Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 21 ottobre 2011




FONTE:ANSA.IT
DI ALESSANDRA MAGLIARO



VITTI,80 ANNI IN SILENZIO PER LA PIU' AMATA

Omaggio da Festival Roma con mostra ma lei non ci sara'

Pensi a Monica Vitti e ti vengono in mente una testa di capelli biondi, gli occhi da gatta che quasi sorridono, una voce che riconosceresti tra mille e sequenze che hanno fatto la storia del cinema italiano, dall'Avventura di Michelangelo Antonioni al film simbolo Polvere di stelle, dalla Ragazza con la pistola di Mario Monicelli al Dramma della gelosia di Ettore Scola. La Vitti è nell'immaginario di tutti e chissà se lei ne è consapevole alla vigilia dei suoi 80 anni, il 3 novembre, vissuti nel silenzio come del resto gli ultimi.

Una malattia degenerativa ormai da oltre 10 anni ha progressivamente tolto la grande attrice dal cinema, dalla società, dalla vita pubblica e l'ha relegata in un mondo casalingo, protetta dal marito Roberto Russo, il fotografo sposato nel 2000 quasi in segreto. Di lei, rintanata nell'attico vicino Piazza del Popolo, mai più una foto, mai più un'uscita da molti anni. Così è del tutto improbabile che ci sia anche lei tra una settimana all'Auditorium Parco della Musica dove il Festival internazionale del cinema di Roma, in un'edizione sotto il segno del femminile, renderà omaggio con una mostra fotografica, alcuni suoi film e la presentazione di un libro all'attrice così tanto amata dagli italiani. E non ci sarà, come ha detto al Messaggero dieci giorni fa, neppure Roberto Russo "perché da anni abbiamo scelto di vivere lontano dai riflettori".

Pensi alla Vitti, icona del cinema, bravura e bellezza, Accademia d'arte drammatica e voglia di vivere, professionalità e ironia. Pensi alla Vitti e in testa ti vengono in mente lei a 30 anni nell'Avventura di Antonioni, primo dei film con il sodalizio artistico e sentimentale con il grande regista, poi qualche anno dopo con un Alain Delon da urlo nell'Eclisse di Antonioni, lei a 40 e più, bellissima con Alberto Sordi in uno dei film simbolo sulla Seconda Guerra Mondiale, Polvere di stelle, e poi tra Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini nel Dramma della gelosia. Immagini che saranno nella mostra fotografica a cura di Anna De Marchi e Antonella Felicioni allestita nel foyer dell'Auditorium dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, insieme a Cinecittà Luce.

Il 3 novembre poi, giorno dei compleanno di Maria Luisa Ceciarelli, il suo vero nome, si presenterà un volume e saranno proiettati due film: Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca, firmato nel 1970 da Ettore Scola, e Scandalo segreto, l'ultimo suo lavoro, del 1990, di cui la Vitti è regista e sceneggiatrice, oltre che interprete. La mostra ripercorre cronologicamente i quarant'anni di una carriera che ha incredibilmente toccato i vertici del dramma e dell'intimismo, da una parte, e quelli del comico brillante dall'altra. Musa dell'incomunicabilità antonioniana in L'avventura (1960), La notte (1961), L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964), fino all'esperimento linguistico con il video de Il mistero di Oberwald (1980), Monica Vitti è anche la "mattatrice" della commedia all'italiana, compagna di scena di Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi.



Nessun commento:

Posta un commento