Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





martedì 12 aprile 2011


JURY GAGARIN IL PRIMO UOMO DELLO SPAZIO

« Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini. »
(Jurij Gagarin)

Jurij Alekseevič Gagarin GSS (in russo: Юрий Алексеевич Гагарин[?]; Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968) fu un cosmonauta e aviatore sovietico. Fu il primo uomo a volare nello spazio portando con successo a termine la sua missione il 12 aprile 1961


Nato a Klušino (un villaggio nell'Oblast' di Smolensk, nell'allora Unione Sovietica) il 9 marzo 1934, da padre falegname e madre contadina, crebbe in una di quelle collettività aziendali che erano sorte in Russia sul finire della rivoluzione del 1917 e si distinse a scuola per spiccate capacità nelle materie scientifiche. Tuttavia, fu costretto ad interrompere gli studi a causa dell'invasione tedesca (iniziata il 22 giugno 1941), per riprenderli dopo la guerra: frequentò l'istituto tecnico industriale di Saratov e conseguì il diploma di metalmeccanico. Fu durante i suoi studi che Gagarin iniziò ad interessarsi al volo.

Il volo, la sua vitaNel 1955 si iscrisse ad un aeroclub, dove sperimentò il primo volo della sua vita su uno Yak-18. Questa passione lo portò ad iscriversi a una scuola di aeronautica, distinguendosi per il suo talento. Nello stesso anno entrò a far parte dell'aviazione sovietica; si diplomò con grande profitto nel 1957 presso l'Accademia Aeronautica Sovietica di Orenburg. Fu proprio nel 1957 che l'URSS lanciò nello spazio lo Sputnik 1 e si gettarono le basi per i primi voli spaziali con esseri umani a bordo.

Nello stesso 1957 Gagarin scelse di frequentare scuole specializzate in aviazione in Ucraina. Anche qui le sue doti apparvero subito fuori dal comune, tanto da guadagnarsi la stima e la fiducia dei suoi superiori, che gli consentirono di collaudare sofisticate apparecchiature di volo e di approntare test altamente specializzati. La sua passione per il volo lo portò ad essere scelto nel 1959, insieme ad alcuni colleghi, per l'addestramento con l'obiettivo di diventare cosmonauta.

Gagarin nello spazioSelezionato per la missioneGagarin, dopo il soggiorno ucraino, si trasferì a Zvëzdnyj Gorodok insieme ad altri venti candidati, per superare nuovi test attitudinali, al termine dei quali venne scelto per affrontare il volo orbitale con un essere umano a bordo.

Orbita storicaIl volo dell'allora maggiore Jurij Gagarin iniziò il 12 aprile 1961, alle ore 9.07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 t: egli pronunciò la celebre espressione - поехали! (pojechali - "siamo partiti") al decollo per il volo spaziale. Compì un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un'altitudine massima (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h. Per tale missione Gagarin aveva scelto il soprannome Кедр "Kedr" ("cedro"), usato durante il collegamento via radio.

Quel pianeta bluDurante il volo, guardando dalla navicella ciò che nessuno aveva mai visto prima, comunicò alla base che "la Terra è blu [...] Che meraviglia. È incredibile"[2]. Dopo 88 minuti di volo intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella spaziale, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula frenò la sua corsa accendendo i retrorazzi, in modo da consentire il rientro nell'atmosfera terrestre. Il volo terminò alle 10.20 ora di Mosca, in un campo vicino alla città di Takhtarova. Gagarin venne espulso dall'abitacolo e paracadutato a terra. Nei resoconti ufficiali si affermò che era invece atterrato all'interno della capsula, per conformarsi alle regole internazionali sui primati di quota raggiunta in volo.

Eroe nazionaleMigliaia di russi lo attendevano al suo ritorno e la sua impresa ebbe una grande eco in tutto il mondo. Gagarin dimostrò che l'uomo era in grado di volare oltre le previsioni, diventando a soli 27 anni il primo uomo della storia a orbitare intorno alla Terra e a osservarla dallo spazio. Venne decorato da Nikita Khruščёv con l'Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica, diventando Eroe dell'Unione Sovietica.

In seguito Gagarin collaborò alla preparazione di altre missioni spaziali, come quella della Vostok 6, che portò Valentina Vladimirovna Tereškova nello spazio (prima donna in assoluto a compiere una tale missione). Inoltre, collabora allo sviluppo della nuova navicella spaziale Sojuz.

Dopo il primo storico voloGagarin dopo il suo celeberrimo volo riuscì a farsi nominare, nel 1967, sostituto cosmonauta della discussa navicella spaziale Sojuz 1 che venne ribattezzata "tomba volante" ed era stata criticata dai più a causa degli evidenti errori commessi nella costruzione della stessa.[3] In quella missione morì poi in circostanze drammatiche Vladimir Komarov. Da lì in poi Gagarin ritornò a pilotare gli aerei che aveva usato prima di entrare a fare parte del progetto spaziale, i MiG.

