Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





mercoledì 18 marzo 2009



Il 18 marzo del 1848 iniziarono le Cinque giornate di Milano,insurrezione popolare contro il dominio austriaco.





Le cinque giornate di Milano sono state uno dei maggiori episodi della storia risorgimentale italiana del XIX secolo.

Quasi contemporaneamente ai moti popolari del 1848 che si sollevarono nel Regno Lombardo-Veneto, insorgeva, il 18 marzo di quell'anno la città di Milano. Fu questo il primo episodio a testimonianza dell'efficacia dell'iniziativa popolare che, guidata da uomini consapevoli degli obbiettivi della lotta, poteva rivelarsi in grado di influenzare le decisioni dello stesso re di Sardegna

Il presidio dell'Impero austriaco a Milano era munitissimo e comandato da un generale di lungo corso, Josef Radetzky, il quale, sebbene più che ottantenne, era energico e rigido: la vera espressione della severa mentalità militare austriaca che non aveva alcuna intenzione di cedere.

Ma la città intera combatteva per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti, inviando messaggi per mezzo di palloni alle popolazioni delle campagne per esortarle a prendere parte alla lotta.
La resistenza fu organizzata con intelligenza e decisione; eroici furono i Martinitt, i fanciulli dell'orfanotrofio, che si offrirono come portaordini per collegare i vari punti della città col consiglio di guerra.

Radetzky vista la difficoltà di resistere nel centro della città, l´assediò con le forze di cui disponeva, ma timoroso d´essere attaccato alle spalle dall'esercito piemontese e dai contadini provenienti dalla campagna, preferì ritirarsi.

La sera del 22 marzo 1848, gli Austriaci si ritiravano verso il "Quadrilatero", trascinando con sé numerosi ostaggi arrestati all'inizio della sommossa. "Quadrilatero" era chiamata la zona fortificata compresa fra le quattro città di Verona, Legnago, Mantova e Peschiera del Garda. Frattanto il resto del territorio della Lombardia e del Veneto era ormai libero.



IL RISORGIMENTO E' LA STORIA GIOVANE,ROMANTICA,IDEALE DEL NOSTRO PASSATO,EPPURE E' QUASI SCONOSCIUTO AGLI STUDENTI DEL DUEMILA O ADDIRITTURA E' DA LORO IGNORATO!!!. EH NO,NON E'COLPA DELLA SCUOLA...NEI PROGRAMMI VOLUTI DALLE GIRANDOLE DI MINISTRI DELL'ISTRUZIONE(?),E'QUASI SPARITO E VIVE ESCLUSIVAMENTE NEL RICORDO NOSTALGICO DI TANTI MA PROPRIO TANTI VOLENTEROSI INSEGNANTI CHE DELLA SCUOLA HANNO FATTO UNO STILE DI VITA.

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