Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





martedì 29 dicembre 2009






La civiltà di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. (Gandhi)



Calendario 2010 “Razza Bastarda” di Oliviero Toscani

Il genio della fotografia al servizio del migliore amico dell'uomo!!!

IL CANE E' IL MIGLIORE AMICO DELL'UOMO SOPRATTUTTO PERCHE' NON E' UN UOMO
(ANONIMO)

TUTTI GLI ANIMALI DOMESTICI SONO VERI E PROPRI SCHIAVI SOLO IL CANE E' UN AMICO
(KONRAD LORENZ)

• "La storia offre più esempi della fedeltà dei cani di quella degli amici". (ALEXANDER POPE in una lettera a H. Cromwell, 1709)

• Il cane e' la virtu' che, non potendo farsi uomo, s'e' fatta bestia (Victor Hugo)


• "Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico; quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi: prima ancora di nascere, ha già dato se stesso all'uomo". (MAURICE MAETERLINCK dal "Il mio cane", premio nobel per la letteratura 1911)

La storia di Hachiko, un tenero cane di razza Akita, ha commosso tutto il mondo, tanto da diventare materia prima di libri, e adesso di un film con protagonista Richard Gere, in uscita il 30 dicembre 2009.

Hachiko venne adottato quando era un cucciolo di appena due mesi da un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo di nome Hidesamuroh Ueno. Tutte le mattine il professor Ueno si dirigeva alla stazione di Shibuya, Hachiko lo accompagnava e lo andava a riprendere ogni giorno quando tornava dal lavoro: purtroppo una mattina il professore morì di arresto cardiaco mentre era all'università, e Hachiko lo attese invano per tutto il pomeriggio. Il giorno successivo il cane si ripresentò alla stazione e così fece ogni giorno per altri nove anni, nonostante il passare del tempo lo avesse indebolito, fino a portarlo alla morte per filariasi all'età di 12 anni.



Hachiko nella cultura giapponeseLa storia di Hachiko ebbe vasta risonanza in tutto il Giappone, tanto che da ogni parte del paese molte persone si recavano a Shibuya solo per vederlo e poterlo accarezzare. Gli abitanti del luogo e i lavoratori della stazione gli offrirono cibo e riparo per tutto il tempo che Hachiko trascorse in quel luogo, nella vana attesa del ritorno del suo padrone.
La notizia della sua morte, l'8 marzo 1935, venne riportata da tutti i giornali e il governo nipponico dichiarò un giorno di lutto nazionale, e ancora oggi, ogni anno, viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachiko, in cui le persone portano omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione. La storia di Hachiko ha già ispirato numerosi libri, fumetti e un film nel 1987 di cui la pellicola in uscita il 30 dicembre è il remake. Il suo nome ancora oggi viene utilizzato come sinonimo di amicizia fedele.



Statua di HachikoTra i tanti omaggi realizzati per onorare la storia di Hachiko, la più singolare riguarda una statua in bronzo, realizzata nel 1934 quando Hachiko era ancora vivo, dallo scultore Teru Ando, ma durante la Seconda Guerra Mondiale venne sequestrata dal governo per essere utilizzata come materia prima per la costruzione di armi. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, quasi come per riparare al torto di aver utilizzato un simbolo di amore e fedeltà per esigenze belliche, che venne posizionata nello stesso identico luogo di quella precedente, ovvero nella piazzetta della stazione di Shibuya, ancora oggi luogo di ritrovo per i giovani del luogo e meta di turismo per i viaggiatori.




BUON ANNO A TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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