Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





mercoledì 19 maggio 2010






« La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina. »
(Edoardo Sanguineti )

« In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca »
(Edoardo Sanguineti )

Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18 maggio 2010) è stato un poeta e scrittore italiano, che ha fatto parte del Gruppo 63.

PRIMA DI TESTARE LA SUA BIOGRAFIA, QUALE DOVEROSO OMAGGIO AL GRANDE INTELLETUALE DEL SECOLO NOVECENTO CHE E' STATO,VOGLIO RICORDARE COME HO CONOSCIUTO PERSONALMENTE EDUARDO SANGUINETI.
SIAMO A CAVALLO TRA IL '68 E IL'70,GLI ANNI FORMATIVI DI UN'INTERA GENERAZIONE CHE HA LA MIA STESSA ETA'. ALL' UNIVERSITA DI SALERNO FREQUENTAVO LA FACOLTA' DI PEDAGOGIA.A QUEL TEMPO L'UNIVERSITA' DELLE MIA CITTA' ERA UNA TAPPA OBBLIGATA PER TUTTI GLI ACCADEMICI CHE POI TRASMIGRAVANO VERSO I PIU' PRESTIGIOSI ATENEI DELLA PENISOLA.FU COSI' CHE NOI ALUNNI POTEMMO USUFRUIRE DI LEZIONI DA GROSSI CALIBRI CHE RISPONDEVANO AL NOME DI CLOTILDE PONTECORVO,ANNA MENZINGHER,FRANCO PITOCCO,RAFFELE SIMONE ED EDUARDO SANGUINETI.UN'ESPERIENZA CULTURALE CHE NESSUN ATTUALE "MASTER" POTREBBE REGGERE IL CONFRONTO.CON IL PROFESSORE SANGUINETI, PER ALTRO CONTRORELATORE ALLA MIA TESI DI LAUREA,HO SVOLTO L'ESAME DI LETTERATURA CONTEMPORANEA. LA PROVA PREVEDEVA ANCHE UN'ANALISI CRITICA DI UN ROMANZO CONTEMPORANEO ED IO SCELSI "GLI INDIFFERENTI" DI ALBERTO MORAVIA. IL 30 CHE MI GUADAGNAI L'HO SEMPRE CONSIDERATO COME UNA MADAGLIA DA APPUNTARE SUL PETTO.ERA MAI STATO POSSIBILE CHE EDUARDO SANGUINETI TROVASSE LA MIA PREPARAZIONE OTTIMA? SI,FU, PROPRIO, COSI'.NON HO MAI PIU'ASCOLTATO UNA LEZIONE D'ITALIANO DELL SUO LIVELLO,PARLAVA,DIO QUANTO PERLAVA, CON QUEL SUO TONO PACATO, SENZA MAI,DICO MAI, RIPETERE UN VOCABOLO PRECEDENTEMENTE USATO.POSSEDEVA UN LINGUAGGIO ESTENSIVO ALL'INFINITO,BELLAMENTE FORBITO,ESTREMAMENTE CHIARO.AVEVA NATURALE IL FASCINO DELLA RETORICA,LA LUSINGA DELLA PAROLA,LA MAGIA DEL RACCONTO.MI SEMBRA ANCORA DI ASCOLTARLO, EPPURE DI ANNI NE SONO PASSATI!!FUMAVA A RIPETIZIONE TANTO DA ACCENDERE LA NUOVA SIGARETTA AL MOZZICONE APPENA FINITO.L'AULA ERA SEMPRE INVASA DAL FUMO,COSTANTEMENTE AVVOLTA DA UNA NEBBIA AZZURROGNOLA MA NIENTE MI SCHIODAVA DI LA',BEVEVO OGNI SUA PAROLA ,OGNI SUO CONCETTO,CONSAPEVOLE DELL'OCCASIONE IRRIPETIBILE DA SFRUTTARE FINO IN FONDO.DI LUI,GELOSA CONSERVO UN ALTRO RICORDO:ERANO I PRINCIPI DI LUGLIO DEL '71 E IL 30 DELLO STESSO MESE MI SAREI DOVUTA LAUREARE,QUANDO IN SEGRETERIA SI ACCORSERO CHE A TUTTI I DOCUMENTI IN REGOLA MANCAVA PROPRIO LO STATINO D'ESAME DI LETTERATURA CONTEMPORANEA,FATTO CON IL PROF.RE EDUARDO SANGUINETI E SENZA IL QUALE NON MI SAREI POTUTA LAUREARE E LA QUAL COSA NON ME LA POTEVO PROPRIO CONCEDERE.MI DISSERO CHE POTEVO PROVARE A RINTRACCIARLO A CASA,SE NON ERA