Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





giovedì 29 aprile 2010




LA TERAPIA DEL RIDERE FA BENE ALLA SALUTE

I più avanzati esmi di laboratori confermano ciò che NORMAN COUSINS aveva intuito all'inizio degli anni '70.

Negli anni ’80, il caso di Norman Cousins fece scalpore in tutti gli Stati Uniti. Cousin, era un noto giornalista scientifico che improvvisamente venne colpito da spondilite anchilosante, una grave alterazione a carico del collagene delle articolazioni che porta progressivamente alla paralisi e alla morte. Da sempre, scettico della medicina convenzionale, Cousins decise di curarsi seguendo un’insolita terapia: il ridere (tre-quattro ore al giorno di films comici) e la vitamina C (25 g al dì, assunti per flebo). A dispetto di ogni previsione, in capo a un anno il giornalista guarì completamente. La prima reazione della comunità scientifica americana fu di incredulità e di stupore, alcuni misero addirittura in dubbio la sua malattia, ma i fatti erano incontrovertibili e dopo alcuni anni, non solo fu riconosciuta la validità scientifica della sperimentazione effettuata da Cousins su se stesso, ma gli venne offerta prima una laurea honoris causa e poi addirittura una cattedra presso l’Università di California di Los Angeles. La spettacolare guarigione di Norman Cousin ebbe come risultato indiretto la rivalutazione degli studi di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, una nuova branca della medicina che studia gli effetti delle emozioni sul sistema immunitario. Di lì a poco nacque una nuova area di ricerche: la gelotologia, dedicata allo studio sistematico del ridere come rimedio psicofisico

Emozioni e sistema immunitario "La risata - spiega Leonardo Spina dell’associazione !Ridere per Vivere! - determina un miglioramento della circolazione sanguigna, delle funzioni gastriche e di quelle intestinali; una maggiore irrorazione dell’encefalo (il pensiero diventa più lucido) e soprattutto il potenziamento del sistema immunitario. Ridere è anche un ottimo sistema per fare esercizio fisico e un efficace lubrificante sociale". "L’energia psichica che si libera con la risata - aggiunge, la psicoterapeuta Donatella Branchi - riduce i livelli di ansia e dà un’iniezione di ottimismo anche ai soggetti che più soffrono di depressione". "Numerose analisi statistiche, tra cui le ricerche di David Spiegel - afferma Jacopo Fo, comicoterapeuta per nascita - documentano l’effetto positivo del ridere e di come il buon umore possa migliorare l’effetto delle terapie convenzionali". In termini più strettamente scientifici, il riso incrementa la secrezione, da parte dell’organismo, di sostanze come le catecolamine e le beta-endorfine, analgesici naturali, che migliorano il senso di benessere generale del corpo. Inoltre, grazie alla diminuzione della produzione di cortisolo, il buon umore migliora anche la risposta immunitaria e fa registrare un effetto positivo anche nei confronti di numerosi problemi cardiovascolari e respiratori, in quanto aumenta l’ossigenazione del sangue e riduce l’aria residua nei polmoni. In particolare è stato evidenziato come subito dopo una bella sghignazzata, le pulsazioni del cuore diventano più rapide e la pressione sanguigna aumenta. Dopo pochi istanti le arterie si rilassano, con la conseguente diminuzione delle pulsazioni e della pressione. Più recentemente, ricerche condotte in alcuni ospedali pediatrici americani, hanno messo in luce una diminuzione della degenza ospedaliera del 50% e una riduzione dell’uso di anestetici del 20% nei pazienti "trattati" regolarmente con la comicoterapia


Una vecchia scoperta D’altra parte, il potere curativo del buon umore, non è certo una scoperta dei nostri giorni. Già Thomas Sydenham, autorevole medico del XVII secolo, era solito affermare che "L’arrivo di un buon clown esercita, sulla salute di una città, un’influenza benefica superiore a quella di venti asini carichi di medicinali". Qualche secolo più tardi, lo stesso Freud, ritenne così rilevanti i motti di spirito da dedicarvi un intero libro, ma è solo a partire dagli anni Sessanta che sono cominciati i primi studi sistematici sulle virtù terapeutiche della risata. Studi che con il tempo




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