Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 13 febbraio 2009

Il 10 febbraio,appena tre giorni fa,è stata celebrata in tutt’Italia la “Giornata del Ricordo”che commemora i morti e i profughi italiani della seconda guerra mondiale,vittime delle “Foibe”. La giornata è stata istituita nel 2005, scegliendo come data fissa il 10 febbraio,proprio perché a Parigi il 10 febbraio del 1947, gli alleati assegnarono alla Iugoslavia i territori occupati,nel corso della guerra,dall’armata di Tito. I profughi più fortunati furono costretti ad abbandonare tutti i loro averi, mentre altri, il cui numero preciso non è stato mai appurato, furono "epurati" e gettati negli anfratti e nelle cavità carsiche,presenti nel territorio.

Dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall'esercito jugoslavo del maresciallo Tito, molti di loro sono gettati nelle "foibe", che si trasformano in grandi fosse comuni, molti altri deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie. Le stragi si inquadrano in una strategia politica mirata a colpire tutti coloro che si oppongono all'annessione delle terre contese alla nuova Jugoslavia: cadono collaborazionisti e militi della repubblica di Salò, ma anche membri dei comitati di liberazione nazionale, partigiani combattenti, comunisti contrari alle cessioni territoriali e cittadini comuni.





Sergio Endrigo(Pola 15-giugno-1933 Roma 7-settembre-2005)cantautore italiano,tra i più conosciuti ed apprezzati,ha vissuto l'esodo dalla sua terra.Nel 1969 scrisse una delle più belle canzoni dal titolo significativo "1947" proprio per ricordare il triste episodio della sua giovinezza


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ANCHE LA MIA FAMIGLIA HA CONOSCIUTO L'ESODO E PROFUGHI GIULIANI,NEL 1947, SONO STATI NONNO ALFREDO E NONNA CARMELA,COSTRETTI AD ABBANDONARE FIUME DOVE AVEVANO VISSUTO E DOVE MIA MADRE,NEL DUOMO DELLA BELLA CITTA',SPOSO' MIO PADRE.

"COME VORREI ESSERE
UN ALBERO CHE SA
DOVE NASCE E DOVE MORIRA'"
da " 1947" Sergio Endrigo





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