GIA'PARTITO PER LE VACANZE.DI CORSA MI LANCIAI VERSO QUELL'UNICA SPERANZA CHE MI AVREBBE PERMESSO DI NON PERDERE LA SEDUTA DI LAUREA.RICORDO DI ESSERE ARRIVATA TRAFELATA SOTTO LA SUA CASA,DOPO AVER CORSO DA UN CAPO ALL'ALTRO DELLA CITA'.IL PROFESSORE ABITAVA IN UN POSTO PANORAMICISSIMO MA ALL'INIZIO DELLA COSTIERA. TROVAI IL PORTIERE A SBARRARMI IL PASSO, A CERCARE D'IMPEDIRMI DI NON DISTURBARE IL PROFESSORE MA QUASI SUBITO DOVETTE ARRENDERSI,PERCHE'IO ERO DISPOSTA ANCHE A MENAR DI MANI PUR DI ARRIVARE AL QUINTO PIANO DI CASA SANGUINETI.ED ECCOMI DA LUI, AFFANNATA,PER I CINQUE PIANI A PIEDI,LE BELLE CASE NON HANNO MAI L'ASCENSORE ED EMOZIONATA PERCHE'NON C'ERA LA CATTEDRA A SEPARARCI,EPPURE QUALCOSA C'ERA A DIVIDERCI,ACCATASTATE SUL PAVIMENTO, UNA SELVA DI VALIGE FACEVANO BELLA MOSTRA.MI ACCOLSE IN MANIERA INFORMALE NEL DISORDINE CHE PRECEDE LA PARTENZA, MENTRE RISPONDEVA ALLA MOGLIE DALL'ALTRA STANZA, GIA'CON LE PERSIANE SERRATE, LE CHIAVI IN MANO PER ANDARE VIA,MA GENTILISSIMO E DISPONIBILISSIMO A TOGLIERMI DA QUELL'IMPACCIO.FIRMO' UNA CARTA CON LA QUALE CONFERMAVA L'ESAME FATTO,AVEVA CAPITO CHE CON QUEL SUO GESTO MI AVREBBE PERMESSO NON SOLO DI LAUREARMI MA IN TEMPO UTILE, PRODURRE DOMANDE DI SUPPLENZA PER L'INSEGNAMENTO, IN QUELLO STESSO ANNO. FU COSI' CHE IL 30 LUGLIO 1971 MI LAUREAI E IL 15 DICEMBRE EBBI L'INCARICO ANNUALE IN PROVINCIA DI POTENZA, ESATTEMENTE NELLA SCUOLA MEDIA "DANTE ALIGHIERI" DI VIETRI DI POTENZA.ANCHE ALLORA PER I NEO LAUREATI ERA DIFFICILE LAVORARE SE NON SI SPOSTAVANO DALLA CITTA'DI ORIGINE.ALTRE VOLTE HO RIVISTO IL PROFESSORE A SALERNO,DI TANTO IN TANTO VENIVA E SEMPRE VOLENTIERI NELLA NOSTRA CITTA',DOPO ESSERE ANDATO VIA NELLA SUA GENOVA E PER ASSISTERE A MANIFESTAZIONI CULTURALI E PER GODERE DI VACANZE SPECIALI NELLA NOSTRA COSTIERA. L'ULTIMA VOLTA CHE L'HO RIVISTO E' STATO TRE ANNI FA, A RAITO,D'ESTATE , AI CONCERTI DI VILLA GUARIGLIA,UN POSTO DI ASSOLUTA BELLEZZA.MI AVVICINAI CON DEFERENZA E TIMIDAMENTE GLI REGALAI UNA DELLE MIE RACCOLTE POETICHE SULLA COSTIERA,IN RICORDO DELLE BELLE GIORNATE SALERNITANE.SE LA PRESE CON PIACERE,CORTESE COME SEMPRE E SORRIDENDO.AH,IL SUO SORRISO,SU QUELLA PICCOLA
BOCCA DAL MENTO APPUNTITO CHE NON MOSTRAVA MAI I DENTI E CHE SI ALLARGAVA MISERIOSA SOTTO IL NASO! ECCO DI LUI HO UN RICORDO VIVO.
(MARIA SERRITIELLO)


Figlio unico di Giovanni, impiegato di banca, nato a Chiavari e di Giuseppina Cocchi torinese, si trasferì all'età di quattro anni a Torino, città nella quale il padre aveva trovato un nuovo impiego come amministratore cassiere presso la tipografia Doyen & Marchisio. Era ancora bambino quando, durante una normale visita di controllo, gli venne diagnosticata una grave malattia cardiaca. La diagnosi si rivelò in seguito errata ma questo episodio ha condizionato per lungo tempo lo stile di vita del poeta.

