Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso.....

Pablo Neruda





venerdì 30 settembre 2011

il mio giornale: Nanni Tamma. Profilo


Nanni Tamma (Bari, 9 giugno 1924) è un attore italiano.

Attore professionista di teatro, dopo un lungo apprendistato sui palcoscenici ed in programmi radiofonici (partecipava alla realizzazione del mitico programma radiofonico "La Caravella" della Sede Regionale delle Puglie e della Lucania - anche detta brevemente Radio Bari - negli anni 50-60), esordì sul grande schermo nel 1990 con In viaggio con Alberto di Aldo Giuffrè. In seguito riapparve in una decina di pellicole, tuttavia il ruolo a cui è tuttora indissolubilmente legato, resta quello del padre di Carlo Verdone in Viaggi di nozze, diretto da Verdone stesso nel 1995.

Nanni Tamma è impegnato da oltre 40 anni in Basilicata dove ha operato
principalmente nel settore teatrale. Personaggio amabile, dal facile approccio, ha maturato una vasta e variegata esperienza per tanti anni presso la Rai.


Indimenticabili le prestazioni radiofoniche e televisive da lui offerte in tanti anni di attività culturale. Ricordiamo, in particolare, la riuscita trasmissione “Il Lucaniere”, un appuntamento domenicale questo, imperniato sulle diverse tematiche cittadine, affrontate con garbata ironia, finalizzate alla risoluzione dei diversi problemi di carattere cittadino.

E' residente a Potenza da oltre 40 anni e inizia la sua carriera artistica nel 1941 in veste di comico, autore e coreografo con compagnie di avanspettacolo e rivista. Nel corso degli anni ha cambiato genere passando dalla rivista (con De Vico, Alfredo Rizzo, Elena Giusti, Anna Campori, Mario Carotenuto )al teatro di prosa, interpretando ruoli di primo attore nelle opere di De Filippo,Pirandello, Dario Fo.

Dopo quattordici anni di teatro collabora con la Rai come annunciatore, regista, autore, attore e programmista, realizzando numerosissimi programmi radio - televisivi.

Dopo essere stato in Rai per trent’anni, dove ha sviluppato una carriera fino a dirigente e Capo Struttura nella sede regionale per la Basilicata, ha ripreso a lavorare come attore e regista al cinema, in televisione ed in teatro.

Queste le produzioni cui ha partecipato nel Cinema:

“Viaggio con Alberto” di A. Giuffrè con Sergio Castellitto, Nino Manfredi e Jeanne Moreau (girato in Francia).

“Nel continente nero” di M. Risi con Diego Abatantuono (girato in Kenya)

“Dall’ altra parte del mondo” di A. Catinari, vincitore del premio De Sica nel 1992

“Viaggi di nozze” di e con Carlo Verdone, nel ruolo del padre interprete

“Giovani e belli” per la regia di Dino Risi

"I magi randagi” di Sergio Citti con Silvio Orlando, Gastone Moschin

“Del perduto amore” di Michele Placido con G. Mezzogiorno, F. Bentivoglio, E. Loverso, S. Rubini.


Televisione.In “Patto con la morte”,per la regia di G. Lepre, con Abatantuono, ha avuto il ruolo di un mafioso; programmato su Rai 2.

“Bellavita” di L. Pirandello, con la regia e l’interpretazione dello stesso Tamma, prodotto da Rai 3, programmato e replicato in rete nazionale. Primo premio al Festival del cinema di Salerno.


“Prima notte”, tratto da una novella di L. Pirandello, sceneggiatura, interpretazione e direzione dello stesso Tamma; prodotto da Rai 3 è stato programmato in rete nazionale.


“Le lettere dell’altro”. Commedia brillante ,interpretata e diretta da Nanni Tamma e prodotta da Rai 3.

“Il diavolo e l’ Acquasanta” di E. Oldoini.

Radio: ha realizzato come autore, regista e interprete, con attori quali Ivo Garrani, Regina Bianchi, Ida di Benedetto, Marina Malfatti e tanti altri ancora, migliaia di produzioni radiofoniche di tutti i generi (prosa, rivista, dirette di spettacoli) per Radio Uno ed altre reti.

È apparso ancora nel 2007 nella serie televisiva Il giudice Mastrangelo, di Salvatore Basile.

Filmografia ragionata

Il giudice Mastrangelo - (2007) - 1 episodio;
Le ragazze di Miss Italia - (2002);
C'era un cinese in coma - (2000);
Don Matteo - (2001) - 1 episodio;
I magi randagi - (1996);
Giovani e belli - (1996) - il vecchietto;
Viaggi di nozze - (1995) - il padre di Giovannino;
Nel continente nero - (1993) - il professore;
Dall'altra parte del mondo - (1992);
In viaggio con Alberto - (1990) - il nonno

martedì 27 settembre 2011



FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Brindisi di Montagna (Pz) e la sua “Storia Bandita

Per apprezzare ciò che è “La storia Bandita”, lo spettacolo più bello di tutto il meridione e forse anche d’Italia, allestito nel parco della Grancia, a Brindisi di Montagna (Potenza), bisogna andare sul posto.

