Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





domenica 3 maggio 2009




Oggi ho visitato ,a Pompei,"La villa dei misteri" ,distante da casa mia,non più di trenta km.Le foto,messe in blog le ho scattate io,ma non rendono giustizia alla bellezza degli affreschi.

La Villa dei Misteri è il rudere ben conservato di una villa romana a circa 800 metri a nord-ovest di Pompei.

Il proprietario della villa è sconosciuto, come molte fra le abitazioni private nella città di Pompei. Comunque certi manufatti artistici danno indizi allettanti; un sigillo bronzeo di L. Istacidius Zosimus, un liberto della potente famiglia degli Istacidi, fu trovato nella villa (è stato interpretato o come il proprietario della villa o come il responsabile della ricostruzione dopo il terremoto del 62); inoltre una statua di Livia, moglie di Augusto, trovata nella villa, ha portato alcuni storici ad indicare in lei la vera proprietaria. La villa è fuori della città, separata da una strada con monumenti funerari su ciascun lato (una necropoli) e dalle mura della città. La villa dei Misteri è considerata una villa suburbana, una villa con stretti rapporti con la città, ma situata fuori di essa.

Anche se fu coperta da metri di cenere ed altri materiali vulcanici, la villa subì solo danni minori nell'eruzione del Vesuvio nel 79, e la maggior parte dei muri, dei soffitti, ed in particolare degli affreschi rimase indenne.

La Villa dei Misteri fu così chiamata per i dipinti in una stanza dell'abitazione. Questo spazio era probabilmente un triclinio, ed era decorato con affreschi molto raffinati. Sebbene il soggetto attuale degli affreschi sia fortemente dibattuto, la più comune interpretazione delle immagini è che siano scene dell'iniziazione di una donna ad un culto dionisiaco, un culto misterioso che richiedeva riti e rituali specifici per diventarne membro. Fra tutte le altre interpretazioni, la più nota è quella di Paul Veyne, che ritiene rappresenti una giovane donna durante i riti del matrimonio.La serie di dipinti, che si legge da sinistra a destra, comincia con una donna, intenta ad ascoltare un bambino, che legge il rituale dionisiaco, quindi c'è un gruppo di sacerdotesse, più avanti un satiro suona la cetra e un altro il flauto di pan, a questo punto una donna dall'espressione spaventata crea una cesura, sulla parete in fondo alla stanza c'è Dioniso, tra le braccia di Arianna. Sulla parete di destra, dopo la raffigurazione della flagellazione di una ragazza, c'è la rappresentazione di un rito di purificazione, che si faceva prima del matrimonio.

La villa aveva stanze molto raffinate per cene ed intrattenimento e spazi più funzionali. Una pressa per il vino venne scoperta durante i lavori di scavo ed è stata rimessa nel suo posto originale. Non era insolito per le abitazioni di famiglie ricche includere aree per la produzione di vino, olio d'oliva o altri prodotti agricoli, soprattutto dal momento che i romani possedevano terre agricole o frutteti nelle immediate vicinanze delle loro ville.




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