Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





giovedì 17 marzo 2011


QUANDO LA TELEVISIONE ERA LA BUONA MAESTRA

6 DICEMBRE 1959, SULL'UNICA RETE NAZIONALE, IN QUATTRO PUNTATE ED IN BIANCO E NERO, PRESE IL VIA'IL ROMANZO: " OTTOCENTO" DI SALVATOR GOTTA

Ottocento è uno sceneggiato televisivo in 5 puntate, tratto dal romanzo di Salvator Gotta, trasmesso dal Programma Nazionale il 6 dicembre 1959 per successive quattro domeniche, per la regia di Anton Giulio Majano con Sergio Fantoni, Lea Padovani, Warner Bentivegna, Virna Lisi e Mario Feliciani. Dedicato alle vicende del risorgimento italiano, vissuto attraverso le memorie di Costantino Nigra, diplomatico piemontese.

Si segnala per l'accurata ricostruzione di ambienti e arredi.

Di alcuni anni dopo (1967) è una sorta di spin-off di questa fiction televisiva, dedicata alla figura di Camillo Benso, conte di Cavour: Vita di Cavour, girato da Piero Schivazappa, con Renzo Palmer nei panni dello statista

Salvator Gotta (Montalto Dora, 18 maggio 1887 – Rapallo, 7 giugno 1980) è stato uno scrittore italiano.

Biografia

Laureato all'Università di Torino, esordì nella produzione letteraria con Pia, del 1912, La porta del cielo, del 1913, Ragnatele, del 1915, anno in cui si arruolò volontario fra gli alpini. Da questa esperienza trasse nel 1926 il romanzo per ragazzi Il Piccolo Alpino, che ebbe grande successo. Aderì subito al fascismo e nel 1925 fu autore del testo dell'inno ufficiale fascista "Giovinezza". Il piccolo alpino Giacomino Rasi divenne così un piccolo squadrista ne l’Altra guerra del piccolo alpino, del 1935, e infine un Piccolo legionario in Africa Orientale nel 1938. Modificando i versi dell’inno goliardico di Nino Oxilia, Giovinezza, che era già divenuto, modificato, l’inno dei nazionalisti di Filippo Corridoni, consegnò al regime l’inno ufficiale del Partito fascista, che esaltò in diverse opere, come Mistica Patria, del 1932. Scrisse anche sceneggiature per il cinema e opere teatrali come Mille lire, del 1923 e La damigella di Bard, del 1936. Aderì alla RSI.

Continuò a scrivere, anche nel dopoguerra, romanzi di evasione, ormai dimenticati. Divenne popolarissimo tra gli adolescenti negli anni '60 e '70 perché teneva una rubrica di domande e risposte sul settimanale a fumetti Topolino e per i suoi romanzi storici sul Risorgimento. Fu influenzato dai veristi e da Antonio Fogazzaro. A Fogazzaro, Giacosa e a Gozzano dedicò un suo libro autobiografico, Tre maestri (1976). La sua autobiografia è contenuta nel libro L'almanacco di Gotta, Mondadori


GRAZIE A YOU TUBE, POSSIAMO RIVEDERE LO SCENEGGIATO, CHE PER LE NUOVE GENERAZIONI DIVENTA UNA FONTE STORICA.....

PER MOLTI ANNI, I MIEI ALUNNI DELLE TERZE CLASSI HANNO RIPASSATIO LA STORIA ATTRAVERSO LE VICENDE AMOROSE DI COSTANTINO NIGRA E LA CONTESSA DI CASTIGLIONE. PRUDENTEMENTE PRIMA DI YOU TUBE AVEVO REGISTRATO LO SCENEGGIATO PER VISIONARLO, POI, CON I MIEI RAGAZI,CONDIVIDENDO UN'EMOZIONE....

I PEZZI SONO TANTI LI POSTERO' A QUATTRO LA VOLTA,A PUNTATE....







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