Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





sabato 23 gennaio 2010




23 gennaio 1988 dopo 30 anni di censura viene pubblicato il capolavoro di Boris Pasternak " IL DOTTOR ZIVAGO"

TRAMA

Russia, 1914-Anni Trenta. Jurij Zhivago, dottore in medicina, sposa Tonja, figlia dei coniugi che l'hanno adottato da bambino. Durante una visita medica ha conosciuto Lara, giovane figlia di un sarto, da cui si sente attratto. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Jurij e Lara si incontrano al fronte, dove lei lavora come infermiera. Scoppia la rivoluzione bolscevica e Jurij è sospettato per le poesie che scrive. Per questo si rifugia con la famiglia nella tenuta di campagna, poco lontano dal villaggio nel quale vive Lara, che intanto ha sposato Pasa, diventato il leggendario capo rivoluzionario Strelnikov. Tra Jurij e Lara inizia una relazione e, quando la famiglia del primo fugge in Francia, essi vanno a vivere nella tenuta di campagna di Zhivago. Ma gli eventi incalzano: Jurij ha disertato dall'esercito dei rivoluzionari ed è ricercato, mentre Lara aspetta un figlio. I due sono costretti a lasciarsi e non si rivedranno mai più. Anni dopo, quando entrambi sono morti, il fratellastro di Jurij racconta alla loro giovane figlia la storia dei suoi genitori.


Dal libro fu tratto un film
Un Grande kolossal hollywoodiano che tradusse sullo schermo il romanzo del premio Nobel Boris Pasternak (scrittore dissidente sovietico), Il dottor Zivago è stato uno dei più grandi successi di pubblico della storia del Cinema (vinse cinque Oscar) e ha rappresentato il tentativo dell'industria americana di aggiornare in chiave contemporanea il repertorio tematico delle superproduzioni, che per anni aveva attinto esclusivamente dalla Storia antica e dalla Bibbia.

Poco amato dalla critica del tempo, che lo accusò di aver trasformato la complessità del romanzo di Pasternak in una melensa e sdolcinata storia d'amore (venne definito un film per signore) segnata da abusati stereotipi romantico-melodrammatici, riconoscendo al più la capacità registica di garantire al racconto una fastosa e spettacolare messinscena, il film è stato in parte rivalutato negli ultimi tempi

Nel 1958, Il dottor Živago frutterà a Pasternak l'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura. Proprio l'assegnazione del premio scatenò una vicenda singolare che vide il coinvolgimento dei servizi segreti occidentali. Infatti il regolamento dell'Accademia Svedese, ente designato a scegliere il vincitore del Premio Nobel per la letteratura, prevede che per ottenere il riconoscimento, l'opera in questione debba essere stata pubblicata nella lingua materna dell'autore, requisito di cui Il dottor Živago ovviamente difettava. Pertanto, a pochi giorni dal momento in cui l'assegnazione avrebbe dovuto essere resa nota, un gruppo di agenti della Cia e dell'intelligence britannica riuscì ad intercettare la presenza di un manoscritto in lingua russa a bordo di un aereo in volo verso Malta. Obbligarono così l'aereo a deviare, per entrare in possesso momentaneamente del manoscritto che, fotografato pagina per pagina, fu precipitosamente pubblicato su carta con intestazione russa e con le tecniche tipografiche tipiche delle edizioni russe. Questo lo stratagemma per consegnare il capolavoro perseguitato alla verità e al merito del Premio Nobel. Il resto della storia è meno avvincente e più conosciuto. Dapprima Pasternak inviò un telegramma a Stoccolma esprimendo la sua gratitudine attraverso parole di sorpresa e incredulità. Alcuni giorni più tardi, in seguito a pressanti minacce e avvertimenti da parte del KGB circa la sua definitiva espulsione dalla Russia e la confisca delle sue già limitatissime proprietà, lo scrittore con rammarico comunica all'organizzazione del prestigioso premio la sua rinuncia per motivi di ostilità del suo Paese. Pasternak rifiuta così la fama e il riconoscimento che avrebbe trovato all'estero per non vedersi negata la possibilità di rientrare in patria. Da allora trascorrerà il resto dei suoi giorni senza aver ritirato il premio e comunque perseguitato, morirà due anni più tardi in povertà a Peredelkino, nei dintorni moscoviti nel 1960. Da questo capolavoro della narrativa novecentesca sarà tratto il film omonimo di successo (1965) con Omar Sharif e Julie Christie. Il romanzo fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988, nel periodo di riforma dell'Unione Sovietica promosso da Gorbačëv, e sarà nel 1989 che il figlio dell'autore Evgenij si recherà in Svezia per ritirare il premio spettante al padre 31 anni prima







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