Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 29 maggio 2009




COMINCIA LA BELLA STAGIONE,UN INVITO A CERCARE LUOGHI D'ARTE

Paestum è un'antica città della Magna Grecia sacra a Poseidone (Poseidonia) ma devotissima anche a Hera e Atena. Il suo territorio è ancora oggi cinto dalle mura greche, così come modificate in epoca lucana e romana poi.

Si trova in Campania, nel comune di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno, circa 40 chilometri a sud del capoluogo della provincia (92 a sud di Napoli).

È situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno

La città fu fondata intorno all'inizio del VII secolo a.C. da coloni Greci provenienti da Sybaris con il nome di Poseidonia. La ricchezza della città è documentata dalla costruzione avvenuta tra il VI ed il V secolo a.C. di grandi templi le cui rovine si sono ben conservate fino ai giorni nostri.

In seguito all'invasione dei Sibariti, alcuni "esuli pestani" si rifugiarono nell'entroterra dando vita all'insediamento di Controne

Nel V secolo a.C. i Lucani, popolo italico di ceppo Sabellico, conquistarono la città e le diedero il nome di Paistom. Nel 273 a.C. divenne colonia romana di diritto latino con il nome di Paestum dopo che la città aveva parteggiato per il perdente, Pirro, nella guerra contro Roma agli inizi del III secolo a.

La città rimase sempre sotto il dominio romano, ma iniziò ad entrare in declino fra il quarto ed il VII secolo, probabilmente a causa dei cambiamenti nel drenaggio che portarono all'impaludamento e al contemporaneo arrivo in Europa della malaria. Dopo le distruzioni portate dai Saraceni nel IX secolo e dai Normanni nell'XI, il sito fu abbandonato durante il Medioevo, quando gli abitanti, allontanatisi, fondarono Capaccio

I templi
La Basilica
la sorgente Capo di FiumeParticolarmente importanti sono i tre grandi templi, due di ordine dorico, e uno di ordine dorico e ionico, che costituiscono alcuni dei migliori esemplari di questi stili.

il Tempio di Hera: chiamato la "basilica di Herathos" (ca. 540 a.C.), era uno dei più grandi templi greci costruito in pietra. Il più antico dei tre, reca i segni della sua arcaicità in alcune peculiarità strutturali, ad esempio nella peristasi enneastila (di 9 colonne) sui lati brevi.

Il Tempio di Athena (ca. 500 a.C.): in precedenza noto come tempio di Cerere, è più piccolo, e presentava colonne ioniche all'interno del pronao.

Il Tempio di Nettuno: ma in realtà anche questo dedicato ad Hera, mostra le forme mature del tempio di Zeus di Olimpia

l'Heraion alla foce del Sele, antico santuario extramurario dedicato alla dea Hera

Museo
Il museo mostra un' importante collezione di antichi oggetti greci dell'Italia meridionale. Sono esposti pezzi derivati dai ritrovamenti dei dintorni di Paestum, in primo luogo i corredi funebri provenienti dalle necropoli greche e lucane. Tra questi molti vasi, armi e dipinti.

I più importanti sono i dipinti provenienti dalla celebre Tomba del tuffatore (480-470 a.C.), unici esempi di pittura greca di età classica e della Magna Grecia, che interpretano la transizione dalla vita al regno dei morti, come un salto del tuffatore nell'acqua

Riscoperta

Dopo l'XI secolo Paestum cadde nel più completo oblio e fu riscoperta solo nel XVIII secolo, quasi contemporaneamente alle città romane di Pompei ed Herculaneum. La riscoperta ebbe al tempo grande attenzione. Una spedizione nella palude era tappa obbligata del Grand Tour, il programma di viaggi di formazione artistica.

(DE)
« Endlich, ungewiss, ob wir durch Felsen oder Trümmer führen, konnten wir einige große länglich-viereckige Massen, die wir in der Ferne schon bemerkt hatten, als überbliebene Tempel und Denkmale einer ehemals so prächtigen Stadt unterscheiden. » (IT)
« Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica. »
(Goethe, Viaggio in Italia, 23 marzo 1787)



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