Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





sabato 16 aprile 2011


TOTO'

FONTE:ANSA.IT

Per Totò lettere e caramelle a Napoli
A 44 anni da morte, continua omaggio dei partenopei al principe della risata


- Preghiere, ringraziamenti, richieste di aiuto. Insomma, un punto di riferimento, qualcuno a cui rivolgersi come un amico molto caro: è Totò, indimenticato principe della risata. A 44 anni esatti dalla sua morte, avvenuta nel 1967, la città lo ricorda. Le celebrazioni del Comune di Napoli, ma soprattutto l'omaggio reso da cittadini che quasi quotidianamente si recano sulla sua tomba, nel cimitero del Pianto, e gli portano un fiore, caramelle, biglietti, anche fiocchi, uno rosa e uno azzurro, lasciati lì, nella cappella sono la testimonianza del fatto che la sua memoria è sempre viva. Chiedono al principe della risata di intercedere per loro. Ci sono addirittura richiese di aiuto a guarire da qualche male. Molti, poi, i messaggi d'affetto. E non sono solo napoletani.

Ciro Borrelli, ex guardia giurata ora in pensione, raccoglie questi fogli lasciati sugli scalini della cappella, li conserva in faldoni che, dice: "Prima o poi finiranno nel Museo di Totò". La maggior parte, però, li consegna alla figlia di Totò, Liliana, perché sia lei a conservarli. "E' giusto che sia così - sottolinea - dopotutto sono dedicati al padre". Stamane, in occasione della deposizione di una corona di fiori da parte del Comune di Napoli, a Liliana ha consegnato un mazzetto di questi messaggi e tra loro uno scritto in braille. Lei, la figlia di Antonio De Curtis, li legge e sorride. "Lo amano ancora - commenta - nessuno l'ha dimenticato".

All'interno della cappella, sono stati deposti due fiocchi, uno azzurro, l'altro rosa. "Li ha portati mia figlia - racconta la signora Anna Russo - quando aspettava la prima bambina, ci furono delle complicazioni e lei sognò Totò che le diceva di stare tranquilla. Il travaglio, prima del parto, durò molto, ma alla fine tutto andò bene. Mia figlia ha deciso di ringraziarlo così". Anche il secondo fiocco è della stessa donna, per il maschietto che le è nato a distanza di qualche anno. C'era ancora la lira, continua nel suo racconto Borrelli, "in arte Massenzio Caravita, perché scrivo poesie e dipingo quadri", quando sulla tomba di Totò, una donna portò un bigliettino di ringraziamento. "La signora aveva giocato dei numeri al Lotto dopo aver visto 'Toto' e Peppino divisi a Berlino - spiega - e aveva centrato un terno da 680mila lire". E poi la signora delle caramelle. Si chiama Antonietta Silvestri ed è soprannominata così perché porta dolciumi a Totò, pur consapevole che non li mangerà. "E' un modo per rendergli omaggio - afferma - prima venivo tutti i giorni, ora un po' meno perché ho qualche dolore alle gambe, vista l'età"



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