Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





lunedì 21 settembre 2009




Il 21 settembre ogni salernitano è più salernitano degli altri giorni, perchè è il giorno di San Matteo.Non è raro sentire nei commenti del popolo devoto e non "iamme a truvà a San Matteo"come se fosse un parente da visitare per mostrargli affetto.Lui per i salernitani ha un debole:li protegge da ogni sciagura,li rassicura,li sostiene perfino quando la salernitana perde e fa in modo che in ogni azione dei suoi fedeli ci sia.La città si risveglia diversa e attende impaziente l'ora della processione per vederlo uscire attorniato da"e sore"(sorelle)In effetti le sorelle altro non sono che le statue dei martiri salernitani:Ante Gaio e Fortunato,rinforzati da una poderosa statua di San Giuseppe e da San Gregorio VII, il papa che qui venne a morire in esilio. Per tutta la città l'odore della milza cotta nell'aceto è il profumo intenso che si sparge ma tant'è è l'usanza a cui nessuno vuole sottrarsi neppure i mangiatori globalizzati di Kaibab del sabato sera,nel centro storico.VIVADDIO!!!!!







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