Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 20 marzo 2009



Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957) è stato un politico e sindacalista italiano. Fra gli esponenti più autorevoli del sindacato italiano del dopoguerra, a differenza di molti altri sindacalisti non aveva origini operaie ma contadine, nato in una famiglia di braccianti, il gruppo sociale più numeroso alla fine dell'ottocento in Puglia

Figlio di braccianti agricoli che lavoravano la terra dei marchesi Rubino-Rossi di Cerignola. Già negli anni dell'adolescenza aveva iniziato un'intensa attività politica e sindacale; a 15 anni fu tra i promotori del Circolo giovanile socialista della città, mentre nel 1911 passò a dirigere la Camera del Lavoro di Minervino Murge; in seguito avrebbe diretto anche la Camera del Lavoro di Bari, dove organizzò la difesa della sede dell'associazione, sconfiggendo gli squadristi fascisti di Caradonna insieme con ex ufficiali legionari di Fiume, socialisti, comunisti, anarchici e Arditi del Popolo

Di Vittorio, a cui amici ed avversari riconobbero unanimi un grande buonsenso ed una ricca umanità, seppe farsi capire, grazie al suo linguaggio semplice ed efficace, sia dalla classe operaia, in rapido sviluppo nelle città, sia dai contadini ancora fermi ai margini della vita economica, sociale e culturale del Paese. Lui stesso era un autodidatta, entrato nella lotta sindacale e politica giovanissimo, inizialmente come socialista e successivamente come comunista



DI RECENTE LA VITA DI GIUSEPPE DI VITTORIO E' ENTRATA NELLE CASE DEGLI ITALIANI ATTRAVERSO LO SCHERMO TELEVISIVO.AD INTERPRETARE LA SUA FIGURA E'STATO UN CONVINCENTE E BRAVO PIER FRANCESCO FAVINA.LA COLONNA SONORA E'STATA AFFIDATA AL PREMIO OSCAR ENNIO MORICONE.UN RISULTATO ECCELENTE.E' QUESTA LA TELEVISIONE CHE PREFERIAMO,QUELLA CHE CI EMOZIONA,CI INFORMA,CI FA CRESCERE CULTURALMENTE E QUALCHE VOLTA,COME IN QUESTO CASO,CI FA RIFLETTERE SULLA STORIA RECENTE DELLA NOSTRA TERRA CHE ANCORA,MOLTI DI NOI,IGNORANO.CREDO NELLA FUNZIONE PEDAGOGICA(ESTETICA,MORALE,UMORISTICA,SATIRICA....)DELLA TV,TANTO NECESSARIA IN QUESTI ANNI COSI'BUI.

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