Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





martedì 29 marzo 2011


I GRANDI SCENEGGIATI

"LA PISANA" DI IPPOLITO NIEVO

NEL SEGNO DELLE CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI DELL'ITALIA UNITA


La Pisana è il titolo di uno sceneggiato televisivo tratto dal romanzo Le confessioni di un italiano (1867) di Ippolito Nievo. Fu prodotto dalla RAI nel 1960 e rivelò al grande pubblico l'attrice Lydia Alfonsi

Lo sceneggiato, voluto dal direttore dei programmi televisivi Rai Sergio Pugliese, fu realizzato con grande dispendio di mezzi e risorse per celebrare il centenario dell'Unità d'Italia e quello della morte di Ippolito Nievo. La prima puntata dello sceneggiato fu preceduta da un documentario di Nelo Risi dal titolo Vita breve ed eroica di Ippolito Nievo. Lo sceneggiato andò in onda in prima visione dal 23 ottobre al 27 novembre 1960 su Raiuno, che all'epoca si chiamava "Nazionale".

Fece scalpore, all'epoca della registrazione dello sceneggiato, una scena audace in cui la Pisana (Lydia Alfonsi), in camicia da notte, invitava Carlino (Giulio Bosetti) nella sua camera da letto.

Durante la lavorazione nacque un legame sentimentale tra la stessa Alfonsi e il regista Giacomo Vaccari.

Così Ippolito Nievo introduce la Pisana nel suo libro Le confessioni di un italiano

« La Pisana era una bimba vispa, irrequieta, permalosetta, dai begli occhioni castani e dai lunghissimi capelli, che a tre anni conosceva già certe sue arti da donnetta per invaghire di sé, e avrebbe dato ragione a color che sostengono le donne non esser mai bambine, ma nascer donne belle e fatte, col germe in corpo di tutti i vezzi e di tutte le malizie possibili. »


Il cast
Numerosi attori di fama recitarono nello sceneggiato. Tra questi: Laura Adani, Franca Bettoia, Gian Maria Volontè, Umberto Orsini, Ludovica Modugno, Pina Cei, Marina Berti, Mario Scaccia, Fulvia Mammi, Claudio Gora, Edoardo Toniolo, Tonino Pierfederici, Sandro Merli, Ennio Balbo, Carlo Maestri, Ivano Staccioli, Silvio Spaccesi, Silvano Tranquilli, Maria Teresa Albani.

La voce di Napoleone Bonaparte è di Enrico Maria Salerno.

L'AUTORE

Ippolito Nievo (Padova, 30 novembre 1831 – mar Tirreno, 4 marzo 1861) è stato uno scrittore e patriota italiano dell'Ottocento.

LA TRAMA

Giunto all'età di ottant'anni, il nobiluomo Carlo Altoviti, che da ragazzo tutti chiamavano Carlino, racconta insieme la propria vita e uno spaccato di storia italiana. Carlino è già un uomo e ha una carica importante a Venezia quando i francesi invadono prima il Friuli, dove il giovane aveva trascorso l'infanzia, e quindi porgono fine alla millenaria esistenza della Serenissima.
Orfano di una sorella della contessa di Fratta, Carlo trascorre i suoi primi anni nel castello della zia. Si innamora di una cugina, la Pisana, una fra le più belle e inquiete figure della letteratura italiana. Pisana ha un animo generoso e incostante, ama farsi corteggiare, sa tessere intrighi come una donna navigata. Non vuole che nessuno le dica come deve comportarsi: però sarà lei, nei momenti più difficili, a compiere spontaneamente sacrifici che nessuno avrebbe osato chiederle.
Fervente patriota, Carlo Altoviti è coinvolto negli eventi più movimentati della vita nazionale, e corre fra Milano e il Lazio, Genova e Napoli. Nel frattempo l'incostante Pisana si è sposata con un vecchio gentiluomo che non ama, il Navagero, e ha anche altre relazioni. E' però lei a salvare Carlino quando, a Napoli, partecipa ai moti rivoluzionari del 1821 e viene condannato a morte. Lo segue nel suo esilio a Londra, lo assiste amorosamente, per curarlo arriva a chiedere l'elemosina per strada. Ma quando Carlino è colto da una cataratta agli occhi, e si teme che perda la vista, Pisana non resiste più. Muore consunta dalle sofferenze, ringraziando Carlino per il suo affetto.
Altoviti, che la stessa Pisana aveva incoraggiato a sposarsi con Aquilina Provedoni, torna in famiglia, riacquista la vista e riprende casa a Venezia. Là, insieme ai figli, vivrà "nient'altro che di memorie". Ha operato intensamente, può riposarsi. Ma gli affetti domestici non lo distolgono dal ricordo dell'unica donna che ha veramente amato, la capricciosa, infedele, buona, bellissima Pisana.

Carlo Altoviti
Tipico personaggio risorgimentale, Carlo Altoviti è un rivoluzionario, un liberale, un cospiratore mazziniano: atteggiamenti politici che oggi parrebbero un pò confusi, ma che nella sua epoca contribuiscono all'azione per l'indipendenza italiana. Spesso deluso, ripetutamente sconfitto, Carlino non perde mai la sua fede. Il suo ideale romantico si esprime nell'amore verso la Pisana e nell'amore verso la patria divisa, che un giorno sarà unita. Nel romanzo, la sua figura ha particolare vivezza quando l'autore ne descrive l'infanzia al castello di Fratta, piccolo mondo paesano dominato dai capricci della Pisana. Un ambiente che Carlino ottantenne ricorda anche con ironia, ma soprattutto con nostalgia.

Pisana
Fra i protagonisti femminili dell'Ottocento italiano, nessuno ha la sua forza, vivezza, vitalità. E' la prima che mostra di interessarsi all'0rfano Carlino, pur tiraneggiandolo e, a volte, mostrando di trascurarlo. Il bambino la adora e sopporta ogni suo salto d'umore. Gli basta starle vicino, accontentandosi di un suo sorriso. Intelligente ed estrosa, la Pisana non segue nessuna regola e si lascia condurre dalla vita. Sposa un vecchio nobile un pò per capriccio, un pò per far dispetto a Carlo: ma quando l'amico d'infanzia si trova in difficoltà, accorre ogni volta per aiutarlo. Appare, scompare, riappare, sempre ridente e inafferrabile, finchè la durezza della vita travolgerà anche la sua affascinante figura.


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