Il paese è a 14 km da Potenza, ha una popolazione di 917 abitanti, ed è arroccato su uno spuntone di roccia, alto 877 metri sul livello del mare, ma ha messo su una rappresentazione spettacolare, un “cine spettacolo”, giustamente così definito dall’annuncio che lo precede, senza paragone. La rappresentazione a cui assiste il pubblico è perfetta, sia per l’ambientazione naturale della verde foresta della Grancia, sia per gli scenari costruiti e sia per gli effetti speciali, vocali o musicali che siano.

I personaggi, una folla, seguono tutti una regia attenta, curata e meticolosa nei particolari che fanno grande lo spettacolo della “Storia Bandita”. Agli interpreti principali, prestano la loro voce attori del calibro di Michele Placido, Paolo Ferrari, Lina Sastri, Orso Maria Guerrini, mentre Lucio Dalla e Antonello Venditti, hanno speso il loro talento per il commento musicale.

Il doppiaggio, inoltre, si avvale, tra gli attori non famosi, ma appartenenti al territorio Lucano, di Nanni Tamma, conosciutissimo dirigente della Rai Basilicata, ma ancor più come appassionato attore, in gioventù ed ora anche provetto regista di filmati d’autore, un valore aggiunto a tutta la recitazione dell’ ineguagliabile rappresentazione.

Lo spettacolo inizia alle 21, dinanzi ad un anfiteatro affollato, 3000 posti a sedere, completo in ogni ordine di gradinata, ma prima di quell’ora, in altri punti del parco, si assistono a spettacoli rievocativi come la congiura dei “Baroni di Capaccio” o ad incredibili esibizioni come i voli dei falchi e delle aquile, rapaci ammaestrati dalla forza dell’uomo, ad eleganti tornei a cavallo, a straordinarie gare di arcieri, insomma alla Grancia si entra e si vivono le antiche feste rurali, che nulla hanno da spartire con i convulsi weekend cittadini, a cui quasi tutti ci assoggettiamo.

Ma entrare nel parco della Grancia significa anche godere dell’immenso spazio verde, attrezzato con punti di informazione, servizi igienici e luoghi di ristoro. Il cibo offerto è rigorosamente genuino, nessun wurstel per intenderci, solo salsiccia paesana, arrostita sulla brace. Il prezzo, contenuto, è per famiglie, tre euro in tutto per ogni pezzo di pane di pizza, cotto nel forno a legna e farcito con il gustoso companatico.

Vecchi suonatori di organetti riempiono l’aria di suoni, mentre buoi mansueti girano per tutta la foresta con in groppa festosi gitanti. Si mangia, si beve, si parla con chiunque, la socializzazione è spontanea, senza sovrastrutture. Così nella foresta della Grancia si scorge uno scorcio di natura benigna, che ricorda i dipinti del Giorgione o quelli del Monet e nell’immagine forte del costone roccioso, su cui è issato il castello del paese, si riconosce quella, più volte, dipinta nell’800, dagli artisti del grand tour, di passaggio nella terra lucana.

Intorno alle 21, con una luna esageratamente piena, sollevata sulla montagna, che sarà il fondale dello spettacolo, ha inizio la “Storia Bandita”.

La Trama

E' il racconto delle rivolte e delle insorgenze contadine meridionali, vissute attraverso le vicende tragiche della famiglia Crocco e del suo maggiore esponente: Carmine. Il risorgimento e il brigantaggio post-unitario vengono osservati con lo sguardo dei ceti più umili. “La Storia Bandita” è una trasposizione in chiave lirica ed epica del desiderio di riscatto di un popolo, contro l'arroganza e gli abusi del potere.

Chi era Carmine Crocco

Carmine Crocco, detto Donatello (Rionero in Vulture, 5 giugno1830 – Portoferraio, 18 giugno 1905), è stato un brigante italiano, tra i più noti e rappresentativi del periodo risorgimentale. Era il capo indiscusso delle bande del Vulture - Molfese, sebbene il suo controllo si estese anche ad alcune di Irpinia,Capitanata e Terra di Bari. Le sue scorribande si svolsero fino al Molise, alle zone di Avellino, Foggia, Bari e Lecce.

Nel giro di pochi anni, da umile bracciante divenne comandante di un esercito di duemila uomini, e la consistenza della sua armata fece della Basilicata il cuore della rivolta antisabauda. Guidato più dall'istinto che da veri e propri ideali, egli combatté prima nelle file di Giuseppe Garibaldi , poi con la resistenza borbonica e infine per sé stesso, distinguendosi da altri briganti del periodo per chiara e ordinata tattica bellica e imprevedibili azioni di guerriglia
In circa quattro anni di latitanza, Crocco fu uno dei più temuti e ricercati fuorilegge del periodo post-unitario, guadagnandosi appellativi come "Generale dei Briganti", "Generalissimo" e "Napoleone dei Briganti", e su di lui pendeva una taglia di 20.000 lire. Tuttora al centro di pareri discordanti, è considerato un bandito e carnefice per alcuni e un eroe popolare per altri, soprattutto per i sostenitori della tesi revisionista del Risorgimento.

