Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





sabato 21 agosto 2010




Don Backy, pseudonimo di Aldo Caponi (Santa Croce sull'Arno, 21 agosto 1939), è un cantautore e attore italiano.

Gli inizi

Inizia a strimpellare la chitarra da ragazzino, dopo aver visto al cinema, nel 1956, il film "Senza tregua il rock and roll", in cui Bill Haley canta, accompagnato dal gruppo dei Comets, Rock Around the Clock: comincia quindi a cantare il genere con il gruppo dei "Golden Boys" (lavorando di giorno come impiegato in una conceria di pellami), usando il nome d'arte di "Agaton" e, ben presto, a comporre canzoni, finché nel 1960 incide il suo primo 45 giri, registrato a Roma e autoprodotto, contenente le canzoni "Volo lontano" e "Solo con te" col nome di "Agaton e i Pirati". È tuttavia lui stesso ad acquistare le 100 copie prodotte del disco.

Qualche mese dopo si reca a Torino, dove incide (questa volta con il gruppo "Golden boys", che hanno mutato il nome in "Kiss"), il secondo 45 giri - ancora autoprodotto - con un brano di Alberto Senesi, "Bill Haley rock", e una versione di "Non arrossire" di Giorgio Gaber cantata a due voci - stile Everly Brothers - con Alberto, il vocal-chitarrista del gruppo.

L'anno successivo scrive La storia di Frankie Ballan, una ballata ispirata alla storia di Franco, un suo amico scappato di casa con la sua ragazza Wally: la musica, assolutamente inusuale in quel periodo, ricorda molto le atmosfere western. Il giovane Aldo crede fino in fondo a questa canzone: si reca a Torino per inciderla in un terzo 45 giri autoprodotto (questa volta il nome usato è "Kleiner Agaton"), riservando il lato B a Mi manchi tu, brano scritto a quattro mani con Alberto Senesi. Il disco viene inviato a discografici e produttori. Il maestro Detto Mariano, all'epoca collaboratore di Alessandro Celentano (fratello di Adriano), ascolta il disco e lo segnala ad Adriano, che sta cercando nuovi artisti da lanciare per la sua casa discografica, il Clan Celentano, fondata proprio in quel periodo ((marzo 1962) dopo la chiusura del contratto con la Jolly, ma Celentano boccia sia la canzone che il cantante. Detto Mariano non si arrende: dopo alcuni giorni quindi ripropone il disco all'ascolto di Adriano, ottenendone un secondo rifiuto. Solo la curiosità spinge Milena Cantù (all'epoca fidanzata di Celentano) a riascoltare il disco, rimanendone entusiasta. Adriano Celentano si convince allora dell'originalità del brano e del cantante e lo fa contattare dal fratello con una lettera raccomandata. Il ragazzo si presenta emozionatissimo a Milano e viene scritturato.

Ricky Gianco, Guidone e altri componenti del Clan decidono di cambiare il nome d'arte di Agaton e optano per Don Backy. La neonata etichetta discografica lo invia al primo Cantagiro con La storia di Frankie Ballan. Sulla facciata B del disco viene incisa Il Fuggiasco, nuova versione di Mi manchi tu con il testo riscritto da Luciano Beretta.

I primi successi

Il Cantagiro si conclude con Don Backy al settimo posto della classifica e il disco è l'unico - insieme a quello di Celentano - a riscuotere un buon successo di vendite. I Fuggiaschi diventa il nome del suo gruppo.

L'anno successivo Don Backy partecipa alla seconda edizione della manifestazione con il brano Amico, cover di un brano di Burt Bacharach, riscuotendo anche in questo caso un lusinghiero successo di vendite. Nello stesso anno, cantando La carità, facciata B di Amico, prende parte al film Il monaco di Monza con Totò, per la regia di Sergio Corbucci. In questo film Don Backy e Celentano compaiono nei panni di due frati.


Altro successo di quell'anno è l'irriverente Ho rimasto - che crea scandalo per l'errore grammaticale contenuto nel testo


Don Backy scrive anche testi per altri autori del Clan: sulla musica di Stand by me racconta la storia di una ragazza non vedente, e la canzone Pregherò diventa un grande successo di Celentano; per Ricky Gianco scrive il testo di Tu vedrai, sulla musica di Don't play that song, che viene lanciata quale seguito di Pregherò.

Nel 1967 è al Festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli con una delle sue canzoni più celebri, L'immensità, ripresa subito da Mina, da Milva e più recentemente dai Negramaro, da Francesco Renga e - in Spagna e paesi latini - da Monica Naranjo. Segue il grande trionfo con Poesia, nell'estate dello stesso anno. Sempre in quell'anno escono due film, I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e Banditi a Milano di Carlo Lizzani, ed il libro Io che miro il tondo, pubblicato da Feltrinelli. Don Backy diventa così il primo cantautore ad aver pubblicato un romanzo

Con il passare degli anni Don Backy, allontanatosi dalle scene musicali, si dedica ad altre attività: nel 1980 ha pubblicato a fumetti il suo personale "L'Inferno" in 12 cerchi e 3.200 versi in quartine dalle rime alternate. nel 1980 è stato protagonista nella commedia musicale

Ha partecipato poi a vari programmi televisivi di revival musicale, come "C'era una volta il festival" e "Una rotonda sul mare" per Canale 5.

Nel 2000 compare in una scena del film Pane e tulipani, diretto da Silvio Soldini, nel ruolo di sé stesso, cantando il brano Frasi D'Amore, (1969).

Il 19 marzo 2010 partecipa alla trasmissione "Ciak si canta" condotta da Pupo e Emanuele Filiberto, cantando il brano "Canzone".









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