Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 6 marzo 2009



E questa pioggia che non smette!! La terra è pronta ad accogliere la primavera. Incredibilmente,essa, qua e là fiorisce.I colori delle primule,delle pratole e delle violette sono coperti dal grigiore delle nubi, ancora rigonfie d'acqua.Vedo in bianco e nero,così ripenso ad una primavera che non ha visto nessun colore:"la primavera di Praga"
Jan Palach in quella dannata stagione perse la vita dandosi fuoco.



Jan Palach (Všetaty, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) è stato uno studente cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica del suo Paese.

Nel tardo pomeriggio del 16 gennaio 1969 Jan Palach si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, e si fermò ai piedi della scalinata del Museo Nazionale. Si cosparse il corpo di benzina e si appiccò il fuoco con un accendino. Rimase lucido durante i tre giorni di agonia. Ai medici disse d'aver preso a modello i monaci buddhisti del Vietnam.Al suo funerale, il 25 gennaio, parteciparono 600 mila persone, provenienti da tutto il Paese.

Jan Palach decise di non bruciare i suoi appunti e i suoi articoli (che rappresentavano i suoi pensieri e i suoi ideali), che tenne in un sacco a tracolla molto distante dalle fiamme. Tra le dichiarazioni trovate nei suoi quaderni, spicca questa:

« Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy. Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni,il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà »


Non si è mai saputo se davvero ci fosse un'organizzazione come quella descritta da Palach nella sua lettera. E'certo però che, grazie a questo gesto estremo, Palach venne considerato dagli anticomunisti come un eroe e martire; in città e paesi di molte nazioni furono intitolate strade con il suo nome.

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