Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





lunedì 18 maggio 2009




NELL'APPROSSIMARSI DELLE VOTAZIONI,UN RIPASSO SULLE PROPRIE IDEEE POLTICHE, CON IL MITICO "GIORGIO GABER"E' UTULE PER TUTTI......



MA DOPO AVER RIFLETTUTO .................ANCORA CON "GABER"SCEGLIAMO........LA LIBERTA'








MA CHI ERA GIORGIO GABER??

Giorgio Gaber al secolo Giorgio Gaberscik (Milano, 25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore, 1º gennaio 2003) è stato un cantautore, attore e commediografo italiano.

Nato a Milano in una famiglia piccolo-borghese di origini slovene goriziane, Giorgio Gaberscik iniziò a suonare a causa di un infortunio alla mano che imponeva un'attività costante e non pericolosa ai fini della rieducazione motoria. Considerato che lo stato generale di salute del bimbo non era tra i migliori e che il fratello maggiore Marcello suonava la chitarra, si pensò di avviarlo allo strumento. L'idea diede buoni risultati, sia sotto il profilo medico che sotto quello artistico e a 14 anni Gaber viene scritturato per un veglione di capodanno, riscuotendo il primo cachet di 1.000 lire


La sua carriera artistica inizia come chitarrista nel gruppo Ghigo e gli arrabbiati, band che si origina all'Hot Club di Milano; l'esordio del gruppo arriva al festival jazz di Milano nel 1954. Dopo due anni di serate, Nel 1958 scrive insieme a Luigi Tenco la canzone "Ciao ti dirò", che verrà portata al successo da Adriano Celentano, che però gli preferisce la chitarra di Ricky Gianco. Gaber inizia un nuovo sodalizio con Enzo Jannacci. La canzone, incisa dallo stesso Gaber, gli frutterà la prima apparizione televisiva alla trasmissione Il Musichiere; visto che sia Tenco che Gaber non erano ancora iscritti alla SIAE, richiesero il deposito della canzone Ciao ti dirò (ispirata a "Jailhouse Rock" di Elvis Presley), che risulta firmata da Giorgio Calabrese e Gian Piero Reverberi, anche se composta dai due. I due composero poi altri brani insieme sviluppando parallelamente anche un'intensa amicizia.

Nel 1958 Gaber e Tenco parteciparono, insieme a Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Paolo Tomelleri e Gianfranco Reverberi, ad una tournée in Germania dai molti risvolti curiosi (vedi sito esterno).

Con Enzo Jannacci formò un duo, I due corsari, che debuttò alla fine del 1958 con due flexy-disc, Comme facette mammeta (un classico della canzone umoristica napoletana) e Non occupatemi il telefono, allegati alla rivista "Il musichiere" e proseguì l'anno successivo con alcuni 45 giri, incisi per la Dischi Ricordi; tutte queste canzoni sono state raccolte in un album pubblicato dalla Family, sottoetichetta della Ricordi, ed intitolato Giorgio Gaber - Enzo Jannacci (in nessuno dei 45 giri era invece riportato il loro nome), album pubblicato probabilmente nei primi anni sessanta (ma non è possibile stabilire una data certa perché non è stampata né nel vinile né sull'etichetta).

Dopo un sodalizio sentimentale-artistico con la cantante e attrice Maria Monti, nel 1965 Gaber sposa Ombretta Colli, allora studentessa di lingue orientali (cinese e russo) all'Università Statale di Milano. Nel 1966 nasce la loro unica figlia, Dalia
Partecipò a quattro edizioni di Sanremo.

Gaber, entrato grazie alla conduzione di alcuni programmi televisivi Rai nelle case di tutta Italia, si impone come giovane cantautore dai testi intelligenti e garbati. L'azienda televisiva puntava su di lui per un pubblico giovane, appassionato di musica d'importazione statunitense. Ma, sul finire degli anni '60, Gaber comincia a maturare uno stile più aggressivo, impegnato politicamente. La sua immagine di cantastorie garbato e mai sopra le corde, non lo soddisfa più. Nel 1969 lancia uno dei suoi successi più noti, "Com'è bella la città", esempio di inserimento di tematiche sociali nella canzone.

Ma il disagio di Gaber è meglio espresso nella canzone che segna il passaggio dal primo al secondo Gaber: "Suona chitarra", dove rivendica il diritto di esprimere le problematiche dell'uomo senza dover per forza divertire e distrarre il pubblico con la sua chitarra. Nel 1970, al Piccolo teatro di Milano, si presenta con la prima felice edizione de "Il Signor G", un recital che avrebbe portato in molte piazze italiane nelle numerose ripetute edizioni.

Questo è il momento di svolta nella sua carriera: Gaber rinuncia all'enorme successo televisivo e porta la "canzone a teatro" (creando il genere del teatro canzone). In teatro, Gaber si sente più libero. I testi (quasi interamente scritti con il suo amico pittore Sandro Luporini) si caratterizzano per l'intelligenza dello sviluppo di molte tematiche sociali e politiche, spesso controcorrente. Gaber si fa più aggressivo e arrabbiato e, in nome di un personalissimo spessore artistico, si scaglia contro le ipocrisie della destra e della sinistra italiana






In realtà, qualsiasi definizione va stretta ad un personaggio simile, affettuosamente chiamato "il Signor G" dai suoi estimatori. È stato anche un chitarrista di vaglia, interprete della prima canzone rock in italiano (nell'anno 1958, Ciao ti dirò).

Molto apprezzate sono state anche le sue performance come autore ed attore teatrale; è stato iniziatore assieme a Sandro Luporini del 'genere' denominato teatro canzone.

A Giorgio Gaber è dedicato il rinnovato auditorium sotterraneo del Grattacielo Pirelli, a Milano


GIORGIO GABER ALL'INIZIO DELLA SUA CARRIERA ....COME LO RICORDO IO........ E COME MI E'RESTATO NELLA MENTE....

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