A Torino abita uno zio di Edoardo, Luigi Cocchi, musicista e musicologo, che aveva conosciuto Gobetti e Gramsci e aveva collaborato alla rivista L'Ordine Nuovo e che sarà il primo punto di riferimento per la formazione del giovane. A Bordighera, dove il giovane trascorre le vacanze estive, Edoardo frequenta il cugino Angelo Cervetto, appassionato di musica che gli trasmette la passione per il jazz.

Nel frattempo, in seguito alla pertosse che aveva contratto, il giovanissimo Edoardo viene visitato da uno specialista che individua l'errore diagnostico del quale era stato vittima. Edoardo è sanissimo e da quel momento deve fare intensi esercizi fisici per recuperare il tono muscolare. Ginnastica, bicicletta, tennis saranno da quel momento gli sport che dovrà intensamente affiancare allo studio anche se deve rinunciare alla sua primaria ispirazione: quella di dedicarsi alla danza.

1946-1950: gli anni del Liceo e delle prime conoscenze [modifica]
Nel 1946 Edoardo si iscrive al Liceo Classico Liceo classico Massimo d'Azeglio e avrà come insegnante di italiano Luigi Vigliani. A lui dedicherà il saggio su Gozzano e gli farà leggere alcune poesie che saranno in seguito parte di Laborintus.

In terza liceo, Sanguineti avrà come docente di storia e filosofia Albino Galvano, pittore, critico, storico d'arte, filosofo amante della psicanalisi e interessato alle avanguardie.

In questi anni il giovane frequenta il mondo "culturale" torinese, si reca a mostre, ascolta concerti, conosce la pittrice dell'avanguardia Carol Rama, il filologo classico Vincenzo Ciaffi, lo studioso di lingue e culture germaniche Vittorio Amoretti e il romanziere Seborga che frequentava anche a Bordighera e che lo indirizzerà alle letture di Artaud.

La stesura di Laborintus [modifica]
Nel 1951 Sanguineti inizia a scrivere l'opera che si chiamerà "Laborintus" e, come egli stesso dice nei Santi Anarchici, scrive per una piccola comunità di lettori: "Eravamo in cinque. E i miei quattro lettori erano una ragazza, un aspirante filologo classico e due altri studenti, uno di farmacia e l'altro di medicina".

Conosce intanto Enrico Baj che crea il manifesto della pittura nucleare e da vita al Nuclearismo.

Il 1953 è l'anno della morte della madre ma anche quello dell'incontro con Luciana che sposerà il 30 settembre del 1954. Sempre nel 1954, in occasione della recensione di Sanguineti sulla rivista torinese "Galleria" dell'Antologia critica del Novecento, conosce Luciano Anceschi che, dopo aver letto Laborintus decide di darlo alle stampe.

Alcune poesie di Laborintus erano intanto apparse su "Numero", una rivista fiorentina diretta da Fiamma Vigo, alla quale era stato invitato a collaborare da Gianni Bertini, un pittore pisano incontrato da Sanguineti nello studio di Galvano Della Volpe.

Nel 1955 nasce il primo figlio dello scrittore: Federico

1956-1960: la pubblicazione, la laurea, la carriera universitaria [modifica]
Il 1956 è l'anno della pubblicazione, a cura di Luciano Anceschi, di Laborintus ed anche l'anno della laurea. Sanguineti infatti, che era iscritto presso l'Università di Torino alla Facoltà di Lettere, il 30 ottobre discute una tesi su Dante con il professor Giovanni Getto, tesi che verrà pubblicata nel 1961 con il titolo Interpretazione di Malebolge.

Nasce in quel periodo «Il Verri» redatto da Pagliarani e da Porta al quale Sanguineti collabora intensamente.

Il 1º novembre 1957 Sanguineti si offre come assistente volontario presso la cattedra di Getto, insegnando contemporaneamente italiano nel triennio del liceo classico di un istituto privato diretto da suore domenicane.

