Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 22 gennaio 2010



Una bella storia di fedeltà.

DA BAMBINA AVEVO, TRA I TANTI LIBRI DI FAVOLE,LA STORIA DI FLOP. ERA FLOP UN BARBONCINO NERO CHE,PER DISAVVENTURE SI PERDE E PER RITROVARE I SUOI PADRONI, PERCORRE KILOMETRI E KILOMETRI PROPRIO COME HA FATTO ROCHY. QUESTO RACCONTO L'HO LETTO E RILETTO,MI PIACEVA PENSARE CHE UN CANE AVESSE TANTO AMORE PER IL SUO PADRONE.FLOP PER ME,ORMAI, ERA VERO,USCIVA DALLE PAGINE DEL LIBRO E SI ACCOVACCIAVA ACCANTO A ME,MENTRE STUDIAVO.NON HO MAI CONSIDERATO UNA FAVOLA I SENTIMENTI DI FLOP VERSO IL SUO PADRONE. LOLITA PRIMA E KORA ADESSO MI CONFERMANO, DA ADULTA,CIO' CHE PENSAVO ALLORA(Maria Serritiello)

Salerno, 600 km per ritornare dal padrone il cane Rocky commuove l'Italia

FIRENZE (22 gennaio) - Ha percorso oltre 600 chilometri a quattro zampe per tornare dal suo padrone, da Salerno a Pisa. È arrivato arruffato, stanco e con i polpastrelli laceri e sanguinanti. È la storia di Rocky, 5 anni, un pastore tedesco preso quando era cucciolo, al canile, da Ibrahim Fwal, un siriano che vive da tempo a Carrara. I due, come racconta oggi La Nazione, erano inseparabili e durante l'estate il padrone portava Rocky alla spiaggia, in motorino e con casco da bambini agganciato sotto il muso.

Fu proprio in una di quelle gite, 3 anni fa, che, mentre Ibrahim faceva il bagno, un gruppo di zingari lo portò via. Da allora, il siriano non ha mai smesso di cercarlo, mettendo annunci sui giornali e affiggendo volantini. Nel frattempo, Rocky, forse abbandonato dai nomadi, era stato adottato da una famiglia di Salerno che, vista la propensione del cane a fuggire, gli aveva attaccato una targhetta al collare con nome e numero telefonico di riferimento.


Nei giorni scorsi, Rocky è stato trovato a Pisa da alcuni volontari: dopo aver chiamato la famiglia salernitana e aver ottenuto conferma del fatto che il cane era fuggito due mesi prima, si sono accorti del tatuaggio risalendo così al suo vero padrone. A Rocky sono stati così risparmiati gli ultimi 100 chilometri di strada.



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