Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





giovedì 17 febbraio 2011


QUADERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO


Piccola riflessione, sulla prima serata del Festival di Sanremo,61° edizione

Satira feroce delle "Iene", del resto non portano impunemente il nome di quell'animale,nella prima serata del 61° Festival di Sanremo. L'apertura con Antonella Clerici, che parla con una piccolina,sua figlia e racconta come si è arrivati alla 61° edizione, è solamente patetica "Son tutte belle le mamme del mondo", poteva andar bene negli anni cinquanta, dove le donne, quand'erano bellissime, avevano un personale robusto(sfiancato dai troppi figli),vestiti rimediati e capelli lavati con il sapone di marsiglia e risciaquati con l'aceto per la lucentezza. Le mamme d'allora, sì, che si sarebbero commosse, quelle di oggi, invece, invitano le figlie a vendere il proprio corpo,perchè tutta la famiglia abbia a giovarsene. Ed allora, perchè la triste esibizione di madre e figlia Clerici? L'Italia in tutti questi anni è cambiata ma al festival piace pensare che, da sessantuno anni, siamo immobili ed imbalasamati dinanzi allo schermo, e che il giorno dopo la vittoria della canzone regina ci sia il garzone del panettiere, che all'alba vada in bicicletta a fischiettare il motivo......
Maria Serritiello


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