Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 13 agosto 2010




La sagra di “Lagane e Ceci” di Rufoli/Salerno

Dal 9 al 12 luglio, Rufoli, la zona collinare di Salerno, che dalla città dista appena 7 km, è stata sotto un gustoso assedio al sapore di “lagane e ceci”. La sagra, la più popolare delle zone alte, quest’anno, ha replicato un giorno in più dei tre tradizionali, per festeggiare i 20 anni della sua esistenza. Era il 1990 quando un gruppo di amici nell’ambito della comunità parrocchiale di San Michele di Rufoli decise di valorizzare un prodotto tipico della cucina locale, un piatto che richiamasse alla mente i pasti poveri ma sostanziosi dei contadini e la scelta cadde su “lagane e ceci”. Oggi, che il nostro modo di mangiare è totalmente cambiato, portarsi a Rufoli e gustare il tipico piatto è diventato un pellegrinaggio dovuto, un appuntamento in luglio imperdibile. La sagra delle squisite lagane, rigorosamente fatte a mano e dei ceci, cotti lentamente al fuoco, oltre alla conservazione e al rilancio del gustoso piatto, è servita alla parrocchia di San Michele a far reperire fondi necessari all’acquisto di una nuova statua del Santo Patrono, al posto di quella esistente, trafugata dai ladri. Ma la gustosa sagra, per tutti questi anni e lo sarà ancora, è andata oltre, rivolgendo l’attenzione al mondo del volontariato per cui l’intero ricavato della manifestazione è devoluto in beneficenza o alle esigenze della comunità parrocchiale. Col cibo si cresce, ci hanno insegnato da bambini ed è così, per cui con le lagane e ceci della sagra non solo si cresce, ma si matura spiritualmente, il cibo, allora, è nutrimento dell’anima per tutti quelli che si adoperano con generosa fatica e per ognuno che consuma la succulenta pietanza, un connubio felice che ha fatto il successo di questa gustosa cerimonia che serve la pietanza in ciotole di creta, un gradito omaggio ai buongustai accorsi, per far ricordare che a Rufoli continua la lavorazione e con essa la tradizione dell’argilla, nell’antica fornace dei De Martino.

Maria Serritiello
da www.lapilli.eu

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