Nel 1958 nasce il suo secondo figlio: Alessandro.

Risale al 1961 la conoscenza da parte del poeta di Luciano Berio che gli chiede di collaborare per la Piccola Scala con una anti-opera. Nascerà da questa collaborazione Passaggio che verrà rappresentato nel 1963.

Sempre nel 1961 esce l'antologia dei Novissimi con prefazione di Giuliani che comprende le opere di Giuliani stesso, di Sanguineti, di Pagliarani, di Balestrini e di Porta.

Nasce nel 1962 il terzo figlio, Michele e nel 1963 si istituisce il Gruppo 63 a Palermo che sarà "il risultato dei legami e dei contatti culturali maturati nei precedenti anni"[4].

Nel frattempo Sanguineti, che era diventato assistente incaricato e in seguito assistente ordinario del professor Giovanni Getto, nel 1963 consegue la libera docenza e ha come presidente di commissione Mario Fubini.

In questo periodo frequenterà, in tre occasioni, anche le Décades di Cerisy: la prima volta invitato da Ungaretti, al quale era dedicato il convegno, la seconda volta invitato dal gruppo di Tel Quel, per il romanzo sperimentale e, alla fine degli anni sessanta, per il cinema.

Nel 1965 otterrà una cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la facoltà di lettere dell'università di Torino.

Nel 1968 si scioglie il Gruppo 63 (e nel '69 termineranno anche le pubblicazioni della rivista "Quindici"). Nello stesso anno Sanguineti si candida alle elezioni per la Camera nelle liste del PCI ma deve trasferirsi a Salerno con la famiglia come incaricato all'università.

A Salerno Sanguineti terrà due corsi, quello di Letteratura italiana generale e quello di Letteratura italiana contemporanea e nel 1970 diventerà professore straordinario

Nel 1971 il poeta vive per sei mesi a Berlino con la famiglia, nel 1972 muore il padre, nel 1973 nasce la figlia Giulia e diventa, sempre a Salerno, professore ordinario.

Nello stesso anno inizia la collaborazione a "Paese Sera".

Nel 1974 ottiene una cattedra di Letteratura italiana presso l'Università di Genova dove si trasferisce con la famiglia e nel 1975 inizia a collaborare con il "Giorno".

Nel 1976 Sanguineti inizia a collaborare con l'"Unità", e nel 1980 con il "Lavoro" di Genova. Sono questi anni di grande impegno politico: viene infatti eletto consigliere comunale a Genova (1976 - 1981) e deputato della Camera (1979 - 1983), come indipendente nelle liste del PCI.

Dal 1981 al 1983 dirige la prestigiosa rivista Cervo Volante assieme ad Achille Bonito Oliva. In redazioni ha giovanissimi poeti di talento come Valerio Magrelli e Gian Ruggero Manzoni.

Numerosi sono i viaggi fatti in questo periodo sia in Europa che fuori dell'Europa (Unione Sovietica, Georgia e Uzbekistan, Tunisia, Cina, Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Argentina, Perù, Giappone, India).

Nel 1996 viene nominato dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di gran merito della Repubblica Italiana.

Sanguineti, che ha lasciato nel 2000 l'Università e ha ricevuto numerosi premi letterari tra i quali la Corona d'oro di Struga, è membro e fondatore della "Accadémie Européenne de poésie"] (Lussemburgo) e membro consulente del "Poetry International" (Rotterdam). Precedentemente Faraone poetico dell'Istituto Patafisico di Milano, dal 2001 è Satrapo Trascendentale, Gran Maestro O.G.G. (Parigi) e presidente dell'Oplepo.


Il 5 giugno 2006 al poeta è stato assegnato il Premio Librex Montale[6].

È diventato presidente onorario dell'associazione politica Unione a Sinistra[7] ed è stato candidato alle primarie dell'Unione per l'elezione del sindaco di Genova, tenutesi il 4 febbraio 2007, sostenuto da: Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista e Unione a Sinistra, ottenne il 14% dei voti. Le primarie sono state vinte da Marta Vincenzi, candidata de L'Ulivo (60%). Secondo è arrivato Stefano Zara.

Il 18 maggio 2010 Edoardo Sanguineti viene ricoverato d'urgenza a causa di un aneurisma che provocava da diversi giorni fitte all'addome. Alle 13:30 Sanguineti morì, all'età di 79 anni, ancora in sala operatoria. La procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti.




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