Drammatica morteGagarin morì il 27 marzo 1968, sette anni dopo la sua grande impresa, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, schiantatosi al suolo nelle vicinanze della città di Kiržač. Sposato e padre di due bambine, al momento della morte Gagarin era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio; lo storico volo del 1961 sarebbe invece rimasto il suo unico viaggio in orbita. Le sue ceneri riposano al Cremlino.

Le registrazioni dei fratelli Judica Cordiglia Benché sia riconosciuto come il primo uomo rientrato con successo dallo spazio, sono stati sollevati alcuni dubbi sul fatto che Gagarin sia stato effettivamente il primo ad essere lanciato: i radioamatori italiani fratelli Judica Cordiglia, infatti, avrebbero registrato, oltre ai rumori provenienti da vari satelliti sovietici, anche le ultime parole di presunti ignoti cosmonauti perduti nello spazio nel corso di missioni spaziali segrete, sia precedenti che successive a quella di Gagarin, delle quali l'Unione Sovietica non avrebbe mai rivelato nulla. Secondo alcuni sarebbero stati otto i cosmonauti lanciati prima di lui e deceduti nello spazio, di cui tre in voli suborbitali e cinque in voli orbitali



Laika (1954 - 3 novembre 1957) è uno dei nomi con cui è nota il cane femmina che il 3 novembre 1957 lasciò la Terra a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. Il suo vero nome era Kudrjavka, anche se in ambito anglosassone viene spesso chiamata Muttnik (da mutt che in inglese significa bastardino e dal nome della capsula Sputnik).

La capsula Sputnik 2 era attrezzata per il supporto vitale e portava cibo ed acqua ma non prevedeva il rientro, quindi la sorte di Laika era segnata fin dall'inizio della missione. La capsula era inoltre attrezzata con sensori tali da permettere il monitoraggio dei segnali vitali del passeggero come pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza respiratoria.

Fino a poco tempo fa era certo che, dopo il lancio dello Sputnik 2 dal cosmodromo di Baikonur, Laika fosse arrivata viva in orbita ma già dopo l'entrata in orbita i dettagli della sua sorte erano incerti. Esistono infatti diverse versioni dei fatti tra loro contrastanti.

Secondo alcune fonti, Laika morì poche ore dopo l'entrata in orbita mentre altre stimano che Laika sopravvisse per circa dieci giorni (ipotesi inverosimile poiché le batterie che alimentavano i sistemi dello Sputnik 2 si esaurirono dopo circa sei giorni).

La versione ufficiale dell'epoca data dal governo sovietico è che Laika sopravvisse per "oltre quattro giorni". Tuttavia, nell'ottobre 2002 furono resi noti i risultati di nuove ricerche compiute da uno scienziato russo (Dimitri Malashenkov), che rivelarono che Laika sopravvisse unicamente per un periodo compreso tra le 5 e le 7 ore dopo il decollo a causa degli sbalzi di temperatura caldo - freddo.

La presunta morte di Laika fu però anche causa di una serie di azioni di protesta nei confronti di ambasciate sovietiche in tutto il mondo, portando in primo piano la discussione sull'utilizzo di animali per scopi scientifici. Solo con la fine della Guerra Fredda alcune informazioni furono rese ufficiali. Secondo un'intervista fatta nel 1998 ad Oleg Gazenko, responsabile della missione, lui stesso avrebbe espresso rammarico per la morte dell'animale, ritenendo che il lancio di Laika fu un sacrificio inutile. Infatti ben poche informazioni poterono essere raccolte da tale missione, e la probabile morte prematura dell'animale potrebbe aver compromesso la missione dal punto di vista scientifico

La missione a bordo dello Sputnik 2 rese sicuramente Laika uno degli animali più famosi al mondo, tanto da essere ricordata tra i cosmonauti morti in missione. Nel 1997 l'istituto aerospaziale di Mosca decise infatti di aggiungere ai nomi dei cosmonauti morti anche quello di Laika, dedicando all'animale una targa apposita. Inoltre furono numerosi i francobolli dedicati a Laika e per un certo periodo persino delle sigarette e delle confezioni di cioccolato furono nominate in suo onore. Nel 1987 una rock band finlandese decise di chiamarsi Laika & The Cosmonauts.

Infine il 9 marzo 2005 un piccolo fazzoletto di suolo marziano nei pressi del cratere Wostok su Marte, sul quale la sonda Opportunity stava effettuando dei prelievi, fu nominato (seppure in modo non ufficiale) Laika


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