Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





lunedì 15 giugno 2009




15 Giugno 1215 a Runnymede,il re d'Inghilterra Giovanni senza terra firma la Magna charta libertatum

La Magna Charta (Magna Charta Libertatum) è un documento, scritto in latino, che il re inglese Giovanni Senzaterra fu costretto a concedere, dai baroni.

Quando Enrico II d'Inghilterra morì il 6 luglio 1189, gli succedette il figlio terzogenito Riccardo Cuor di Leone e alla morte di questi salì al trono il fratello minore Giovanni Senzaterra (John Lackland), chiamato così perché, alla morte del padre, non aveva ereditato alcun territorio. Giovanni, per difendere e poi riconquistare i possedimenti dei Plantageneti in Francia, dovette combattere il regno di Francia con conseguente richiesta di denaro tramite una forte tassazione dei suoi baroni
Facendo ciò però creò un grave malcontento generale e i baroni, che si ribellarono specialmente contro lo scutagium,

***(Scutage o scutagium era il termine che si usava per definire l'ammontare che era necessario per equipaggiare e mantenere il soldato o i soldati che il feudo doveva mettere a disposizione del suo re. Chi non forniva i militari al re doveva in cambio pagare lo Scutagium.)

Essi costrinser il re a firmare la Magna Carta, in cui re Giovanni proclamava alcuni diritti, pertinenti ai baroni, si impegnava a rispettare alcune procedure legali e accettava che lo stesso re era soggetto alle leggi, cioè uno Stato di diritto. In pratica i sudditi del re non potevano più essere imprigionati senza essere prima giudicati (writ del habeas corpus).

La Magna Charta Libertatum rappresenta il primo documento fondamentale per la concessione dei diritti dei cittadini.

Tra i suoi articoli ricordiamo:

il divieto per il sovrano di imporre nuove tasse senza il previo consenso del parlamento, comunque tutti coloro che erano convocati all'assemblea dovevano mantenere l'impegno preso col re, anche se non erano presenti all'assemblea stessa.
la garanzia per tutti gli uomini di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo, da parte di una corte di pari, se nobili, o dai tribunali regi, se contadini (principio del "habeas corpus integrum"), letteralmente <>.
la riduzione del potere arbitrario del re in termini di arresto preventivo e detenzione.
Il comportamento del re era controllato da una commissione di 25 baroni, che, nel caso che il re avesse infranto i suoi solenni impegni, doveva fargli guerra, chiedendo la partecipazione di tutti i sudditi.

Benché la Magna Carta nel corso dei secoli sia stata ripetutamente modificata da leggi ordinarie emanate dal parlamento, conserva tuttora lo status di Carta fondamentale della monarchia britannica.

Una copia ben conservata si trova nella cattedrale di Salisbury.

Il documento, nella sua forma definitiva, fu redatto, dopo la morte di Giovanni, dal legato pontificio, Guala Bicchieri, dal Gran Giustiziere, Uberto di Burgh, e dal reggente di Enrico III d'Inghilterra, Guglielmo il Maresciallo



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