Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





mercoledì 15 aprile 2009



« Lui aveva il passo troppo lungo e noi si stentava a tenergli dietro. Così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. Questo è il destino dei profeti »
(Paolo VI)

Don Primo Mazzolari (Cremona, 13 gennaio 1890 – Bozzolo (MN), 12 aprile 1959) è stato un presbitero, scrittore e partigiano italiano. Conosciuto come il parroco di Bozzolo, fu sacerdote carismatico e profetico

Le sue idee, esposte in numerose opere, anticipano, a volte di decenni, alcune delle grandi svolte dottrinarie e pastorali del Concilio Vaticano II, in particolare relativamente alla "Chiesa dei poveri", alla libertà religiosa, al pluralismo, al "dialogo coi lontani", alla distinzione tra errore ed erranti (a questo specifico riguardo suscitò polemiche e scandalo tra i benpensanti la sua opera intitolata "Il compagno Cristo

Per i suoi numerosi scritti provocatori gli venne temporaneamente proibito dalla gerarchia cattolica di predicare fuori dalla sua diocesi, guadagnandosi così la fama di prete scomodo e di frontiera.

Sul piano politico, infine, i suoi atteggiamenti e la sua predicazione espressero una decisa opposizione all'ideologia fascista e ad ogni forma di ingiustizia e di violenza (tra l'altro nascose e salvò, durante la guerra, numerosi ebrei e antifascisti, come, dopo di essa, anche alcune persone coinvolte nel fascismo ingiustamente perseguitate).

Nel 1925 fu denunciato dai fascisti per essersi rifiutato di cantare il Te Deum dopo il fallito attentato a Mussolini

La notte del 1 agosto 1931 lo chiamarono alla finestra della canonica e spararono tre colpi di rivoltella che fortunatamente non lo colpirono

Dopo l'8 settembre 1943, partecipò attivamente alla lotta di liberazione, incoraggiando i giovani a partecipare, fu arrestato e rilasciato. Dovette vivere in clandestinità fino al 25 aprile del 1945, per sottrarsi ai fascisti.

Dopo la guerra l'Anpi di Cremona gli riconobbe la qualifica di partigiano.

Dagli inizi degli anni cinquanta don Primo sviluppa un pensiero sociale vicino alle classi deboli (Nessuno è fuori della carità) e alle tematiche pacifiste che attireranno le critiche e le sanzioni delle autorità ecclesiastiche fino a portarlo all'isolamento nella sua parrocchia di Bozzolo.

È solo verso la fine degli anni cinquanta, negli ultimi mesi di vita, che don Primo Mazzolari cominciò a ricevere le prime attestazioni di stima da parte delle alte gerarchie ecclesiastiche. Nel novembre del 1957 l’arcivescovo di Milano Montini, futuro Papa Paolo VI, lo chiama a predicare presso la propria diocesi, nel febbraio del 1959 Papa Giovanni XXIII lo riceve in udienza privata e lo saluta pubblicamente "Tromba dello Spirito Santo della Bassa Padana

Morì il 12 aprile 1959 nella casa di cura San Camillo di Cremona. Ma le sue idee camminano ancora



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