Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





domenica 25 aprile 2010





A SALERNO SCOPPIA UN CASO NAZIONALE.
EDMONDO CIRIELLO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA INTERPRETA A MODO SUO LA STORIA......
UFFA, SIAMO STUFI DELLA GRASSA IGNORANZA !!!!!

Alla vigilia del 25 Aprile, festa della liberazione, Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli (Pdl) fa affiggere manifesti in cui non si fa riferimento alla resistenza partigiana. C'è solo un elogio dell'esercito americano. Questo il testo del discorso che Cirielli terrà domani a Salerno in occasionedei festeggiamenti

Edmondo CirielliFesta della Liberazione, 25 aprile 1945-2010. Celebrazione 65° anniversario
Allocuzione del Presidente della Provincia di Salerno On. Edmondo Cirielli

La festa del 25 aprile è per noi motivo di riflessione sul valore dei diritti fondamentali dell’uomo e per la convivenza civile e democratica della nostra comunità nazionale e mondiale.

La sconfitta della Germania nazista e la riconquista della libertà, dopo l’esperienza fascista, rappresentano un fatto storico fondativo della nostra nuova comunità nazionale.

In questa circostanza, di certo, il nostro pensiero va a coloro che, nella Resistenza, militari o civili, hanno combattuto per la libertà, ma è altrettanto doveroso ricordare il sacrificio dei giovani soldati degli eserciti alleati e, in particolare, degli USA e dell’Inghilterra, che si sono immolati in Italia e in tutto il mondo per l’affermazione degli ideali di libertà e di democrazia.

L’intervento dell’America nella nostra terra ha sancito un’alleanza che ha garantito un lungo periodo di pace e di progresso economico e sociale, senza precedenti, ed ha salvato l’Italia, come l’Europa, dalla dittatura comunista.

In questo quadro è nata l’Alleanza atlantica che ancora oggi è presidio di libertà e di democrazia e di difesa delle identità nazionali.

La nuova Italia vi ha aderito, consapevole della scelta di campo che essa avrebbe comportato in termini di tensioni politiche interne, di sacrifici di risorse umane e di assunzione di responsabilità sugli scacchieri internazionali.

Ne sono testimonianza l’allargamento dell’Alleanza ad altre Nazioni che si riconoscono nei valori della democrazia e della solidarietà ed il ruolo di cooperazione e di amicizia riconosciuto alle nostre missioni all’estero.

Dopo la caduta del Muro di Berlino e l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 sono cambiati gli scenari politici nazionali ed internazionali, per l’insorgere di nuove forme di competizioni economiche e sociali, culturali e religiose.


In un mondo globalizzato di relazioni accelerate da straordinari supporti tecnologici, il paradigma di lettura della libertà e della democrazia ha in sé sia i timori dell’annullamento delle identità e della sopraffazione dei diritti dell’uomo che la proiezione di una grande speranza di progresso, di pacificazione e di giustizia sociale.

Per questo motivo riteniamo che “libertà e democrazia” sono valori sostanziali della nostra vita quotidiana e presidi irrinunciabili che abbiamo il dovere di difendere ovunque e per chiunque.
Con questo spirito e nel segno tracciato, sia dai padri costituenti che da tutti i partiti, che nel dopoguerra hanno contribuito alla rinascita dell’Italia e della Nazione, l’Amministrazione provinciale di Salerno, che mi onoro di rappresentare, intende celebrare l’anniversario del 25 aprile come pietra viva di un ricordo che ispira un nuovo progetto di unità nazionale, volto a costruire un futuro migliore per i nostri figli, nel quadro di una sostanziale alleanza delle Nazioni che si riconoscono nella cultura della democrazia e nella pratica dei valori della tradizione occidentale e cristiana.

Da Palazzo Sant’Agostino, 25 aprile 2010 (24 aprile 2010)


E SICCOME LA MADRE DGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA, ECCO COSA ACCADE DA NORD A SUD

È un 25 aprile ad alta tensione, che si trascina dietro le divisioni e gli scontri politici di questi giorni. A Roma appaiono scritte contro i partigiani e contro il sindaco Alemanno. A Milano un picchetto antifascista di una cinquantina di persone presidia i giardini dove si sarebbe dovuta svolgere una manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli, giovane missino assassinato 35 anni fa da Avanguardia operaia. E poi ci sono i sindaci che vietano alla banda l’esecuzione di “Bella Ciao”, le locandine listate a lutto che commemorano Benito Mussolini, i manifesti dai quali sparisce la scritta Resistenza.

Un clima che il presidente del Senato Renato Schifani ha provato ieri a svelenire modificando il proprio programma per le celebrazioni palermitane. Schifani ha infatti cancellato il previsto omaggio in piazza Vittorio Veneto a tutti i caduti della guerra. Si recherà al Giardino Inglese per deporre una corona di fiori davanti alla stele del partigiano Nicolò Barbato e alla lapide dei Caduti. Reazione degli ex partigiani: «La retromarcia del presidente del Senato Renato Schifani premia l’Anpi, la Cgil e gli antifascisti che a Palermo hanno detto no fin da subito all’intollerabile tentativo di travisare e dividere la memoria patria ignorando i partigiani e con ciò i protagonisti fondamentali della Resistenza e della Liberazione per provocare un’assurda divisione tra gli italiani».

Le polemiche coinvolgono tutte le regioni. A Pordenone il Pd ha parlato di «sconcerto» di fronte alle parole del presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, secondo il quale «l’Italia è stata liberata dagli anglo-americani, aiutati dai partigiani, ma non certamente da quelli “rossi” che erano al soldo di potenze straniere per esportare il comunismo». In casa leghista mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia, «stanco delle polemiche» ha paragonato l’Anpi ai Vietcong («Dopo 65 anni non sanno che la guerra è finita»), il neo sindaco di Dolo, nel veneziano, si è tassato insieme alla giunta per face celebrare «adeguatamente» la ricorrenza al suo comune visto che non erano stati stanziati fondi a sufficienza.

COME SIAMO PROVINCIALI!!!. BEH, RIVEDIAMOCI DON CAMILLO E PEPPONE, USCITI DALLA PENNA DI GUARESCHI


ASCOLTIAMO LA LEZIONE DI STORIA DEL GRANDE SANDRO PERTINI



NOI VENIAMO DA QUESTA ITALIA



DOVE ANDREMO.... MAH ...... CI AIUTINO LA POESIA ED I POETI

UOMO DEL MIO TEMPO.
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

SALVATORE QUASIMODO


E ora tocca

a voi battervi

gioventù' del mondo;

siate intransigenti

sul dovere di amare.

Ridete di coloro

che vi parleranno di prudenza,

di convenienza, che

vi consiglieranno

di mantenere

il giusto equilibrio.

La più grande

disgrazia che vi

possa capitare

e' di non essere

utili a nessuno,

e che la vostra

vita non serva

a niente.

Raoul Follerau


VIVA L'ITALIA, CANTO CON FRANCESCO DE GRGORIO,PERCHE' VOGLIO ANCORA CREDERE....



GLI ERRORI QUANDO CI SONO.....




LA STORIA SIAMO NOIIIIIIIIIIIIII




BUON 25 APRILE A TUTTI GLI ITALAIANI CHE AMANO LA LIBERTA'

Nessun commento:

Posta un commento