la schiena del malcapitato o peggio ancora mandarlo alla ricerca di oggetti impossibili, facendolo correre incessantemente come uno "sciocco".

India
Il pesce d’aprile viene festeggiato anche in India, dove esiste una analoga festa secolare chiamata "Huli". Il 31 di marzo, si usa prendersi gioco dei conoscenti, facendo compiere loro peripezie inutili.

Messico
Usanza analoga ma data diversa invece in Messico, in cui "El Dia de los Innocentes" (l’equivalente del nostro pesce d’aprile) cade il 28 dicembre e ricorda la strage degli innocenti compiuta da Erode. Lo spirito ilare dei messicani che li induce a sdrammatizzare persino le tragedie, esorcizzandole col riso, ha fatto in modo che questo giorno drammatico si trasformasse in una occasione di festa.
In questo giorno tutto ciò che si concede in prestito non ritornerà più al legittimo proprietario, e lo scherzo consiste proprio nel convincere i conoscenti a prestare qualsiasi cosa. Se l’amico sprovveduto risponde alla richiesta, non sospettando lo scherzo, l’autore dello scherzo gli recapita a casa dei dolci o un piccolo giocattolo in memoria dei bambini innocenti uccisi da Erode.








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