I Numeri dello spettacolo

Dieci anni di rappresentazione, 400 comparse impiegate per ininterrotte repliche, da giugno a settembre. Sei aree attrezzate per le rappresentazioni artistiche, 35 danzatori, 18 cavalieri, 20 cavalli, 500 costumi, 400 volontari che si muovono all’interno di un format artistico di livello internazionale.

Per illuminare la scena sono utilizzati due gruppi elettrogeni di oltre 1000 kv e 45 km di cavi elettrici, per la luce si impiegano 600 proiettori, l’area scenica è di 25.000 mq, il tutto arricchito con effetti speciali come schermi d'acqua, grandi proiezioni sulla montagna ed effetti pirotecnici.

Dal 2000 al 2006 ha raggiunto un totale di 200.000 spettatori

La realizzazione è stata curata da Jean-François Touillard (direttore artistico) e Victor Rambaldi (regia di scena), Carmelina Iannelli (coreografie), Gerardo Viggiani (scenografie e costumi).La colonna musicale è firmata da importanti artisti come Antonello Venditti, Lucio Dalla, Eddy Napoli, Luciano Di Giandomenico. I testi sono di Gianpiero Perri e Oreste Lo Pomo. Consulente storico Tommaso Pedio.

Un grande spettacolo, rappresentato proprio in un piccolo paese della Basilicata, senza il quale, Brindisi di Montagna, sarebbe sconosciuto ai più, uno spettacolo che non può non colpire, fino alla commozione, perché nella rappresentazione c’è la storia della nostra gente, la nostra radice. Tutti veniamo, piaccia o no, da una “storia bandita”, nord e sud senza distinzione.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu




giovedì 22 settembre 2011

A San Mango Piemonte (Sa) “GustAnnurca” dal 2 al 15 ottobre



FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Non è improbabile che a tentare Adamo sia stata la mela annurca, data la sua gustosa bontà. L’ipotesi formulata ha il suo fascino ma è spudoratamente fantasiosa, ciò che invece non è inverosimile è lo squisito sapore dell’unica mela originaria dell’Italia meridionale e precisamente della Campania. Le si riconosce dal colore uniformemente rosso al momento del consumo, ma prima, alla raccolta, per completare la maturazione, hanno bisogno di un periodo di arrossamento, durante il quale vengono poste nei "melai", i graticci di paglia e disposte su file per esporre la parte meno arrossata alla luce. Il nome Annurca lo si fa derivare da “Mala Orcula”in quanto prodotta intorno all'Orco, ovvero al lago d’Averno, nell'area di Pozzuoli. Nel tempo la mela sarebbe stata detta prima “anorcola” e poi “annorcola”. La prima testimonianza scritta del nome "Annurca" risale solo al 1876, nel "Manuale di Arboricoltura" di Giuseppe Antonio Pasquale, tuttavia pare molto più verosimile la derivazione dal latino “indulcare” che farebbe riferimento alla suddetta tipica modalità di maturazione.

Per celebrare la “Signora Mela”del meridione, San Mango Piemonte, il comune della provincia di Salerno, le dedica 15 giorni di festa, dal 2 al 15 ottobre prossimo. Organizzata dalla pro loco, la Festa della Mela Annurca ha il preciso scopo di far conoscere al vasto pubblico dei consumatori, il delizioso frutto ma anche esaltarne le sue proprietà gastronomiche e nutritive. 15 giorni di festa per la prima manifestazione di “GustAnnurca”, che prevede il concorso gastronomico nel quale uomini e donne di tutte le età, cuochi provetti e quelli improvvisati per passione, sono chiamati a mettere alla prova le proprie abilità culinarie e la propria creatività, preparando piatti i più diversi e gustosi che abbiano come ingrediente principale la mela annurca.



Una giuria tecnica di esperti del settore insieme a una giuria popolare decreterà, alla fine della manifestazione, il vincitore a cui spetterà in premio, un week end relax, presso una struttura turistica locale, mentre a tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.



Le iscrizioni, alla particolare gara, sono aperte fino al giorno 25 settembre



Per saperne di più sull’Annurca



La raccolta dei frutti inizia mediamente intorno alla metà di settembre quando le mele mature iniziano a cadere ma devono ancora terminare la maturazione, esposte al sole per 10-15 giorni, durante i quali sono poste su paglia e girate a mano frequentemente



Viene prodotta principalmente nel beneventano (Valle Caudina, Telese), nel napoletano (Giugliano, Quarto), nel salernitano (San Mango Piemonte) e nel casertano (Pastorano, Maddalone, Valle di Maddaloni, Sessa Aurunca, Agro Caleno e Aversa).



La storia millenaria che lega la melannurca al territorio le ha permesso di acquisire la denominazione di Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Melannurca Campana” riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 417/2006 (pubblicato sulla GUCE n. L 72 dell’11 marzo 2006).

Maria Serritiello